Erano ancora lì, abbracciati, stretti forte l'uno all'altra. Becky era immersa sul petto di Niall, e inspirava sempre più forte per sentire il suo profumo che le rimaneva impresso nelle narici, per poi non dimenticarlo più. Il ragazzo era appoggiato con la guancia sulla testa della ragazza, e con una mano le accarezzava i capelli che profumavano di rose. Becky fece un ultimo e profondo respiro per staccarsi quel che bastava per guardare Niall negli occhi.
-E ora? Come faremo?.. – ecco che i suoi occhi si appannavano di nuovo. Aveva trovato l'amore, e doveva lasciarlo andare di nuovo.
-Non lo so.. Posso solo dirti che sarai sempre qui, nel mio cuore e nella mia mente. Non voglio farti promesse inutili, ma appena potrò mi farò sentire.- la voce del ragazzo e calda e sicura, mentre quella della ragazza non reggeva e non riusciva a parlare. Prima che cadesse in un pianto liberatorio, Niall la bloccò asciugandole quella lacrima che le era scivolata sul viso.
-La serata non è ancora finita, amore. Godiamocela fino all'ultimo minuto. – le porse il braccio come da cavaliere e le sorrise.
-Si, hai ragione.. andiamo!- Becky si asciugò e scrollò la testa come per scacciare via ogni preoccupazione e intrecciò la sua mano con quella del ragazzo. Scesero le scale, e raggiunsero di nuovo i ragazzi. Niky era con Harry ovviamente, e vide da lontano Niall e Becky che si tenevano per mano, e le scappò un sorriso.
-Amore guarda, guarda!- Niky indicò con il dito la coppia e Harry scoppiò a ridere anche lui. Era tutto apposto ora.
-Ragazzi ora c'è una sorpresa per Becky, da parte di un ragazzo.. Niall vuoi salire sul palco?- era Louis che aveva spento la musica, e aveva fatto salire tutto il gruppo sul palco per poi chiamare anche Niall.
-Ascolta ogni parola! – la guardò dritta negli occhi e le diede un lungo bacio, forte e passionale, stringendola per i fianchi, per poi staccarsi lentamente e dirigersi sul palco. Becky cercò Niky, per poi arrivare davanti al palco con tutti gli invitati che urlavano e applaudivano. Si abbassarono le luci, e partì la musica. Niall decise di cantare da solo, con l'aiuto degli amici ovviamente, per far capire davvero cosa provava. Si posizionò semplicemente al centro del palco e iniziò a cantare. Nessuna parola poteva essere utile in quel momento.Shut the door, turn the light off
I wanna be with you, I wanna feel your love
I wanna lay beside you, I cannot hide this
Even though I tryNiall era lì sul palco, con i suoi amici dietro, che guardava fisso negli occhi lei, che cercava di esprimere tutto il suo amore in un solo sguardo, in una sola voce. Becky stringeva sempre più forte la mano di Niky, e non voleva piangere. Tutte le persone rimasero sorprese per la canzone scelta, e iniziarono a cantare insieme le strofe.
If we could only have this life for one more day
If we could only turn back time, you know I'll be
Your life, your voice, your reason to be
My love, my heart is breathing for this
Moment, in time I'll find the words to say
Before you leave me todayEcco, Becky non riuscì a trattenersi a quelle parole. Si portò le mani al viso e pianse. Cerco di non farsi sentire, di non urlare, di non emettere alcun suono. Sapete quando sentite un fuoco ardervi in gola, gli occhi bruciarvi, e lo stomaco farvi male? Ecco, quelle lacrime non riuscivano a liberarla da quel dolore che portava dentro. Niall mentre cantava, aveva gli occhi lucidi, ma voleva terminare la canzone per lei, solo per lei.
Close the door, throw the key
Don't wanna be reminded, don't wanna be seen
Don't wanna be without you, my judgement's clouded
Like tonight's sky
Undecided voice is numb
Try to scream out my lungs
It makes this harder
And the tears stream down my faceNiall scese dal palco, e l'occhio di bue lo seguiva. Si posizionò davanti a Becky e le prese la mano. Cantò il resto della canzone guardandola dritta negli occhi e stringendole la mano. Becky era lì, immobile, con il cuore che si era fermato al solo incrociare i suoi occhi celesti, tremante.
-Un applauso a Niall, ragazzi! Ora è il momento della torta con i regali – Harry annunciò la fine della canzone e l'ingresso della torta con i regali. Quella serata fu perfetta.
---IMPORTANTE
Ritorno a scrivere in prima persona! Buona lettura! :3
Venerdì 18 Dicembre – Giorno della partenza
Quella mattina io e Niky decidemmo di non andare a scuola. Volevamo accompagnare i ragazzi all'aereoporto. Suonò la sveglia, ma io ero già sveglia da un pezzo. Era una brutta giornata, anche l'Italia non voleva che se ne andassero? Non saprei. Rimane il fatto che quella mattina non fu Niky a svegliarmi, già ero scesa giù. Infatti mi ritrovavo dalle 5 del mattino a fissare una stupida finestra, a pensare a come sarebbero andate le cose fino a quando, appunto, non sentì la sveglia da sopra. Stava a significare che erano le 7 e io per due ore ero stata lì ferma, in silenzio, quel silenzio che era solo interrotto dal battere della pioggia sui vetri e dai tanti miei pensieri. Erano troppi per entrare in una sola testa.
-Ehy, già sei sveglia?.. – era Niky che stava scendendo le scale, strofinandosi un occhio ancora assonnata. La sera prima siamo state sveglie fino alle 2, e lei ha pianto tanto. Si potevano intravedere ancora gli occhi rossi e le grosse occhiaie sul suo viso bianco. Ma rimaneva comunque stupenda. Io non risposi, mi limitai ad annuire e lei si sedette accanto a me e mi accarezzò la schiena. Eravamo nella stessa barca, ma lei sapeva che io provavo un dolore più profondo: avevo trovato un ragazzo che mi ha fatto innamorare di lui, davvero e dovevo lasciarlo andare. Di nuovo trafitta dal dolore dell'amore.
-Ehy ragazze, preparo la colazione ok?- era mia madre che si era appena svegliata anche lei, doveva andare a lavoro.
-Si Angela, grazie.. noi saliamo, ci andiamo a preparare, scendiamo tra poco.. – disse Niky mentre mi prendeva per un braccio e mi trasportava letteralmente al piano di sopra. Ancora dovevo emettere una singola parola.
-Becky basta, vieni qui.. – una volta salite, Niky mi abbracciò, ma io rimasi immobile. Non mossi neanche un muscolo, fissavo semplicemente il vuoto. Si scostò, le sorrisi e andai in bagno a vestirmi. Nessuno poteva capire cosa sentivo dentro. Anzi, non sentivo nulla, era quello il problema. La parte più bella di me, se ne stava andando e io non potevo fare nulla per impedire ciò. Mi vestì velocemente, lasciai i capelli sciolti e non mi truccai. Non ne avevo le forze, non avevo le forze per fare nulla in realtà.
-Dai Becky scendi, che andiamo all'aereoporto!-
Niall point's of view
La mattina mi svegliai prima, avevo lo stomaco chiuso e non avevo fatto colazione. Ero steso ancora nel letto girato su un fianco, a fissare il muro. Avevo il suo sorriso, il suo viso davanti ai miei occhi, ogni qual volta chiudevo i miei. Potevo sentire il suo profumo prendermi e il calore della sua mano sfiorarmi il viso.
-Niall, è tardi. Vestiti che dobbiamo andare... - era Liam, che mi incitava a muovermi. Erano le 7 e mezza, e l'aereo partiva alle 9, ma si perdeva così tanto tempo con i vari controlli che dovevi stare li mezz'ora prima.
-S-si scusami, ora vengo- mi alzai controvoglia, e cominciai a lavarmi e a vestirmi. Presi la valigia, che sembrava più pesante del solito, e la portai in cucina, dove c'erano già tutti tranne Harry.
-Harry?- domandai pensando di essere l'ultimo.
-E' ancora nella stanza, noi cominciamo a scendere e a portare le valigie in macchina. Fate presto!- disse Louis mentre stavano uscendo dalla stanza.
Corsi nella stanza di Harry e lo ritrovai seduto sul letto guardare nel vuoto. Quando sentì la porta aprirsi, girò di scatto la testa e si alzò. Io lo guardai, e lui mi abbracciò istintivamente. Avevo le braccia lungo i fianchi, strinsi i pugni, facendo diventare le nocche bianche e piansi. Prese un lungo respiro, e si distaccò.
-Niall basta.. le rivedremo sono sicuro, le sentiremo ogni giorno. Almeno lo spero.. – erano le uniche parole che riuscì a dire, visto che aveva gli occhi lucidi, rossi fuoco. Alzai la testa e mi pulì il viso.
-Ok hai ragione.. Andiamo, è tardi, gli altri ci stanno aspettando... - Harry prese la sua valigia, e una volta presa anche la mia, scendemmo giù a sistemare il tutto nella macchina.
Becky's point of view
Eravamo in macchina, e io non riuscivo ancora a parlare. L'ansia mi aveva rapita, non riuscivo ad aprire bocca. Anche dividere le labbra per emettere un qualche suono, mi sembrava troppo faticoso. Avevo perso la voglia di fare tutto.
-Becky siamo arrivate.. – scendemmo dalla macchina e ci dirigemmo nell'aereoporto, quando vidi da lontano una testa con folti ricci. Vidi Niky che iniziava a correre, forse anche lei lo aveva visto. Io invece camminavo normalmente, non volevo che quel momento arrivasse. Vidi Harry voltarsi e Niky che gli saltò in braccio e pianse ancora. Avevo sempre sognato che un giorno avrei potuto farlo io, ma in quel momento non sapevo neanche come mi chiamavo. Tutti i ragazzi avevano i volti scuri, guardavano fisso per terra. Io mi avvicinai a Niall che si girò e ci guardammo negli occhi, senza staccare mai lo sguardo. Eravamo entrati nel nostro mondo, dove tutto scompariva e c'eravamo solo io lui e il bianco. Mi strinse forte a se, e mi baciò così forte che il suo naso toccava la mia guancia. Sentì le sue lacrime unirsi al bacio che diventò improvvisamente salato. Mi distaccai, e gli asciugai la guancia, rassicurandolo. Infilai la mano nella maglia per poi prendere la collana.
-.. Niall James Horan io ti amo, lo sai questo? Non ti dimenticare di me, almeno questo promettimelo!– Lo guardai negli occhi, sentivo un groppo in gola ma non volevo piangere, dovevo resistere.
-Rebecca d'Angelo, anche io ti amo. Non potrei amarti in altro modo, o un'altra donna.- vedevo il suo sguardo sincero, sentivo il suo cuore battere. Lo vidi deglutire, come per mandare giù qualcosa che gli faceva male. Restammo abbracciati per tutto il tempo. Volevo che il suo odore rimanesse impresso nella mia mente, per poi tirarlo fuori ogni qual volta ne avrei avuto bisogno. Volevo che il calore che mi provocava, rimanesse inciso nel mio cuore insieme al suo nome. Era l'ultimo abbraccia che gli avrei potuto dare, almeno così pensavo.
-Il volo per Londra partirà tra un quarto d'ora- era la voce elettronica, che in quel momento ho odiato con tutta me stessa. Dovevano fare tutti i vari controlli, quindi dovevano andare. Al suono di quella voce io e Niall girammo la faccia nella sua direzione, e poi ci guardammo di nuovo. Avvicinò la sua fronte alla mia, e mi diede un dolce bacio, l'ultimo. Mi strinse ancora più forte a se.
-Mi mancherai... - riuscì solamente a sussurrare queste parole mentre si staccava da me.
-Non immagini quanto tu mi mancherai. – ecco, era lì davanti a me che se ne stava andando dopo avermi detto quelle parole. Salutai tutti e Niky non riusciva a non piangere. Quel ragazzo le aveva catturato il cuore. Ma dovevamo aspettarcelo, si. Vidi Niall girarsi di nuovo e salutarmi con un cenno della testa e con la mano teneva stretta la collana. Riuscì a capire le parole che imitò attraverso il labbiale "Non ti dimenticherò, promesso". Io strinsi la collana ancora di più e risposi "promesso". Niky mi abbracciò, e iniziò a salire quel mare di lacrime che ancora non avevo versato, ma non riuscivo a buttarle fuori.
-Andiamo su.. – presi la mano di Niky ancora in preda alle lacrime e ci avviammo fuori dall'aereoporto, dirette a casa. Non sarebbe stato lo stesso senza di loro. Quei 5 ragazzi ci avevano cambiato la vita prima, poi sono venuti qui e l'hanno stravolta.
Arrivammo a casa, ero sfinita. Non avevo fatto nulla, ma tutta quell'ansia la sentivo addosso. Aprì di botto la porta della macchina e corsi in casa, correndo su per le scale per raggiungere la mia stanza.
-Becky che hai!?- era Niky che vedendomi correre, fece lo stesso anche lei preoccupata.
Io mi girai verso di lei di scatto, avevo gli occhi in fiamme, lucidi. Urlai, urlai più che potevo. Urlavo, anche se la mia gola era in fiamme, e piangevo. Scaraventai tutto ciò che c'era sulla scrivania per terra, con un veloce gesto di mani. Continuavo ad urlare e a piangere, quando poi le mie gambe non ressero, e mi accasciavo lentamente vicino l'armadio, appoggiando le mie mani su di esso. Urlavo tutto il dolore che avevo dentro, tutte le speranze che nutrivo verso quel rapporto, e tutto l'amore che provavo per lui. Era un dolore insopportabile. Continuavo a muovermi, a strattonarmi come per cacciarlo via. Niky era rimasta a bocca aperta, immobile davanti quella scena. Si portò una mano davanti la bocca e cominciò a piangere anche lei. Mi si avvicinò abbracciandomi e cercando di tenermi ferma, mentre io cercavo di dare pugni a tutto ciò che mi trovavo davanti, anche a lei. Quando poi fu sfinita, mi accasciai sul letto ancora singhiozzante e mi addormentai. Forse i sogni, potevano essere più belli della realtà.
2 anni dopo, Londra. –
Ero intenta a preparare la colazione, quando vidi Niky scendere le scale goffamente e ancora assonnata. Ormai erano circa 4 mesi che abitavamo in un appartamento di Londra, per affrontare l'università insieme. Avevamo entrambe 20 anni, io appena compiuti. Erano passati due anni, da quando lo rividi per l'ultima volta. Harry chiamava spesso Niky, ma in questi ultimi mesi l'aveva chiamata solamente 3 volte (e l'ultima volta 2 settimane fa) a causa del tour americano, mentre Niall anche se provava a stabilire contatti con me, per e-mail, messaggi, chiamate, io lo evitato sempre. Non riuscivo a parlargli, il dolore che provavo era enorme. Ma comunque io ero riuscita anche a sfondare nel campo della pallavolo, ora giocavo in serie A2. Mentre Niky, vi ricordate che vi dissi che era brava a ballare? Bhè sta portando avanti anche lei questa sua passione.
-Ehy buongiorno! Continui tu a preparare la colazione? Così mi vado a preparare!- dissi , porgendole il latte.
-Certo, fai presto però!-
Corsi al piano di sopra in bagno, e mi spogliai. Tolsi la collana, si, quella collana. Ed ecco che un colpo al cuore mi assaliva, ogni volta che la guardavo. Scrollai la testa e entrai nella doccia. Andavo di fretta, quindi non avevo tempo per resta come al solito sotto l'acqua a rilassarmi. Uscì quando sentì Niky urlare dal piano terra. Così corsi con l'accappatoio e la raggiunsi.
-CAZZO SUCCEDE?!- urlai ancora sulle scale, attenta a non cadere.
-B-Becky.. ho acceso la tv, e sono usciti loro. H-hanno detto sono a Londra per le feste di Natale. – mi guardò con gli occhi che le brillavano. Io rimasi li a bocca aperta e lasciai cadere il pettine per terra. Sentì le gambe cedere, e mi appoggiai al divano.
-C-cosa? – mi si appannarono gli occhi. Non sapevo se essere felice, o far finta che non sia successo nulla.
-Hai capito bene! – saltellava dappertutto – Finalmente rivedrò Harry! Dio quanto mi manca!- mi saltò addossò abbracciandomi, e io invece cercavo di coprirmi con l'accappatoio
-Cazzo mi togli l'accappatoio così!- le risposi male, non sapevo neanche io perché. Lei si distaccò e mi guardò interrogativa.
-Ora mi dici che cazzo hai! Niall ti chiama, ti scrive e tu non gli rispondi, però stai male per lui. Poi ti dico che tornano, e prima sembra che svieni, poi te ne fotti. – andava avanti e indietro e contava le cose che diceva con le mani – Cerca di chiarirti prima le idee, perché tu a quel ragazzo lo stai facendo star male! – si avvicinò a me, mettendomi una mano in testa.
-Lui!? Lui soffre?! E IO!? IO CHE STO QUI, DA 2 ANNI, DA SOLA, DOVREI ACCONTENTARMI DI UNA SEMPLICE CHIAMATA?! Mi aveva promesso che sarebbe venuto qualche volta, sono passati 2 anni Niky, 2 ANNI! – gesticolavo con le mani, e alzavo man mano la voce – non riesco a parlargli perché la sua voce mi fa star male sapendo che non posso rivederlo! NON SONO FORTE COME TE, MI DISPIACE! – cominciai a piangere, in fondo aveva ragione lei. Corsi in camera, e mi buttai sul letto. Ma purtroppo il dolore che mi provocava la distanza era enorme. Non riuscivo a rispondergli perché non volevo che lui fosse distante, non volevo che, per sentirci, dovevamo utilizzare dei stupidi messaggi o stupide chiamate di 10 minuti. Avevo bisogno dei suoi occhi, dei suoi abbracci, delle sue risate. Avevo bisogno di lui, della sua presenza, dei nostri cuori che battono all'unisono.
Mi preparai, misi di nuovo la collana e scesi di nuovo giù, stavolta più tranquilla.
-Scusa Niky.. io, io non volevo.. – l'abbracciai con le lacrime agli occhi – ho bisogno di lui, mi fa male doverlo sentire solo al telefono perciò non gli rispondo. – avevo la voce tremante, discontinua. Di nuovo quel nodo alla gola, di nuovo quel bruciore agli occhi. Stringevo quella collana più forte che potevo. Mi era mancato, non immaginavo neanche io quanto.
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《 I'm blinded, 'cause you are everything i see.》
FanficP.S. : ho scritto questa storia nel maggio 2012... e ho deciso di riportarla qui, spero piaccia comunque... sono passati 4 anni, sono cresciuta, scrivo diversamente e soprattutto meglio... scusatemi se ci sono errori o altro. -Non sopporto vedere qu...