~Thirthy-three~

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*Giulia's point of view*
"Giulia" sentii un sussurro.
Decisi di far finta di niente e continuare a dormire.
"Giulia" insistette un bisbiglio.
"Mhh" mugugnai.
"dobbiamo alzarci" disse Daniele, spostando di poco il piumone.
"no che non dobbiamo" borbottai.
Non sentii risposta, perciò tornai a dormire.
Dopo qualche secondo sentii un peso distendersi sopra tutto al mio corpo, segno che Daniele si era sdraiato sulla mia schiena.
"Daniè levati" dissi con la voce impiastrata ancora dal sonno.
"se ti alzavi non c'era questo problema" disse poggiando la sua faccia nei miei capelli.
Cercai di muovermi per farlo rotolare, ma invano, non riuscivo.
"tieni questa energia per alzarti" ammiccò.
"ha-ha-ha. Senti che ore sono?" domandai.
"la una" rispose, guardando l'orario sul telefono.
D'un tratto Daniele si tolse di dosso e qualche secondo dopo fui caricata sulla sua schiena e condotta in bagno.
"ce la fai a lavarti, sistemarti e vestirti o hai bisogno di una mano?" chiese malizioso.
"esci" dissi spintonandolo fuori dalla porta.
Mi avvicinai allo specchio e notai che la sera precedente non mi ero struccata del tutto, perciò presi le salviettine e tornai al natural.
Feci una doccia veloce senza lavare i capelli per poi raccoglierli in uno chignon fatto di fretta.
Mi avvolsi nell'asciugamano e tornai in camera.
Trovai Daniele ormai vestito che mi aspettava.
"o vai in bagno e ti chiudi finché non sono pronta o prometti e giuri solennemente di girarti e non guardare" annunciai seria.
"ai suoi ordini principessa" disse per poi girarsi dal lato opposto e chiudere gli occhi, serrando bene la visuale con le mani.
In fretta e furia mi vestii: intimo, skinny neri a vita alta, anfibi neri, una felpa larga e una sciarpa.
Faceva abbastanza freddo.
Dopo aver mangiato in un pub, Daniele iniziò a fare una osservazione.
"non ti avevo mai vista completamente struccata" rifletté.
"nessuno mi aveva mai visto completamente struccata, tranne mia sorella" appoggiai il suo pensiero.
"perché?" domandò senza pensarci.
"perché se devo essere struccata voglio essere a mio agio" risposi semplicemente.
"quindi con me lo sei" il suo sorriso prese forma.
"risponditi tu" ridacchiai.
>>>
"bella a tutti ragazzuoli, qui è Own e siamo in giro per Amsterdam!" urlò Daniele dall'entusiasmo, facendo fare alla Go-Pro una completa visuale del posto in cui ci trovavamo.
"si e per poco il geniaccio qui presente e non faccio nomi, ci ha quasi fatto perdere per la città" puntualizzai.
"in realtà non è andata così" sussurrò Daniele avvicinandosi alla telecamera.
"beh, comunque il senso di questo vlog era solo per far ridere, infatti faremo delle imitazioni" continuai.
"le nostre" concluse il ragazzo accanto a me.
"lei dovrà imitare me e io dovrò imitare lei" spiegò.
"allora, parti tu?" chiesi.
Lui annuì in risposta.
"io sono Giulia e cammino proprio così si sì e amo tanto Daniele anche se non glielo dimostro come DOVREI" disse cercando di imitarmi invano, marcando bene l'ultima parola.
Stronzo, sapeva che per me era difficile esternare i sentimenti.
"bella a tutti ragazzuoli, qui è Own o Daniele o Zoda" iniziai imitandolo.
"ma Daniè c'hai crisi di identità?" chiesi ridacchiando subito dopo aver realizzato quel che avevo detto.
"cogliona" rispose secco.
"beh, sono chi sono e mi piace giocare a Call Of Duty e pretendo troppo dalla mia ragazza, la quale amo alla follia ma con cui faccio lo stronzo" conclusi.
"e forse io dovrei cercare di capirlo, di ascoltarlo, ma non lo faccio perché sono troppo egocentrica" disse, facendo tornare gradualmente la sua voce normale.
"e io, così bastardo da fare apposta qualcosa che possa farla soffrire, e poi incazzarmi se lei si arrabbia, sapete, sono talmente bipolare" continuai.
"e io che esco addirittura con un altro ragazzo mentre sono fidanzata, cioè proprio una persona orribile" ribatté.
"e io così disgustoso e pervertito da farmele uscire da una troia mentre sono in una relazione, sono un pessimo fidanzato" finii.
"ah" ammiccò secco.
"è questo quello che pensi?" chiese duramente e seriamente.
"è questo quello che pensi?" ricambiai.
Nessuno dei due rispose.
Daniele spense la telecamera e immediatamente tornammo in hotel.
Mangiammo in silenzio e poi tornammo in camera.
Era abbastanza tardi, Daniele lavorava al computer, forse montava il video dei posti che avevamo visitato, mentre io mi facevo un bagno caldo.
"che stronzo" sussurrai.
"vaffanculo" sentii.
Daniele era sull'uscio della porta del bagno.
"ah ora mi spii pure? hai paura che possa esserci qualcuno nella vasca con me? beh, senti questa, sono sola con te e l'unica persona con cui potrei stare sei tu e sei anche l'unica con cui non voglio stare" sbottai.
Chiuse con troppa forza la porta dietro di sé e se ne andò dal bagno.
Solo in quel momento mi resi conto delle parole sbagliate che avevo scelto.
Non intendevo dire quello.
Cristo.
Cazzo.
*Daniele's point of view*
Lanciai il telefono, che per sbaglio finì sulla tastiera del computer e andai a dormire.
Non volevo vederla.

Our video || Daniele Sodano #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora