Quindici

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Giulia rientrò a casa più tardi del solito, non aveva ancora una spiegazione da dare a sua madre. Una spiegazione inattaccabile e che non fosse ambigua, almeno.
- Era ora - sua madre era gelida: - Vieni in cucina -
Giulia non posò nemmeno lo zaino nella stanza. In cucina erano sedute sua madre e sua nonna, la prima fredda come il ghiaccio e la seconda con i postumi di un gran pianto. Oltre la penisola della cucina e il tavolo c'era il divano, dove suo nonno cambiava i canali del televisore silenziato.
Giulia si sedette difronte alle due, lo zaino accasciato contro le gambe della sedia. Le sudavano lei mani, sua nonna continuava a tirare su col naso e stringere un fazzoletto di stoffa chiara che doveva aver usato per pulirsi il pianto dalla faccia.
- Chi era la ragazza di stamattina, Giulia? -
- Mamma... - sua madre aveva le labbra tirate tanto da sembrare che non ci fossero proprio: - è una compagna di classe - sospirò Giulia.
- Ha dormito qui, con te? -
- Non ha dormito con me - scandì la ragazza: - Cioè, sì, ma non come pensate voi -
- Ma Giulia! Come puoi... perché non ce l'hai detto? - singhiozzò sua nonna: - Noi ti potevamo... potevamo aiutarti, avremmo potuto...- soffiò il naso nel fazzoletto - possiamo chiedere aiuto a qualche medico, magari... -
Giulia strinse i denti: - Non sono malata nonna -
- Come no! Hai passato la notte con un'altra ragazza Giulia! - singhiozzò più forte: - Non è normale fare certe cose, non è sano! -
- Ma io non ho fatto niente! -
- Giulia, non alzare la voce con tua nonna. Porta rispetto. - la gelò sua madre: - E se non hai fatto niente, perché stamattina quella ragazza è uscita da qui indossando i tuoi vestiti ? -
-Ieri sera se ne è andata di casa e non sapeva dove andare, è venuta qui subito dopo la festa e oggi non poteva andare a scuola con le calze a rete smagliate e il tubino con la cerniera rotta, quindi le ho prestato dei vestiti - Era la verità. Ed era comunque meglio di quello che pensavano sua madre e sua nonna.
- Giulia - sua madre chiuse gli occhi per un secondo: - tu dici di essere lesbica, adesso come puoi dire che questa ragazza ha dormito qui e che le hai prestato dei vestiti senza averci fatto niente? Capisci che non ha senso? O non sei lesbica, oppure quello che stai dicendo è una bugia -
Ma che... - Mamma, sono lesbica e non ho fatto niente con quella ragazza. Ti assicuro che è possibile - incrociò le braccia al petto. Sua nonna a quelle parole aveva riniziato a singhiozzare, ma sia Giulia che sua madre cercavano di ignorarla.
- Giulia... non è possibile. Sai che vuol dire essere lesbica?-
- Lo so benissimo. Significa che come a te piacciono gli uomini a me piacciono le donne, e come tu puoi dormire con un uomo senza farci niente o abbracciarlo senza intenti sessuali, così io poso farlo con una ragazza o una donna. Sono lesbica, non ninfomane. -
- Giulia! Che parole usi! Come fai a... - sua nonna era isterica, Giulia ne aveva abbastanza:
- Come faccio ad essere ancora qui senza che un fulmine divino mi sia caduto in testa per tutte le oscenità che ho detto? - sbottò. Sua madre si alzò in piedi: - Chiedi scusa a tua nonna - intimò.
- Scusa - anche Giulia si alzò: - Scusa, nonna, se non sono rimasta al Medioevo e se riesco a dire parole come "ninfomane" o "sessuale" senza morire sul colpo - riprese lo zaino e si chiuse in camera, anche se non era solo camera sua. Lasciò lo zaino sul letto e provò ad ignorare sua madre e sua nonna nell'altra stanza. Dopo qualche minuto le voci si abbassarono e qualcuno bussò alla porta:
- Giulia? Sono nonno -
- Entra -
Suo nonno portò la testa calva e la schiena gobba oltre la soglia e chiuse la porta, si sedette sul letto accanto a Giulia.
- Come stai? -
- Bene. Non ho bisogno di nessun medico -
- Lo so -
- Non sono indemoniata o altro -
- Lo so -
- E non ho fatto niente con quella ragazza -
- Lo so - il nonno sorrise.
- Davvero? - Giulia iniziò a guardarlo con più interesse.
- Tua nonna... e anche tua madre, loro non riescono ad accettare... a capire certe cose - provò a spiegare: - Prendono troppo sul serio tutte quelle frescacce della Bibbia e del diavolo, senza pensare che magari ciò che predicano nelle chiese non è oro colato -
- Frescacce? - sorrise Giulia
- Frescacce - sorrise il nonno.
- Non preoccuparti, ci parlo io con loro. Tu però avvisa la prossima volta che dorme qualcuno a casa - il nonno fece l'occhiolino: - Che sia un'amica o qualcos'altro -
- Nonno! - Giulia gli tirò un cuscino, poi l'abbracciò: - Grazie - gli mormorò nella spalla. Il nonno la strinse.

- Quindi? Torni dai tuoi? -
- Non sono i miei Mary - Kristina si stava mangiando le unghie appollaiata sulla poltrona nel salotto dell'amica: - Non lo so. Non so dove altro andare. Non posso restare qui -
- Tua madre l'hai più sentita? -
- L'ultima volta che l'ho vista non stava granché. E comunque non posso andare da lei, i servizi sociali non ci metterebbero niente a trovarmi-
- Ma è ancora in clinica? -
- Non lo so -
Non dissero più nulla per un po', entrambe assolte nei propri pensieri: Kristina cercava nel nulla una soluzione per non tornare da Daniel, senza riuscirci; Mary continuava a chiedersi come si potesse rimanere mentalmente stabili con una madre tossicodipendente, un padre che non ti ha riconosciuta, dei genitori affidatari insofferenti e un ragazzo che ti sfrutta per fare video porno e guadagnare qualcosa.
- Devo tornare da Daniel - si arrese. Mary le strinse un braccio: - Intanto per stasera rimani qui, e anche domani. Dopo chiedo a mia sorella di andare a prenderti dei libri e qualche vestito -
- Ma no dai, ci vado io - si alzò e rinfilò la felpa di Giulia, le scarpe strette e consumate e guardò Mary fare lo stesso.
- Che c'è? Credevi di andarci da sola? - fece Mary difronte al sopracciglio alzato dell'altra. Kristina sorrise di gratitudine, senza farsi vedere.

***
Regá, je l'ho fatta XD

Febbraio sta essendo un po' un mese di shit, ma ogni tanto capitano i mesi di shit.

Commentate o lasciate una stellina se la storia vi sta piacendo e passate a leggere "In questo gayo mondo" e le altre... ehm... "cose" sul mio profilo anche se non aggiorno da una vita così mi alzate l'autostima (shi shi x.x)

Natal's

Più dell'amore (Girl X Girl)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora