~Thirty-Six~

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*Daniele's point of view*
"Giulia, dai calmati" cercai di rassicurarla.
"no Daniele" rispose continuando a camminare freneticamente avanti e indietro.
"Giulia.." mi interruppe.
"senti non mi rompere" sbottò.
Sentimmo sbattere la porta: Davide.
"me spiegate che cazzo c'avete?" sussurrò.
"di là c'è tua sorella che sta cercando di sposarsi" continuò.
"è Giulia" la indicai sospirando.
"ma ti prego" rispose lei ironicamente.
"allora, prima de tutto calmatevi, seconda cosa ditemi cosa sta succedendo" prese posizione Davide.
"lei ha paura di es.." iniziai.
"cazzo" intuì mio fratello.
"mh neh?" borbottò Giulia sarcastica.
"hai già fatto il t.." Giulia lo interruppe scuotendo la testa in segno di negazione.
"allora, adesso non ci dovete pensare, oggi mettete la testa da parte e divertitevi. E tu" disse rivolgendosi a Giulia.
"calmati e lasciati andare, non far preoccupare tua sorella" concluse.
Successivamente uscimmo dallo stanzino e vedemmo Elisa camminare sulla navata mano nella mano con Francesco.
*Giulia's point of view*
Uscimmo tutti dalla chiesa e li abbracciai, contenta per loro.
"so che adesso farete tutte le varie foto che si fanno sempre ai matrimoni..ma quando è che mang.." mi bloccai.
"tra poco Giulia, mangiamo tra poco" mi rassicurò mia sorella.
Nel momento in cui i due sposini si allontanarono sentii Daniele prendermi la mano.
Gli rivolsi uno sguardo.
Nell'arco di mezzo secondo mi ritrovai tra le sue braccia, mentre scorrazzavamo per tutto il parco circostante.
Oramai era un'abitudine prendermi in braccio e farmi girare come una dissennata per farmi passare lo scazzo.
"Daniele mettimi giù!" urlai ridacchiando.
"perché? ti stai pure divertendo" domandò ridendo.
"ho il vestito e se non vuoi che qualcuno mi veda parti che non deve vedere sei obbligato a mettermi giù" sorrisi soddisfatta.
Il vestito che avevo indosso lo adoravo, era senza maniche, di seta bianca e lilla, era lungo fino alle caviglie e aveva lo scollo a fascia.
Subito mi mise a terra, facendo attenzione a non farmi male, poiché indossavo i tacchi.
Nel frattempo facemmo un giretto per il parco.
Ci sedemmo su una panchina davanti ad un piccolo stagno.
Daniele mi rubò un bacio e immediatamente sentimmo un urletto.
"Davide." lo ripresi.
"ci stai seguendo?" chiese Daniele al fratello.
"no, vi sto filmando" e solo in quel momento notammo la telecamera.
"idiota" risposi.
"bella a tutti ragazzuoli, qui è OwN" iniziò a parlare Daniele nel silenzio.
"qui è Giulia" alzai la mano imitandolo.
"qui è Davide" si auto-riprese.
"ecco, ora che abbiamo fatto l'appello puoi anche andare" disse Daniele.
"Daniè!" lo ripresi.
"che c'è? sta rovinando il momento" mi guardò.
"ma che ci devo fare con te" sospirai sorridendo mentre poggiavo la mia testa sulla sua spalla.
Lui mi cinse a sé.
"siamo in questo bellissimo posto per il matrimonio di" iniziò Davide.
"sua sorella" continuò girando la telecamera verso di me.
"Davide" ammiccai.
"dimme" rispose.
"sparisci" s'intrufolò Daniele nella conversazione.
"okay okay, lasciamo i due innamorati a fare le loro cose" borbottò Davide andandosene.
"Amore" ammiccò Daniele, nel silenzio.
Mi faceva ancora uno strano effetto sentire quella parola pronunciata da lui.
"si?" mi girai verso la sua posizione.
"hai paura?" borbottò.
"si.." ammisi abbassando lo sguardo.
"hey, non ti preoccupare" mi cinse di più a sé.
"ci sono io" finì.
"Daniele" mi staccai leggermente.
Mi rivolse uno sguardo confuso.
"ti prego" continuai.
Iniziai ad avere la vista appannata.
"cosa?" chiese sempre più confuso.
" 'ci sono io' " feci il verso.
"Giulia" disse in tono fermo ma allo stesso tempo dolce.
"pensi che ti lascerei davvero da sola?" domandò, forse un po' deluso.
"sono giovane, anzi, siamo giovani..è...così sbagliato" iniziai.
"non fraintendermi..ma abbiamo vent'anni.." cercai di spiegarmi.
"Hey..stai tranquilla..non ne siamo ancora sicuri" cercò di tranquillizzarmi.
Mi staccai da lui lentamente.
Vidi dall'espressione incisa sul suo volto che ci rimase molto male.
"perché?" domandò.
"non lo so Daniele, ho paura" dissi senza pensare.
"e allora perché ti allontani?" chiese abbastanza arrabbiato.
"perché mi respingi?" domandò subito dopo.
Non risposi, lo guardai solamente.
"credi che sia colpa mia vero?" chiese retoricamente.
"certo che sei incredibile" sbottò.
"Daniele, non ho mai detto che è colpa tua" iniziai ad arrabbiarmi anche io.
"senti lascia perdere" disse per far cadere l'argomento.
"Daniele, io ho paura. Non sei tu quello che aspetta.." mi interruppe.
"beh, notizia flash, si, anche io sto aspettando anche se non corporalmente. Ma ricorda che ci sono anche io in questa relazione!" disse.
"guarda che lo so bene che ne fai parte, se non te lo avesse mai detto nessuno caro, le cose si fanno in due" sospirai.
Calò il silenzio.
Senza accorgercene entrambi ci eravamo alzati dalla panchina.
"io vado da Elisa a vedere come sta andando la festa" lo informai.
Annuì e si risedette sulla panchina, mentre io mi dirigevo alla sala del ricevimento.
"Eli!" attirai l'attenzione della bionda.
"Giù!" mi venne incontro.
"sei felice? ti stai divertendo?" le chiesi, fingendo uno dei miei migliori sorrisi.
"tantissimo, sono felicissima" mi abbracciò.
Vidi Daniele di sfuggita sedersi ad un tavolo.
"Giù" richiamò la mia attenzione mia sorella.
"ci sono mamma e papà che vorrebbero conoscere Daniele" borbottò.
La guardai male e lei alzò le spalle in risposta.
Mi diressi verso Daniele e gli riferii la richiesta dei miei genitori.
*Daniele's point of view*
Cazzo.
Non me la immaginavo proprio così la volta in cui avrei dovuto conoscere i suoi.
Non poteva andare peggio.
Giulia mi condusse da una coppia abbastanza strana, ma non feci domande.
"papà, mamma..lui è il mio fidanzato Daniele" iniziò la ragazza accanto a me, presentandomi.
"piacere io sono Luca" mi sorrise il padre.
Era molto alto, aveva gli occhi castani e i capelli neri un po' mossi, sembrava simpatico.
"io sono Paola" disse la donna, allontanandosi dal padre della mia ragazza.
"sono divorziati" mi sussurrò Giulia all'orecchio, così capii.
Sua madre era molto bassa, non esattamente magra e faceva un po' spavento, ad essere sincero.
"il piacere è mio" risposi ai due.
"allora..Daniele..la tratti bene?" chiese direttamente la madre.
Rivolsi un'occhiata veloce alla figlia.
"si" risposi fermo.
Il padre si sentì sollevato dalla mia risposta, come biasimarlo.
"dimmi..hai fratelli o sorelle?" chiese gentilmente l'uomo.
"si ho un fratello, si chiama Davide ed è al matrimonio anche lui" risposi.
"senti ma la sai soddisfare?" chiese bruscamente la madre.
"mamma hai rotto il cazzo!" la sbolognò Giulia, portando me e suo padre lontano dalla donna.
"grazie Giulia, già non la sopportavo più" rispose il padre, al gesto della figlia.
Lei ridacchiò in risposta.
"Daniele so che avremo il tempo per conoscerci, quindi non voglio farti venire in mente idee per suicidarti con le mie domande. Mi sembri un ragazzo a posto e poi la fase da superare l'hai già superata: se piaci a mia figlia significhi tanto" disse il padre della mia ragazza.
Ridemmo tutti e tre.
"grazie mille, davvero" risposi, guardando lui e poi Giulia.
"ci vediamo dopo" ci salutò e se ne andò a sedere.
"tuo padre è simpatico" ammisi.
"già" sorrise.
"tua madre.." iniziai.
"guarda fosse per me non l'avresti mai incontrata" ridacchiò Giulia.
La guardai intensamente e poi l'abbracciai.
Lei mi scansò dopo qualche secondo.
>>>
*Giulia's point of view*
Il matrimonio si era appena concluso e di corsa chiamai Alessandro.
"Ale ho urgentemente bisogno di te" parlai in fretta.
"dimmi" si affrettò a dire.
"mi devi andare a prendere un test" dissi sull'orlo di una crisi.
"corro" si limitò a dire.
Fortunatamente Elisa era con Francesco e non sarebbero venuti a casa, così aspettai impaziente l'arrivo di Alessandro da sola.
La porta si spalancò e mi ritrovai Alessandro col fiatone.
"ho fatto il prima possibile" aggiunse.
"lo so, ti ringrazio. Aspettami fuori dal bagno" gli dissi baciandogli la guancia.
Annuì.
Corsi in bagno seguita dal ragazzo e mi chiusi dentro.
Feci quel che dovevo fare e aspettai.
Chiamai Daniele senza risultati.
Continuai a chiamarlo ripetutamente senza ricevere risposta.
Iniziai a piangere.
Alessandro mi sentì e mi accolse tra le sue braccia.
D'un tratto mi baciò.

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