Dieci

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Giulia si allontanò da Alessia quel poco che bastava a guardarla in faccia, sentiva ancora il suo sapore sulle labbra. Alessia sorrise: - È la prima volta che baci una ragazza? - vide il nero delle sue pupille di Alessia scintillare, perché quella domanda?
- Perché? -  Giulia abbassò lo sguardo, mortificata : - Ho capito, non ti è piaciuto. Scusami -
- Ehi - Alessia la strinse ancora di più a sè, le accostò le labbra all'orecchio: - Certo che mi è piaciuto, baci dannatamente bene - Giulia alzò lo sguardo, le guance che ormai friggevano.
- Io... grazie - che si dice in questi casi? - Perché mi hai chiesto... -
Alessia le si accostò di nuovo all'orecchio: - Perché se è il tuo primo bacio, deve essere speciale - e le sfiorò la guancia con le labbra. Giulia sentì una scia di brividi lungo la spina dorsale: - Non... non è il mio primo bacio - sospirò contro il collo dell'altra, che gettò la testa indietro con una risata, poi tornò a guardarla: - In ogni caso, ti va di rifarlo? - Alessia si mangiò il "sì" di risposta con un bacio, ci mise tanta forza che Giulia rimase sorpresa: non era forza. Era passione.
Chiuse gli occhi e le passò le dita fra i capelli corti e morbidi, spingendole la testa contro la sua anche se erano già incollate; sentì le mani di Alessia fermarsi sul bordo dei leggings e risalire sulla schiena mentre l'attirava a sé. Giulia fece scendere la mano sul cotone della camicia della ragazza, tesa sulla schiena: sentiva i loro seni schiacciarsi, i bacini attaccati. Continuò a far scendere la mano fino ai jeans a vita bassa dell'altra che lasciavano scoperto un lembo di pelle, sentì Alessia rabbrividire.
- Ehi... oh... - Mary ruttò - Ehm... Giulia?-
Giulia si staccò dalla ragazza e vide Mary che le fissava stordita, aveva i capelli arruffati e il vestito sgualcito: - Dobbiamo... mia sorella è arrivata... vieni? - l'alito della ragazza sapeva di birra in modo osceno.
- Sì io... arrivo - Giulia non finì mai di benedire la penombra del locale che nascondeva il perenne imbarazzo sulle guance. Mary annuì e andò a prendere il cappotto.
- Devo andare - Alessia la teneva ancora abbracciata - Grazie, sono stata bene -
- Anche io - Alessia si staccò con un sorriso: - Ci vediamo a scuola-  tornò a confondersi nella folla che ormai iniziava a sfoltire, Giulia seguì Mary fuori dal locale. Poco dopo essere salite in macchina, Mary si addormentò sulla spalla di Giulia e iniziò a russare come un taglialegna, sua sorella rise:
- Dove abiti? - Giulia continuava a pensare ad Alessia, ai suoi baci, ai loro corpi incollati.
- Eh? - la sorella di Mary ridacchiò:
- Dove devo andare per portarti a casa - chiese ancora. Giulia le indicò la strada mentre un'altra immagine si sovrapponeva a quella di Alessia: una ragazza con i capelli bianco platino e un piercing al labbro.
- Che hai preso?- la ragazza alla guida raddrizzò lo specchietto retrovisore per studiarla meglio.
- Che? - Giulia si sentiva strana, a disagio.
- Pasticche? Erba?
- Io... no! Niente! - Giulia arrossì, vide l'alzata di spalle dell'altra: - Allora è una ragazza - ammiccò. Giulia non fece in tempo a ribattere: - Siamo arrivati, butta mia sorella sul sedile e vai a dormire, domani avete scuola -
- Ehm... - Giulia adagiò Mary sul sedile: - Grazie, buonanotte - chiuse la portiera, chiedendosi come avesse fatto la ragazza a indovinare mentre l'auto svaniva nel buio.

- Ehi piccola, tutto bene? - Daniel bussava da mezz'ora fuori la porta del bagno: no, non andava bene. Kristina piangeva, vomitava. Perché stava così? Perché tutto d'un tratto, al pensiero dei pomeriggi passati a filmarsi con Daniel, il suo corpo rabbrividiva disgustato?
Era già un po' di tempo che le cose erano cambiate: all'inizio era divertente, trasgressivo; poi era diventato noioso, invadente, fastidioso, sgradevole, quasi insopportabile. Non era la prima volta che piangeva, tremava, che le saliva la nausea al pensiero di tutto quello che avevano fatto... che lei aveva fatto.
Ma quella volta era diverso; era diverso perché vomitava davvero, perché c'era Daniel dietro la porta e perché...
Perché l'unica cosa che riusciva a salvarla dal vortice di pensieri e immagini schifose era lei, il suo sguardo innocente e timido la prima volta che avevano parlato, la figura di ombre e luce dell'altra sera e che accartocciava il viso al sapore della birra mentre ballava. Giulia.
Ma perché lei? Che c'entrava quella ragazzina imbranata? Doveva smetterla di pensarci, doveva togliersela dalla testa.
- Kristina? Devo entrare? -
- No! - era un urlo disperato, arrabbiato, pieno di lamento. Riprovò: - No, va tutto bene... faccio una doccia - vide la maniglia abbassarsi: - Da sola- aggiunse. La maniglia si rialzò. - Come vuoi, faccio il caffé- Kristina capì che era scontento... deluso che lei non volesse fare la doccia insieme. Aprì l'acqua calda trattenendosi dal dare un pugno al muro.
Si lasciò coccolare dal getto caldo della doccia: usava il bagnoschiuma di Daniel per lavarsi, così da avere il suo odore addosso anche dopo la doccia. Quel giorno studiò i flaconi colorati sperando di trovare un altro sapone, ma l'unica alternativa era lo shampoo: "Per una volta non muore nessuno" e lo afferrò con un'alzata di spalle.Passó dieci minuti buoni a togliersi Daniel di dosso, quando finì, la pelle era arrossata e screpolata in un paio di punti.
Rubò i suoi vestiti dalla camera e si richiuse in bagno, sentì i passi di Daniel verso la stanza accompagnati dall'aroma del caffé. Si rivestì in fretta, le calze si smagliarono e non riusciva a tirare su bene la lampo del tubino che la stringeva, in quel momento avrebbe dato i suoi capelli in cambio di una felpa e un paio di jeans. "E un paio di scarpe decenti" aggiunse mentalmente ricordandosi dei tacchi con cui era arrivata.
- Il caffè si fredda! - dalla camera arrivò la voce di Daniel. Kristina uscì dall'appartamento a piedi nudi sfilando il telefono quasi scarico dalla tasca della giacca: erano le due di notte.

***
Buonciao, ecco il capitolo. Lasciate un commento o una stellina se la storia vi sta piacendo! (O anche no XD)

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Natal's

Più dell'amore (Girl X Girl)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora