- Would you be my girlfriend?

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  Eravamo in macchina, il tempo non era un granchè, come sempre del resto. Il cielo non era scuro, ma aveva qualcosa di strano. Era bianco, neutrale come se non sapesse neanche lui la strada da voler prendere. Quella mattina, io e Niky decidemmo di andare a trovare i ragazzi e fargli una sorpresa per la vigilia a casa loro, dove vivevano tutti e 5. Sentì il rumore del motore bloccarsi e da quello capì che aveva posteggiato. Scesi dalla macchina facendo attenzione a prendere i caffè ancora fumanti senza farli cadere, e mi girai notando una villetta, piccola non enorme, con due macchine posteggiate nel giardino che dava sulla strada, e era fatta nel classico stile inglese. Era davvero bellissima. L'erba era tagliata al punto giusto, e c'era un vialetto con delle pietre bianche. Bussammo alla porta, con il caffè e i cornetti davanti, e un sorriso a 32 denti. Sentimmo dei passi avvicinarsi lentamente alla porta, sicuramente erano ancora a dormire. La maniglia si abbassò e vedemmo Liam davanti a noi con un pigiama più grande di lui.
-BUONA VIGILIAAAAAAAA – urlammo all'unisono e Liam inizialmente sbarrò un po' gli occhi e poi scoppiò a ridere, ancora con gli occhi socchiusi per il sonno. Lo abbracciammo fortemente e ci fece spazio per entrare.
-Dove li mettiamo questi? – indicammo la roba, e lui ci accompagnò in cucina. Era davvero ben sistemata la casa, anche se ci abitavano 5 ragazzi.
-Comunque buona vigilia anche a voi, e grazie! – ci sorrise, e aprì la busta con dei cornetti e altre cose. L'avvicinò al viso e annusò il contenuto ancora caldo – amo l'odore dei cornetti caldi!- per poi prenderne uno e mangiarlo. Noi ridemmo e decidemmo di prenderne uno anche noi, mentre ci stavamo sedendo.
-Liam, hai per caso un vassoio? – lo guardai un po' imbarazzata, forse aveva capito cosa volevo fare. Infatti lo vidi ridere e avvicinarsi a un mobile posto in alto sopra il lavandino. Ne estrasse un vassoio di legno chiaro, con le maniche, con i bordi alti. Bhè era perfetto!
-Ecco tieni.. – mi si avvicinò all'orecchio - .. e portagli 3 cornetti, mangia molto! – sussurò queste parole e mi fece l'occhiolino e io risi prendendo il vassoio e appoggiandolo sul tavolo.
-Qual è la stanza di Harry?- Niky era seduta e si guardava intorno, scrutando la casa da capo a piede.
-E' di sopra, la seconda a destra! – Liam le indicò la stanza su per le scale.
-Grazie a dopo allora! Lo vado a svegliare! –
-Si ma io non voglio diventare zia! – urlai mentre lei quasi non inciampava sulle scale e la vidi guardarmi storto. Scoppiai a ridere e lei continuò a salire le scale.
-Comunque, io vado a lavarmi, tu fai come fossi a casa tua! Se vuoi mangiare qualche altra cosa, il frigo è pieno, e la tv è di la.. – disse Liam mentre andava in bagno
-Grazie mille! A dopo!-
Così rimasi sola in quella cucina, e cominciai ad aprire la busta e a prendere un piatto senza fondo, appoggiandoci sopra un cornetto alla cioccolata, uno alla crema, e un altro dolce che non so come si chiama. Presi il caffè e lo adagiai di fianco al piatto e mi ricordai che in salone c'era un vaso con dei fiori stupendi rosa e alcuni arancioni. Così balzai subito nel salone, e ne presi uno di entrambi i colori. Tornai in cucina, e li appoggiai delicatamente di fianco al piatto. Mi avvicinai ai mobili in alto cercando un bicchiere, e dopo aver aperto e chiuso il tutto, finalmente lo trovai. Aprìì il frigo, e presi del latte e lo versai nel bicchiere. Dopo aver sistemato tutto, presi il vassoio che pesava leggermente e feci attenzione a non sbilanciarmi, quando ricordai che non sapevo la camera, così mi diressi fuori il bagno sperando che Liam rispondesse.
-Liiiiiam- bussai – dov'è la stanza di Niall?- Sentivo il rumore dell'acqua nel lavandino fermarsi di botto, e lui aprì la porta. Aveva solo un asciugamano alla vita e mi sentivo in imbarazzo così girai lo sguardo e lui sorrise.
-E' di sopra, a sinistra.. la seconda porta!- si portò una mano dietro la nuca imbarazzato, e io sorrisi per ringraziarlo e mi diressi su per le scale, facendo attenzione a non cadere. Arrivai fuori la porta del ragazzo, e bussai. Ma ovviamente con nessun risultato, così aprì la porta con il gomito, e la spostai con la schiena in modo da poter tenere sott'occhio il vassoio che stringevo tra le mani. Mi girai e lui era lì, a pancia in giù che dormiva, e russava pure. Dio quant'era buffo! Appoggiai il vassoio sulla scrivania di fianco al letto, era ancora tutto buio, ma solo un po' di luce si faceva spazio tra le tende. Cominciai a sghignazzare e portai una mano davanti la bocca per fermarmi e non farlo svegliare e mi sedetti accanto a lui. Lo accarezzai, era così bello. Pensai a quello che aveva fatto per me, ora una parte di lui mi apparteneva.
-Ehy scemo – lo strattonai delicatamente ma sentì solo un "Mmmmh" da parte sua. Risi di nuovo e allora presi un cornetto e glielo passai sotto al naso, e gli diedi un bacio sulla guancia. Mosse il naso a destra e a sinistra, e cominciai a ridere più forte fin quando non si svegliò.
-Buongiorno, e buona vigilia! –
-B-buongiorno.. – disse ancora con la voce impastata dal sonno, e con gli occhi socchiusi – e auguri anche a te! – mi diede un bacio sulla guancia e fissò il cornetto – ma quello lo mangi? – Cominciai a ridere come una scema, e presi il vassoio che era alle mie spalle, mentre lui si alzò sui gomiti e si appoggiò con la schiena sul cuscino, e glielo porsi sulle gambe.
-Ma grazie! Non dovevi! – sorrise e sentì il suo stomaco brontolare, come sempre. Si portò una mano sulla pancia e sorrise imbarazzato.
-Bhè diciamo che il tuo stomaco non è d'accordo! – e ridemmo come degli scemi. Da quando era tornato, ero in dovere di dimostrargli cosa provavo, quello che sentivo. Lui voleva delle dimostrazioni, e io amavo fare dei piccoli gesti alle persone che amavo, per vederle sorridere. Parlammo del più e del meno, di cosa avremmo voluto fare quel giorno, e mangiammo tutto. Ovviamente anche io avevo fame, un cornetto non mi bastava di certo!
-Mi vado un attimo a dare una sistemata, mi aspetti o scappi? – sorrise e mi diede un altro bacio sulla guancia, io arrossì e annui. Dopo 2 anni mi faceva ancora quell'effetto.
Avevo ancora il giubbotto addosso , così dopo averlo tolto e appoggiato su una sedia lì, mi stesi sul letto, a pancia in giù. Avevo entrambe le mani sotto al suo cuscino, e le gambe incrociate. Chiusi per un attimo gli occhi, e assaporai il suo profumo sul cuscino. Era stupendo. Improvvisamente sentì qualcuno entrare di botto , e subito dopo lo sentì sopra di me.
-BUONA VIGILIAAAAAAA – ecco, era Louis, Lui andava matto per il Natale e oggi era pure il suo compleanno!
-LOUUUUUUUIS! Sono Becky, ti levi da dosso che mi soffochi?! – sentì che rise e cominciò a farmi il solletico – Se non .. la smetti – non riuscivo a parlare – non ti faccio.. gli auguri! – smise subito di torturarmi e si alzò per sedersi sul letto come i comuni mortali.
-Ecco ora va meglio! – mi alzai anche io dal letto – e comunque.. AUGURIIIIIII! –Ora fui io che gli saltai addosso per abbracciarlo.
-Graaaaaaaaazie Becky! – mi strinse forte, lo volevo davvero bene, come agli altri. – E stasera si festeggia alla grande! Yeeeeees! – lo guardai mentre si distaccò e andò verso la porta ballando e ancora con il pigiama a righe, nello stesso momento uscì Niall dal bagno con l'accappatoio e in boxer.
-HAHAHAHAHAHA Louis ma che fai? – stavo ridendo così tanto che lo stomaco cominciò a farmi male davvero tanto, soprattutto dopo aver mangiato tutta quella roba, e feci una smorfia di dolore, e Niall ovviamente se ne accorse.
-Ehy amore, che hai? – si accovacciò verso di me, e mi alzò il viso. Louis mi si avvicinò e mi accarezzò la schiena.
-Niente, non preoccupatevi, e un po' la ferita che mi fa ancora male! – sorrisi, infatti era solo quello.
-Va bene, allora io vado a lavarmi, a dopo! – Louis ci salutò con la mano mentre stava per uscire dalla porta
-Guarda che ci sono dei cornetti e del caffè giù per voi! – urlai per farmi sentire.
-GRAZIEEEE!- ecco, mi aveva sentito, già correva sulle scale, risi.
-Bhè ora che dici di vestirti?- lo squadrai da capo a piede, era bellissimo. Aveva i capelli ancora un po' bagnati e buttati alla casaccio , come piacevano a me.
-Ti dispiace così tanto vedermi in accappatoio?- cominciò a ridere e io mi sentì in imbarazzo. Non l'avevo mai visto in intimo, erano passati 2 anni, ma lui era stato lontano.
-Non è quello scemo! – gli tirai un cuscino e risi anche io – è solo che sono in imbarazzo! –
-Ma quanto sei bella , vieni qua! – si tolse l'accappatoio e si stava sdraiando di fianco a me
-Mettiti almeno il pantalone! – diventai rossa e mi girai per non vederlo. Mi imbarazzava, avevo 18 anni, ma comunque non avevo mai provato ancora quelle forti emozioni che si provano sentendo i corpi unirsi in uno solo.
-Va bene, va bene! – mi fece il verso e sentì il rumore dell'armadio aprirsi e infilarsi i pantaloni.
-Ma come fai a stare così? Non senti freddo? – in effetti faceva freddo, come poteva stare così? Erano solo le 11 e mezza. Si avvicinò al letto e si mise sotto le coperte e mi fece cenno di unirsi a lui.
-Sotto le coperte si sta meglio! – alzò la coperta per farmici mettere ed io mi alzai di poco per entrare, dopo essermi tolta le scarpe. –Moriremo tutti o cosa?! – disse e io lo guardai stranita , per poi capire che si riferiva alle scarpe – ma quanto sei scemo! Io mi lavo, sei tu che aspetti natale per farlo! – gli diedi un pizzicotto e, mentre ci riempivamo di schiaffetti, mi bloccò i polsi e mi ritrovai sotto di lui. Lo guardai fisso, avevo il fiatone per le lotte nel letto e sentivo anche lui nelle mie stesse condizioni. Aveva i capelli che gli andavano un po' sul viso, erano ancora leggermente umidi, e io invece forse sembravo una pazza con i capelli. Si avvicinò al mio viso, e il mio cuore sussultò, avevo un po' paura. Iniziai a respirare non regolarmente. Sorrise e si avvicinò al mio orecchio – Non qui, non ora.- tornò a guardarmi il viso e ribaltò la situazione. Stavolta ero io sopra di lui e gli sorrisi. Aveva capito, e non potevo trovare un ragazzo migliore. Lo baciai con passione e lui mi strinse a se. Avevo la testa sul suo petto e sentivo il suo cuore battere veloce. A quel suono sorrisi e chiusi gli occhi. Non avrei voluto essere in nessun altro posto in quel momento.

Sera – 18:00
-Nikyyyy ci dobbiamo preparare che alle 8 vengono i ragazzi, muoviti in quel bagno! – stavo bussando fortemente al bagno, eravamo a casa e quella sera c'era la festa di Louis. Eravamo felicissime, gli avevamo fatto anche un regalo, era una maglia a strisce ovviamente, visto la sua passione per queste, ed era di una marca che lui amava molto, e un bracciale con inciso "We love you, Becky and Niky".
-Eccomi, eccomi! – Niky aprì la porta e uscì dal bagno, aveva finito di stirarsi capelli corti ormai, e quindi ci metteva poco. Io invece, ci avrei messo anni, visto che i miei erano cresciuti di molto. Così, visto che almeno la doccia l'avevo già fatta iniziai a sistemarmi e feci solo qualche boccolo alla fine. Come al solito c'era un casino bestiale, trucchi, vestiti, scarpe ecc. Vidi Niky intenta a mettersi lo smalto, e io invece aprì l'armadio in cerca di qualche cosa di bello. Mi girai e guardai l'orologio, segnava le 19:30
-Ma già sono le 7 e mezza?! – dissi sbarrando gli occhi e guardando Niky
-Amore, tu ci metti una vita con sti 4 capelli che hai! – rise
-Senti, fino a prova contraria, sei tu quella con i capelli corti! – sbuffò e io la guardai soddisfatta per poi ritornare all'armadio. – Ma cosa mi metto?! Dio santo aiutami –
-Per una buona volta, mi ascolti se dico cosa devi indossare, o mi fai solo applicare inutilmente?! –
-Ti ascolto, promesso! Su forza! – io di solito facevo sempre di testa mia anche se lei mi dava consigli ottimi. Niky si alzò e mise un dito sul mento, attenta sempre allo smalto, e mise l'altra mano sul fianco scrutando ogni vestito, fin quando non tirò fuori una gonna a vita alta blu, a tubino, con dei bottoni beje nel lato, le sue scarpe beje e una canotta bianca con dei ricami blu e beje molto bella e particolare, con una jacca sopra sul marroncino.
-Ma tu devi fare la stylist! Grazie! – l'abbracciai forte dandole un bacio sulla guancia
-Aspetta! Oppure indossi questo! – indicò un vestito azzurrino, un po' nel verde, molto aderente con una sola manica e l'altra spalla scoperta – con questo Niall rimarrà senza fiato! – In effetti, non aveva tutti i torti, e quindi decisi di indossare quello, le scarpe andavano bene anche quelle dell'altro completo. Ridemmo e corsi a vestirmi.
-Ma tu cosa ti metti? – urlai dal bagno
-Io? Bhè metto quel vestito che comprammo appena arrivammo qui! Quello color carne ricordi? – Era, appunto, color carne, con le maniche a tre quarti e una scollatura ampia. Era semplice, con un cinturino nero e la gonna ampia. Le stava di incanto e quando lo vedemmo lei subito se ne innamorò.
-Si mi ricordo, sembra fatto per te! – rise e anche io di conseguenza. Ancora non potevo crederci che ero lì, con la mia migliore amica, a Londra, il ragazzo che vedevo solo sui poster e leggevo le sue notizie sul computer era diventato il mio ragazzo. Era incredibile. A quel ricordo, mi apparve un sorriso, ero felice.

Durante la festa – 22:30
C'era un'enorme folla di gente, musica a palla, e ragazzi ubriachi. Io avevo bevuto, ma non fino a quel punto, odiavo quando le persone si ubriacavano anche se mi facevano morir dal ridere. Ero un po' brilla, ma comprendevo benissimo cosa succedeva intorno a me. Ero seduta nei divanetti in disparte da tutto quel casino, e Niky era in pista con Harry a divertirsi, e Niall era con i suoi amici. Mi ero appena allontanata da lui, volevo riposarmi un attimo. Dopo 10 minuti che ero li, su quei divanetti di pelle sudaticci visto l'aria afosa che era lì dentro, vidi Niall avvicinarsi a me e sorridermi. Non sembrava ubriaco.
-Amore andiamo un po' fuori? – mi urlò visto la forte musica, io annui semplicemente e ci dirigemmo nel giardino del locale. Era uno spettacolo. Quella sera c'erano così tante stelle, le luci del giardino erano soffuse, e c'era un piccolo gazebo bianco con delle piante rampicanti e dei fiori. Mi prese la mano, sorrisi, e ci andammo a sedere lì sotto. Rabbrividì, faceva freddo e io avevo dimenticato la giacca dentro.
-Hai freddo? – mi chiese
-Un po'.. – mi posò la giacca sulle spalle e mi cinse con una mano accarezzandomi e io appoggiai la testa nell'incavo del suo collo.
-Sai ora che ci penso, noi non stiamo insieme – io strabuzzai gli occhi, forse era ubriaco
-Scusami!?- Mi girai verso di lui. Lo vidi ridere e cacciare qualcosa dalla tasca. Era un cofanetto rosso, di velluto.
-Rebecca d'Angelo – si alzò e mi fece alzare tenendomi per mano – vuoi essere la mia ragazza, ufficialmente? Visto che non te l'ho mai chiesto, penso sia arrivato il momento.. – io non sapevo cosa dire, era tutto perfetto. I suoi occhi, le sue labbra, io, le sensazioni che provavo in quel momento. Era tutto surreale.
-Come potrei dirti di no?! – Sorrisi, e lui aprì il cofanetto con un semplice anellino dentro. Era d'argento sottile, con dei brillantini sopra solo su un lato, e una piccola incisione dietro "I love you". Ormai avevo gli occhi lucidi mentre lui mi mise l'anello. Non avevo parole, porta una mano sulle labbra e seppi solo dire "ti amo, non immagini quanto". Lo abbracciai, e lui mi strinse forte a se. Volevo rinchiudere quel momento in un cassetto per poi tirarlo fuori ogni qual volta ne sentivo il bisogno. Era lui quello giusto, lo sapevo.

Mattino seguente – 25 dicembre Natale – ore 10:30
-Tu ancora mi devi raccontare comunque eh! – Era la mattina di Natale e io e Niky eravamo sul letto, con una bella cioccolata calda a parlare delle solite cose e ci eravamo scambiate i nostri regali. Lei mi aveva regalato un cuscino con la nostra foto sopra, la mia preferita. Aveva il fondo bianco, mentre dietro era rosso. Stupendo! Io invece, le avevo comprato una felpa grigia con su scritto "I love Harry Styles" visto che comunque, prima di tutto eravamo delle loro fan. Si mise a ridere quando la vide e mi abbracciò, la indossò subito!
-... diciamo che mi ha chiesto solo di diventare la sua ragazza.. ufficialmente.. non lo aveva ancora fatto – ero appoggiata con la schiena al muro e le gambe sotto le coperte mentre raccontavo queste cose, e lei sorrideva. Bevvi un sorso di cioccolata, soffiandoci un po' sopra prima, e poi guardai l'anello. Chissà come sarebbe andata a finire tra noi due. Sapevo solo che ora, lo amavo.

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