~Thirthy-Eight~

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*Daniele's point of view*
Ah.
Non sapevo cosa dire, ero sconvolto e Giulia avendo ricevuto interminabili secondi di silenzio, chiuse la chiamata.
"tutto bene?" mi chiese Elena, vedendo la mia espressione ancora instabile.
Si, era ancora a casa mia, volevamo entrambi compagnia e così è rimasta.
"no, scusami ma potremmo vederci un'altra volta?" chiesi gentilmente con l'intento vero e proprio di cacciarla fuori dai coglioni.
Era simpatica, bellissima e di compagnia ma non era proprio il momento.
"ehm, si certo, ci vediamo" mi salutò per poi stamparmi un bacio sull'angolo della bocca.
"Daniele..?!" Spuntò Davide dal nulla.
"Davide non è giornata." sbottai.
Inizialmente si arrabbiò, poi iniziò a sbollire l'incazzatura.
Salii in camera e mi chiusi dentro, lanciandomi a peso morto sul letto.
Sospirai.
Dopo non so quanto tempo (il che mi sembrava un'eternità) fece la sua entrata mio fratello.
"Daniè" ammiccò.
Sospirai.
"dimme che succede, non te se può vede' così" ammise, accomodandosi accanto a me sul letto.
"Giulia" alzai lo sguardo verso di lui.
Inizialmente aprì la bocca in segno di stupore.
"quindi avr.." lo interruppi.
"no, non avremo proprio niente" alzai di poco la voce.
"spiegati" disse fermamente.
"non avremo un bambino" risposi.
"e sei arrabbiato per questo?" domandò leggermente confuso.
"si, cioè no, ha detto che dato che non era incinta non c'era niente che ci legasse" conclusi.
"e adesso.." continuò Davide per spronarmi a continuare il racconto.
"E adesso niente. Sta di fatto che se crede di potermi lasciare in questo modo si sbaglia" diedi voce ai miei pensieri.
Mi alzai dal letto e feci per uscire.
"fate le persone civili" mi raccomandò Davide.
Vedremo.
*Giulia's point of view*
Sentii suonare il campanello, andai ad aprire col sorriso pensando che fosse tornato Alessandro: mi sbagliavo.
Daniele aveva una faccia stravolta e ancor di più arrabbiata.
Cercai con tutte le mie forze di scacciare il sorriso dalle mie labbra e quasi a farmi male ci riuscii.
"Posso?" chiese un po' a disagio Daniele.
Daniele a disagio?
"entra" sbuffai leggermente, il che lo fece sbuffare a sua volta.
"ho solo una domanda, poi me ne vado" mi avvertì.
"continua" lo ascoltai.
Ci accomodammo sul divano, uno difronte all'altra.
"ci stiamo lasciando?" chiese quasi addolorato.
"è quello che vuoi?" domandai a mia volta.
"è quello che sta succedendo" rispose.
Ci fu qualche minuto di silenzio, poi entrambi alzammo gli occhi per guardarci in essi.
"il gioco è bello quando dura poco.." dissi riferendomi all'inizio della nostra relazione, la quale era partita come una falsa.
Come dissi quelle parole, Daniele capì immediatamente di cosa stavo parlando.
Per un attimo mi mancò il fiato, non potevo crederci di averlo detto davvero.
"sono d'accordo" annuì lui.
Era la cosa giusta, non ci trovavamo più bene insieme, ma mi sentii spezzata dentro.
Non poteva finire così dopo quello che avevamo passato.
Non poteva finire così dopo tutto quello che potevamo passare.
Non c'era nessuna luce accesa in casa, c'era solo poca luce, la quale perforava le finestre, che illuminava i suoi occhi spenti.
Guardavo il suo viso.
Guardavo i suoi occhi.
I muscoli del viso contratti.
Non eravamo mai stati così.
Ci alzammo.
Non c'era più niente da fare.
Lo stavo accompagnando alla porta.
Avevo il magone.
Le lacrime agli occhi.
Ci dirigemmo verso l'uscita a passi stanchi, come se qualcosa ci stesse trascinando indietro.
Lo sorpassai agilmente e facendo scivolare una lacrima silenziosa sul mio viso poggiai la mano sulla maniglia.
Ci guardammo.
Io aprii.
Fece un passo fuori dalla porta e nel momento in cui si bloccò vidi le sue spalle alzarsi fino al mento per poi tornare alla loro posizione abituale.
"Ti amo" dicemmo.
Ormai il mio pianto silenzioso aveva concluso il countdown.
Lui se ne andò ed io chiusi la porta.

*Sei mesi dopo*

*Giulia's point of view*
Erano ormai tre mesi che io ed Alessandro eravamo fidanzati e lui veniva quotidianamente a trovarmi.
Alessandro era come un migliore amico per cui provavo attrazione fisica, non che non mi piacesse, ma alla fin fine non era tutto questo granché.
Stavamo bene insieme, ma Alessandro non sarebbe mai stato la mia cotta, come lo era Daniele.
A proposito di Daniele, vi starete chiedendo che fine abbia fatto, vero?
Scoprii da Dread, quella boccaccia larga, che Daniele si era messo con una certa Elena.
Ovviamente ci rimasi un poco male, ma non lo diedi a vedere.
Una sera andai al cinema con Alessandro, avevamo in programma di vedere un film di cui tutti parlavano.
Entrammo e prima di dirigerci alla sala di programmazione comprai un pacchetto delle mie caramelle preferite le quali avrei mangiato durante lo spettacolo cinematografico.
Ci sedemmo ai posti assegnati e dopo poco iniziò la programmazione.
Non amavo molto le commedie però feci uno sforzo.
Iniziai a mangiucchiare le mie amate caramelle quando vidi la mano di Alessandro prendere alcune delle mie caramelle a intervalli regolari.
Come fosse a rallentatore vidi la sua mano intenta a prendere un'altra caramella e d'istinto chiusi il pacchetto.
Lui si accigliò.
Prendendo il pacchetto e le mie cose mi alzai.
"ci vediamo" fu l'unica cosa che riuscii a dire prima di uscire dal cinema.
Mi diressi a passo sicuro verso la meta stabilita dai miei pensieri.
Arrivai davanti alla porta per poi bussare.
La porta si aprì.
Sentii immediatamente delle labbra calde sulle mie.
"Ciao" sorrisi.
"Ciao" ricambiò il sorriso Daniele.

Fine

Our video || Daniele Sodano #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora