- Ti avevo promesso che non ti avrei lasciato più andare.

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  Stavo riposando, ancora con quei tubicini che arrivavano alle mie braccia, e ancora in quella stanza bianca. Sentì la porta aprirsi, e mi svegliai subito.
-Signorina d'Angelo, volevo dirle che è semplicemente svenuta. E visto cheora si sente meglio, dobbiamo farla delle analisi e poi i lavaggi. Non ha mangiato in questi giorni vero?-
Stavo per rispondere, quando sentì un dolore allucinante allo stomaco. Urlai un po', mi portai le mani alla pancia e stringevo i vestiti, e chiusi gli occhi così forte che facevano male. Iniziai a tremare, non sapevo se fossero crampi, dolori normali per non aver mangiato, o altro. Non riuscivo a descriverli. Vidi il dottore avvicinarsi a me, e allungai la mano verso di lui e gli strattonai il braccio, chiedendo aiuto. Lo sentì urlare chiamando un infermiera, poi tanto dal dolore forte, vidi di nuovo il buio.

Niall's pov
Ero tornato in hotel, visto che lei stava meglio, ora aveva solo bisogno di riposo. Fissavo il soffitto della mia stanza, steso sul letto, con un sorriso di gioia sulle mie labbra. Pensavo a come sarebbero andate le cose tra me e lei. Era passato un giorno, e lei era ancora lì. Improvvisamente sentì suonare il telefono.
-Liam vai a rispondere tu? - urlai per farmi sentire, non avevo voglia di alzarmi.
Sentì un tonfo in cucina, e sobbalzai dal letto. Corsi velocemente nella stanza da dove proveniva il rumore, e vidi Liam, con gli occhi sbarrati e aveva lasciato cadere il cellulare per terra. Io mi avvicinai a lui e lo strattonai, preoccupato, per capire cos'era appena successo. Vidi che tutti gli altri si recarono in cucina, e ci guardavano interrogativi.
-Ni-Niall.. mi ha chiamato Niky.. ha detto che.. – la sua voce era tremante, voltò lo sguardo verso il basso e strinse i pugni - .. che i dottori hanno fatto delle analisi urgenti a Becky.. si è sentita di nuovo male ed è svenuta ancora – il mio cuore cessò di battere, sentì la terra scomparire da sotto i miei piedi. Mi sentì sprofondare.
-E.. ? – Harry invogliò Liam a continuare, anche lui era preoccupato. Glielo si leggeva negli occhi.
-.. e hanno scoperto che ha un tumore.. – sbarrai gli occhi che diventarono lucidi - ... a entrambi i reni.-
-Non le hanno detto come risolvere? – Zayn guardò Liam, speranzoso.
-Non è riuscita a continuare, stava piangendo e ha staccato – rispose Liam
Tremavo, non riuscivo a muovere un muscolo. Vidi Harry portarsi una mano tra i capelli e tirare pugni sul tavolo. Zayn e Louis avevano il volto basso e cercavano di calmare Harry. Liam mi si avvicinò, e mi mise una mano sulla spalla. Io mi scostai, lo guardai infuriato, non con lui ovviamente, ma con il mondo. Mi voltai e andai nella mia stanza cercando le chiavi della macchina.
-Cazzo, dove sono le chiavi.. – sussurrai, con un'incazzatura allucinante. Non riuscendole ancora a trovare, tirai un pugno nel mobile di legno della stanza e si formò una piccola crepa. Finalmente le trovai, e corsi di nuovo in cucina per prendere il cappotto. Sentivo una rabbia verso chiunque si fosse avvicinato a me in quel momento, e i miei amici lo avevano capito. Avevo le labbra serrate, gli occhi pieni di odio. Non doveva finire così. Aprì la porta della stanza quando sentì una mano fermarmi.
-Veniamo anche noi .. – Harry sembrava supplicarmi, e io annuì solo, non riuscendo a parlare.
Durante il tragitto nessuno parlava, si sentiva solo il rumore del motore dell'auto, il brusio delle persone e i clacson. C'era un silenzio pesante e io ero affacciato al finestrino, cercando di arrivare il più presto possibile all'ospedale, quando vidi l'edificio da lontano e sospirai. Louis non fece in tempo a parcheggiare, che scesi subito dall'auto, inciampando e quasi per cadere, e cominciai a correre più veloce che potevo, fregandomene delle persone che urtavo. Aprì la porta dell'ospedale e presi fiato iniziando nuovamente a correre, fin quando non arrivai davanti la porta della sua stanza. La vidi dal vetro su quel letto, con altri tubicini trasparenti e una maschera sul viso che le copriva solo il naso e la bocca. Appoggiai una mano sul vetro e mi scese una lacrima, e sospirando, lasciando l'alone che si forma di solito sul vetro quando ci respiri sopra. Chiusi gli occhi, mi asciugai quella lacrima, e corsi nei corridoi per cercare il dottore che si occupava di Becky.. se non sbagli si chiamava Smith. Finalmente lo vidi, vicino al bancone a parlare con un'infermiera.
-Dottore! DOTTOR SMITH! – urlai in lontananza ancora correndo, con la mano alzata cercando di farmi notare, fin quando non vidi il dottore girarsi.
-Ragazzo, cosa c'è? Dimmi. – si voltò verso di me, togliendosi gli occhiali.
-Becky, la ragazza con il tumore – mi piegai con le mani poggiate sulle ginocchia per riprendere fiato – cosa si può fare? –
-Posso parlarne solo con i familiari.. –
-MA SONO IL SUO RAGAZZO! – ero infuriato
-Calmati ragazzo! – mi poggiò una mano sulla spalla - .. visto che il tumore ha toccato entrambi i reni, si dovrebbe cercare di trovare un rene disponibile, prenotarlo e aspettare.. –
-Lo faccio io, non c'è bisogno di aspettare – parlai d'istinto. Era l'unico modo sincero per dimostrarle cosa provavo. Si poteva benissimo vivere con un solo rene no?! Quindi il problema non c'era.
-Ragazzo ne sei sicuro? – il dottore sbarrò gli occhi alla mia affermazione, e io rimasi serio più che mai. -Dobbiamo verificare se sei compatibile. –
-Tutto quello che vuole, ma facciamo presto!- vidi i ragazzi raggiungermi finalmente e mi guardarono con aria interrogativa avendo ascoltato l'ultima frase. Vidi il dottore allontanarsi e dirmi di aspettare qui. Io annui semplicemente.
-Cosa gli stavi dicendo? – Harry mi si avvicinò, aveva gli occhi rossi.
-Mi sono proposto per darle un rene, visto che il tumore li ha colpiti entrambi. Non voglio che stia così un altro secondo di più. Si vive con un solo rene no? – Li guardai uno ad uno, con un sorriso di compassione. Vidi i loro occhi sbarrati e Harry mi abbracciò. Io gli accarezzai la schiena, per rassicurarlo, ma avevo una fottuta paura che qualcosa potesse andare storto. Vidi tornare il dottore, che mi fece firmare qualcosa, non lo lessi neanche, e mi portò in una stanza per verificare se fossi compatibile. Mentre vedevo il dottore prendere tutto ciò che serviva, avevo una paura tremenda che non fossi compatibile. Cosa avrei fatto allora? Non ne ho idea, ora pregavo solamente che uscisse positivo, nient'altro.

Poche ore dopo..
Mi trovavo in quella stanza bianca, con il camice che mi dava fastidio e prurito in un letto fin troppo pulito. Non profumava di nulla. Avevo lo sguardo fisso sul letto accanto al mio, su quella ragazza che non aveva idea di cosa le stesse accadendo. Allungai la mano, sfiorando la sua per poi stringerla forte, "Ti avevo promesso che non ti avrei lasciato più andare.. " sussurrai così piano che non mi sentì neanche io. I ragazzi e Niky erano di fronte a noi, in piedi. Niky piangeva tra le braccia di Harry, con ancora gli occhi gonfi. Io non avevo dormito quella notte, si potevano vedere le mie occhiaie viola risaltare sulla mia carnagione chiara. Becky era distesa lì, con gli occhi chiusi, e le braccia lungo i fianchi, con ancora quella maschera per continuare a farla dormire. Non era consapevole di cosa le stava succedendo, di come tutti stavamo male per lei. Quella ragazza che avevamo conosciuto per sbaglio, e che avevamo apprezzato per la sua spensieratezza e simpatia. E io m'ero innamorato di lei, di quegli occhi. Del fatto che quando la guardavo, poteva crollare la terra sotto i miei piedi, poteva esserci una guerra, ma io non me ne sarei accorto. Per me ci sarebbe stata sempre e solo lei. Avevo una grande paura di affrontare quell'intervento, ma sapevo che ne sarebbe valsa la pena. Ne sarebbe sempre valsa la pena per lei, si. Il dottore entrò, con gli infermieri e il resto delle cose, bloccando i miei pensieri.
-Ragazzi dovete uscire.. è ora. – Il dottore li guardò, mentre l'infermiera gli faceva indossare il camice e un'altra mi collegava alla maschera, forse per farmi addormentare. Vidi i ragazzi salutarmi e uscire, mi stesi per bene sul letto, e guardai per un'ultima volta lei. "Non ti lascerò andare via da me, qualsiasi cosa accada, io ti amo.. " riuscì a pronunciare quelle parole, mentre la mia vista si appannò e chiusi gli occhi.

Becky's point of view
Il mattino seguente
Avevo da poco aperto gli occhi, e girai leggermente la testa a destra e sinistra. I capelli erano arruffati, gli occhi erano abbagliati da quella luce forse troppo forte, e sentivo poco dolore sulla alla pancia.. Avvicinai una mano allo stomaco e, da sopra al camice e a quelle lenzuola sempre perfettamente pulite, toccai qualcosa di ruvido e morbido. Alzai immediatamente il camice e ci ritrovai una fasciatura. Non capivo cosa mi fosse successo. Mi alzai poco quanto bastava per appoggiare la schiena sul cuscino, e una figura al mio fianco attirò l'attenzione. Vidi una testa bionda, con degli accenni di castano, un viso chiaro, quasi bianco. Era Niall che dormiva poggiato su un lato, verso di me. Continuavo a non capire, volevo spiegazioni ma non volevo svegliarlo. Mi alzai con le poche forze che avevo, e presi l'asta dov'era appesa la mia flebo, e cominciai ad avanzare lentamente verso la porta. L'aprì, e mi ritrovai Niky e Harry a bere un caffè. I loro visi non nascondevano la stanchezza e la preoccupazione, e intravedevo gli occhi gonfi di entrambi. Niky aveva la testa appoggiata alla spalla di Harry, che la cingeva con un braccio.. Avevano la testa abbassata, mentre la mia migliore amica quasi dormiva.
-Ehy.. buongiorno.. – dissi, anche se non avevo la minima idea di che ore fossero. Vidi Harry alzare di scatto la testa, come Niky. Rimasero fermi lì per un po', Niky si portò una mano alla bocca quasi per piangere. Si alzarono, e mi abbracciarono più forte che potevano e io ricambiai. Non stavo capendo cosa stava succedendo, ma li volevo bene. Erano i miei migliori amici, ed erano fondamentali.
-Tu.. tu non immagini quanto ci hai fatto stare in pensiero!- disse Harry accarezzandomi la schiena e distaccandosi.
-Come ti senti? Non permetterti mai più di non mangiare! – Niky continuava ad abbracciarmi, quando mi ricordai di Niall di fianco al mio letto.
-Ma Niall che ci fa nella mia stanza? – ero maledettamente preoccupata.
-Dai, andiamo nella stanza.. ti spiegheremo tutto dopo.. ora devi riposare.. – Harry mi aiutò a reggermi in piedi e portò il mio braccio intorno al suo collo, e Niky mi aiutava con la flebo. Mi stesi nel letto, sempre con la schiena appoggiata al cuscino, e feci cenno a Harry di continuare. Entrambi si sedettero alla mia sinistra e si guardarono, per poi parlare.
-Becky.. – Harry stringeva forte la mano di Niky, come per farsi coraggio – sei svenuta di nuovo e.. – prese fiato – il dottore ha fatto delle analisi per assicurarsi per bene cosa tu avessi, una tac se non sbaglio.. E ti ha diagnosticato un tumore ai reni. –
Al suono di quella parola "tumore" i miei nervi sobbalzarono, e il mio sguardo si pietrificò. Strinsi il lenzuolo bianco tra le dita della mano sinistra e chiusi gli occhi, aspettandomi il peggio.
-Ma io ancora non capisco cosa ci faccia qui Niall! E poi.. – deglutì. Avevo paura di fare quella domanda, ma dovevo sapere. - ..Quanto mi mancherebbe?.. – Harry sorrise flebilmente e guardò Niall con uno sguardo dolcissimo, e gli vennero le lacrime agli occhi.
-Niall bhè.. lui è corso subito qui, e ha deciso di aiutarti come poteva. Avevi bisogno di un rene per vivere, e lui te l'ha dato senza esitare, senza tirarsi indietro. – Io rimasi semplicemente a bocca aperta, il mio cuore emanò calore in tutto il mio corpo. Mi portai una mano davanti la bocca, le labbra tremavano, non riuscivo a parlare. I miei occhi erano lucidi, così tanto che sentivo le ciglia pesarmi dalle troppe lacrime. Guardai Niall, che nel frattempo dopo quel trambusto si stava svegliando, e strinsi la collana che avevo ancora al collo sorridendogli.
-Ehy.. – sussurrò lui, e mi sorrise. Dove trovava tutta quella forza? Dove? - .. come ti senti?- Io non ebbi la forza di rispondergli e scoppiai in un mare di lacrime, portandomi entrambe le mani sul viso. Erano lacrime di gioia, di gratitudine. Lacrime di rabbia e di delusione. Delusione verso me stessa ovviamente. Io lo avevo ignorato per 2 anni, e lui dopo che avevamo parlato, era lì su quel letto che mi aveva donato qualcosa per vivere. Era il più bel gesto che un uomo potesse fare a una donna. Lo vidi alzarsi con fatica dal letto, e avvicinarsi al mio abbracciandomi. Dio, quant'era bello. Anche con i capelli arruffati, con la stanchezza che si poteva leggergli sul viso facilmente era sempre stupendo. Mi abbracciò forte a se, e io potevo sentire la musica che emanava il suo cuore. Era splendida, uguale alla mia.
-Ti avevo fatto una promessa, non ti avrei mai fatto più andare via. – si distaccò quel poco per sorridermi e darmi un bacio leggero sul naso, mente io avevo le mani sul suo petto e gli occhi ancora bagnati –.. e io mantengo le promesse, visto? – rise di gusto e io feci altrettanto. Harry e Niky si alzarono e abbracciarono Niall.
-Grazie.. – vidi Niky sussurrargli mentre si dirigeva fuori dalla stanza per chiamare gli altri insieme ad Harry, Niall sorrise semplicemente e la salutò con un cenno della testa, cosa che feci anche io.
-Sai che ti amo vero? – allungai la mano, e la intrecciai con la sua – sai che io ti sarò sempre grata, giusto?-Lui mi guardò, e io mi persi di nuovo in quegl'occhi. Oh, quanto mi erano mancati.
-ti amo anche io- tornò ad abbracciarmi e mi baciò, un bacio che valeva più di mille parole – ora riposa, sarai stanca.. un po' lo sono anche io – rise di nuovo. Amavo la sua risata. Lo guardai, fiera dell'uomo che avevo al mio fianco.
-Certo amore, vai a riposare. Tra un po' arriveranno gli altri e dobbiamo avere una bella cera! – Alzai l'indice in alto e sorrisi – anche se non mi dona questo camice, è troppo bianco! – risi
-Sei bellissima, non preoccuparti – lui mi sorrise, e io non potevo far altro che amare quel ragazzo. Neanche il tempo di accoccolarmi sotto le coperte, che sentì le porte aprirsi e i ragazzi entrare insieme al dottore e a Harry e Niky. Li vidi tutti avvicinarsi velocemente al mio letto e abbracciarmi forte.
-Ra-ragazzi non respiro!- ridevo così tanto e non riuscivo a respirare con loro che mi stritolavano. Quanto mi erano mancati in questi 2 anni.
-Becky ci sei mancata, troppo! – Louis mi scompigliò i capelli e mi diede un bacio sulla guancia.
-Come ti senti? Stai meglio? – Liam era sempre dolce con me, era come un fratello maggiore.
-Sono felice che tu stia meglio ora.. – Zayn.. bè anche se avevamo iniziato con il piede sbagliato, volevo conoscerlo per quello che è, e ricominciare.
-Signorina penso che i suoi amici le abbiano detto cosa è successo – il dottore si girò verso i ragazzi, e poi verso di me, con una cartella in mano – ora deve solo riposare, domani la rimetteremo.- si avvicinò alla porta e uscì e si alzarono delle urla per il mio ritorno a casa.
-Dottore aspetti! – urlai, prima che richiudesse la porta alle sue spalle – quando potrò.. insomma, io gioco a pallavolo. Quando potrò ricominciare? –
-Bhè, dovrà stare ferma un mese, se non di più. La cicatrice deve rimarginarsi del tutto, è bella grossa. E dobbiamo vedere se si stabilizzano i valori. Ma penso che ritornerà a giocare verso Febbraio.-
-No ma.. non posso tornare a Febbraio! HO DELLE PARTITE IMPORTANTI! – strinsi il lenzuolo con entrambi le mani, Harry mi accarezzava un braccio e Niall si era alzato per venirmi vicino. Mi diede un bacio sulla fronte e io sbuffai con la voce tremante.
-Signorina purtroppo è così.. mi dispiace. Ora vi lascio soli.. – e si chiuse la porta alle spalle. Non potevo stare ferma, non potevo non giocare. La pallavolo mi rilassava, mi dava energia, e mi rallegrava. Come potevo?
-Dai, ti prometto che queste settimane di Natale, passeranno subito! – Niky mi si avvicinò e mi accarezzò il viso – poi con l'università, gli esami, non ti accorgerai neanche che subito passerà anche Gennaio e a Febbraio sarai come nuova! – mi sorrise per rassicurarmi e io, anche se un po' forzatamente, ricambiai.

24 Dicembre-Vigilia di Natale
-BUONGIOOOOOOOOOOOORNO AMORE!- Niky balzò sul mio letto, precisamente su di me, con un sorriso enorme sul visto, erano le 10 ed era la vigilia di Natale. Io e lei amavamo il Natale, quell'aria che si creava. Poi a Londra era tutto più bello. Io ancora con gli occhi chiuso e la mano sotto il cuscino, raggomitolata su me stessa, mugugnai qualcosa. Ero abbastanza stanca perché le ferita, quando mi giravo nel letto, mi dava fastidio, ma era sopportabile.
-Buongiorno.. – mi girai e cominciai a ridere. Niky indossava un cerchietto con due corna da renne sopra rosso. Era buffissima, soprattutto in pigiama poi.- hahahahaha ma ti stanno benissimo lo sai?! Hahahaha –
-Il rosso mi dona, lo so! – disse con quell'aria da spavalda buttandosi con un colpo leggero i capelli biondi all'indietro che ormai erano cresciuti un po'-comunque andiamo dai ragazzi? Gli facciamo una sorpresa! Dai dai dai dai !- mi implorò incrociando le mani a mo' di preghiera facendomi gli occhi dolci
-E va bene! – mi alzai di scatto così che Niky cadde all'indietro facendo una capriola e cadde dal letto. – hahahahahahahahaha NO IO NON CE LA FACCIO hahahahahaah –
-djedbnie- non riusciva a parlare bene, non so perché- B-Beeeecky! BEEEEEEEEEECKY! Cazzo mi aiuti?! Sono rimasta bloccata con le gambe all'aria! – Ebbene si, mi tolsi le coperte da dosso, e mi affacciai fuori da letto a gattoni, osservando la scena: Niky era gambe all'aria con la testa a terra tra il letto e il comodino. Quella giornata era iniziata nel migliore dei modi.  

《 I'm blinded, 'cause you are everything i see.》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora