Ventuno

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- Ciao a tutti, che fate se vi dico: Ballo d'inverno? -
Ci fu un boato, a Giulia venne solo in mente che non era affatto inverno, con quei 15 gradi.
-Avevamo intenzione di farlo l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale, ma va ben organizzato. Voi ci siete? - sembrava più un animatore che un rappresentante d'istituto. dopo aver ampiamente parlato del ballo, si cominciò a discorrere delle elezioni per i nuovi rappresentanti. Ma tutti in testa avevano solo quella parola: Ballo d'inverno. E dire che mancavano ancora tre mesi.

Il tempó passò. Kristina si era stabilita involontariamente a casa di Mary. La vita di Giulia era studiare, evitare Alessia (e a questo collaborava Debora) e Kristina.
Si vedevano al parco quasi tutti i pomeriggi, il loro posto era una panchina sotto una pineta, si baciavano, si abbracciavano e parlavano. Quanto parlavano. Giulia le raccontò di suo padre, di Roma, dei suoi nonni; le raccontò perfino di quel pomeriggio a casa di Alessia, quando erano scappate dai ragazzi con lo spray al peperoncino e quando, dopo, lei era scappata dalla stanza di Alessia. Parlando, entrambe si trovarono d'accordo sul fatto che Debora provasse più di una semplice amicizia per Alessia. Kristina le raccontò di sua madre tossicodipendente e di suo padre, che non aveva mai conosciuto. Le raccontò dei genitori affidatari, e di Daniel. Daniel non era stato il suo primo ragazzo, ma di sicuro il suo primo amore. Ma nonostante questo, oltre le parole si baciavano, ormai baciarsi era diventata una semplice dimostrazione di quanto ci tenessero l'una all'altra e non qualcosa di passionale, era l'equivalente di un abbraccio, solo che erano le loro labbra a stringersi. Giulia un po' ne soffriva, in lei era nato qualcos'altro per Kristina, ma si guardava bene dal farglielo capire. In Kristina i segni della fine con Daniel e la ripugnanza verso quello che aveva fatto con i video c'erano ancora, tanto da far nascere in lei un sentimento di vuoto che solo Giulia era capace di colmare. Giulia, piano piano, stava prendendo il suo mondo per ripulirlo da tutto lo schifo che aveva passato. Non glielo disse mai, ma già da allora, per Kristina, era diventata lei il suo punto fermo.
E Mary continuava a chiedere delucidazioni sul loro rapporto. Dopo quell'uscita che aveva fatto all'assemblea le due avevano chiarito di non stare insieme, eppure...

- Giulia... vieni un po' - quando sua madre diceva così, c'era da preoccuparsi.
- Si mamma? -
- Stavamo pensando, con la nonna, perché non inviti la tua amica a cena la prossima settimana? -
La prossima settimana. La settimana del ballo d'inverno. A scuola non si parlava d'altro.
- Quale amica? -
- Non ci esci quasi tutti giorni? -
- Kristina? -
Sua madre stava davvero invitando Kristina a cena?
- Sì, e poi magari resta a dormire se si fa tardi -
Eh?
- Ehm... perché? -
- Così la conosciamo tutti! È un'amica speciale per te, si vede-
Oddio. Sua madre credeva che fosse la sua ragazza.
- Non stiamo insieme. E perché vuoi farla dormire qui? -
- Ho parlato con il nonno. -
-Ah. - era ora. Ci fu un attimo di silenzio: - A che giorno avevi pensato? -fece Giulia.
- L'ultimo prima delle vacanze di Natale, così se dorme qui non devo chiamarvi presto -
- Ma c'è il ballo d'inverno! - esclamò Giulia. La madre si girò a guardarla, poi si voltò di nuovo: - Non so se ti ci mando, a quel ballo -
- Cosa? Perché? -
- Non lo so. Non mi piace -
- Ma mamma! -
- Basta così. -
Fine della conversazione.

Il giorno dopo al parco, con Kristina, l'argomento arrivò al ballo d'inverno.
- Con chi ci vai? - fece Kristina. Già da qualche settimana erano iniziati gli inviti al ballo, chissà se Giulia ne aveva ricevuto qualcuno... magari da Alessia pensò con una punta di amaro Kristina. Dopo che Giulia aveva dichiarato che non sarebbe mai venuta al letto con lei, Alessia si era tolta dalle scatole, ma magari...
- Io non ci vado - rispose Giulia
- Come? No! - si lasciò scappare Kristina: - Perché? -
- Mia madre non vuole -
- Fammici parlare - Kristina era ansiosa, avrebbe fatto di tutto purché Giulia fosse andata a quel ballo.
- Stai scherzando? - ma wtf?
- No, per niente - Kristina porse il cellulare a Giulia:- Chiamala -
Giulia, esterrefatta, digitò il numero della madre e toccò tasto di chiamata, rispose dopo due squilli:
- Pronto? -
- Mamma? Sono io, questo è il telefono di quella mia amica, si chiama Kristina e voleva parlarti, te la passo - porse il telefono all'amica

Giulia le porse il telefono. Kristina lo afferrò senza sapere che dire. Il suo era stato un gesto d'impulso, non ne aveva calcolato le conseguenze:
- Pronto? Buongiorno, sono Kristina, un'amica di Giulia - riprese fiato: - Ho saputo che che non vuole mandare Giulia al ballo -
- Sì, e quindi? -
Kristina si alzò dalla panchina e iniziò a camminare, non voleva che Giulia sentisse: - Io ci tenevo molto a che Giulia venisse - tentò: - Non c'è proprio alcuna possibilità di farle cambiare idea? -
- Perchè ci tieni tanto? Giulia mi ha detto che siete solo amiche -
Già, appunto.
- Il fatto è che io tengo davvero tanto a sua figlia - si schiarì la voce: - Non solo come amica, e volevo che Giulia lo venisse a sapere quella sera -
- Una cosa romantica insomma - commentò sarcastica la donna: -Dammi una buona ragione per cambiare idea-
- Sua figlia si merita di andare a quel ballo, si merita di svagarsi come tutti gli altri ragazzi... e si merita una persona che tenga a lei - finì Kristina. La madre di Giulia si schiarì la voce nel telefono:- Ce la manderò ad una condizione -
- Mi dica -
- Che veniate a dormire da noi dopo il ballo - Kristina sentì il sorriso della madre - Voglio proprio conoscerti, Kristina-

- Come è andata? - Chiese Giulia quando Kristina tornò a sedersi
- Giulia - Kristina la guardava negli occhi, in un modo che non aveva mai fatto
- Dimmi -
- Vuoi venire al ballo con me? -
Ecco, l'aveva detto. L'aveva invitata al ballo. Nel suo corpo niente era al proprio posto: sentiva il cuore rimbombare nelle orecchie, lo stomaco in gola, tutto il calore del corpo si era incentrato negli zigomi facendole due rossi che nemmeno una bambola. Giulia la guardava in silenzio.
- Me lo hai chiesto davvero? -
- Sì -
Un bacio. Un lampo. Giulia si fiondò sulle labra di Kristina tanto che l'anellino del piercing le sbatté contro i denti.
- Sì. Sì. Mille volte sì! - rispose Giulia con un sorriso da bambina. Anche Kristina sorrise, il sollievo le pervase il corpo riportando gli organi al proprio posto.

***

Ed ecco il capitolo.
La storia si avvicina alla fine, ci sarà un altro, forse altri due capitoli; sarete voi a dirmi se fare un seguito o meno.
Passate a leggere le altre storie che non aggiorno da una vita e mezzo se avete tempo da perdere e lasciate un commento o una stellina se non avete i pollici atrofizzati.

Natal's

Più dell'amore (Girl X Girl)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora