Due

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Giulia entrò ad occhi bassi, anche se moriva dalla voglia di sbirciare i banchi e scoprire se la ragazza dai capelli tanto chiari era nella sua classe. Si sedette al secondo banco, fila centrale. Cercò di rannicchiarsi sulla sedia, mentre gli altri entravano in classe.

- Posso sedermi? - non era la ragazza dai capelli chiari. Era un ragazzo alto, troppo alto. Aveva la pelle abbronzata e i capelli color sabbia, gli occhi azzurrissimi spiccavano sulla faccia in modo quasi fastidioso.
- Si... si certo - si passò una mano sulla faccia stando attenta a non rovinare la pesante linea nera di matita sotto gli occhi. Girò lo sguardo dal lato opposto a quello dove stava il ragazzo, guardando per la prima volta i suoi compagni: ragazze, principalmente. Tutte truccate, tutte perfette e tutte uguali, almeno in apparenza.
Tutte, tranne...
Giulia abbassò in fretta lo sguardo, di nuovo. La ragazza con i capelli chiari era seduta proprio nel banco accanto al suo, vicino ad un'altra ragazza con i capelli castano chiaro piastrati che le arrivavano a metà schiena.
- Come ti chiami? - Giulia sussultò: a quanto pareva il ragazzo con gli occhi troppo azzurri voleva far conversazione.
- Giulia, Bonanni - aspettò un momento, chiedendosi se era necessario ricambiare la domanda. Non poteva tornare a studiare in silenzio la classe fino all'arrivo dell'insegnate?
- Io sono Simone - le tese una mano. Giulia asciugò furtivamente la sua sui pantaloni e strinse forte quella di lui, con fermezza, come le aveva insegnato suo padre.
Il chiacchiericcio che s'era creato già da un pò s'interruppe e tutti si alzarono,Giulia fece altrettanto. Una donna bassa e magra sulla cinquantina fece il suo ingresso nell'aula, posando una pila di libri sulla cattedra.
Giulia studiò meglio le due ragazze del banco vicino: la prima, quella che aveva notato all'entrata, aveva una massa di capelli chiarissimi, un colore a metà fra il bianco e il biondo platino; erano mossi ma non troppo, la fronte era scoperta e le ciocche lunghe sparse sulle spalle. Aveva la pelle chiarissima e gli occhi scuri, definiti da una linea di eyleiner nero molto sottile, le ciglia erano state messe in evidenza con del mascara nero molto pesante. Non aveva fondotinta né cipria, né rossetto. Al lato delle labbra  scorse un anellino nero.
Tutto quel gioco di contrasti incantò Giulia, era bellissima.
- E abbiamo un nuovo acquisto, mi sembra - Giulia si voltò di scatto verso la voce sorridente dell'insegnante - Bonanni, giusto? -
- Si, io... - Giulia riemerse dalle profondità dei suoi pensieri, passando in rassegna le facce passive e curiose degli altri ragazzi.
- Sono Giulia Bonanni - affermò. Poi guardò gli altri in silenzio, che altro doveva dire?
Dopo qualche attimo di silenzio imbarazzante, la professoressa riprese parola.
- Bene Giulia, dicci qualcosa di te -
"Qualcosa di me? A loro?" Giulia guardò inorridita la classe, fino a incontrare la figura della ragazza dai capelli chiari. Non la stava neanche guardando.
-Vengo da Roma- iniziò -mi sono trasferita quest'estate con mia madre-
-Oh bene, come mai?-
- Mia madre è di Milano, siamo venute a stare dai nonni - "ma che razza domande sono? Saranno affari miei?"
- E tuo padre? È ancora a Roma?-
- È morto. Un anno fa - Giulia rabbrividì mentre parlava. Si sentiva scoperta, quasi nuda dopo averlo detto. Sulla classe cadde un velo gelato, ora anche la ragazza dai capelli chiari la stava guardando
- Condoglianze - la professoressa rimase interdetta per un secondo - vorresti dirci qualcos'altro? - Giulia scosse la testa. La tortura era finita e lei poteva tornare a rannicchiarsi sulla sua sedia.
L'insegnate iniziò a parlare dell 'anno scolastico, le regole, i cambiamenti e le cose che non erano cambiate. Giulia aveva una sorta di confusione sorda in testa, lo aveva detto e ora lo sapevano tutti : " è morto, un anno fa. " quelle parole le risuonavano dentro. Cercò di ignorare le chiacchiere dei compagni, non era più interessata nemmeno alla ragazza dai capelli chiari nel banco accanto.

. . .

- Ehi! - era suonata l'ultima campanella, Giulia si stava affrettando a chiudere lo zaino per poter uscire il prima possibile da quella classe orribile, in quella scuola ancora più spaventosa. Aveva sentito una voce femminile dietro di lei, ma non si era voltata. Dopo aver nominato la morte di suo padre nemmeno il suo vicino di banco con gli occhi troppo azurri le aveva più rivolto la parola.

- Ehi, Giulia giusto? - ora la voce era più vicina, proprio dietro le sue spalle. Giulia non poté far a meno di voltarsi. Una cascata di capelli chiarissimi incorniciavano un volto ovale, due occhi quasi neri la scrutavano e le labbra rosa con un anellino nero al lato spiccavano sul bianco del volto.

***
Ecco il secondo capitolo, ho paura che alcuni possano trovare noiosa questa visione così introspettiva del personaggio, se così fosse vi prego di farmelo sapere.
Natal's

Più dell'amore (Girl X Girl)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora