~Nineteen~

582 30 2
                                    

*Giulia's point of view*
"Daniele" ammiccai guardandolo negli occhi.
"Mh?" ricambiò lo sguardo.
"forse dovremmo scendere.." proposi abbassando lo sguardo.
"forse dovremmo" rispose cercando il mio sguardo.
Slacciai lentamente le braccia dal suo collo e mi allontanai.
Mi girai e vidi Daniele ancora disteso sul letto.
"Daniè" lo ripresi.
"dimme" mi guardò.
"annamo" feci cenno con la testa verso la porta.
Mi ignorò.
Andai difronte a lui che nel frattempo si era messo seduto con i piedi che toccavano terra.
Gli porsi le mani per farlo alzare e le accettò.
Successivamente mi ritrovai sopra di lui, distesi sul letto.
Risi.
"mi piace" disse Daniele.
"cosa?" domandai io.
"quando ridi, arricci il naso" sorrise.
Ridacchiai.
"vedi? lo hai fatto ancora" mi sorrise di rimando.
"taci Sodano, ora scendiamo che c'è Davide che ci aspetta" risposi toccandogli la punta del naso con l'indice per poi alzarmi.
"Finalmente, ce l'avete fatta!" esclamò Davide appena entrammo in cucina.
"e tu ce l'hai fatta a non finirmi il cibo? va' che divento cattiva" gli riferii io andando a controllare che non avesse mangiato tutto.
"Daniè hai fame? Davide manco te lo chiedo" ridacchiai.
"no" rispose semplicemente Daniele.
"cos'è quello?!" chiese Davide indicando un vecchio album fotografico.
"è un album dove ci sono foto molto imbarazzanti di quando ero bambina e ragazzina" Risi ripensando a quei tempi.
"oh oh..GUARDIAMOLO" proclamò Daniele prendendo l'album in mano.
Ci sedemmo tutti e tre sul divano, io al centro e i due fratelli ai lati.
"qui era la festa del settimo anno di Elisa, un giorno terribile" dissi indicando una foto.
"perché?" ridacchiò Davide.
"un amico di Elisa mi tirò una pallonata sulla faccia e caddi, mi ruppe persino gli occhiali. Sto stronzo" dissi con la faccia disgustata da quel ricordo.
*Daniele's point of view*
Era bella persino a cinque anni.
È cambiata tanto, prima aveva gli occhiali, i capelli erano castani, la faccia dolce e angelica.
Adesso ha i capelli rossi, non porta gli occhiali, ha la faccia quasi sempre scazzata, una faccia stronza, acida. Ora ha un accenno di lentiggini, non esagerate, leggermente visibili.
L'unica cosa che le è rimasta sono gli occhi, quel verde brillante, che al variare della luce e del tempo cambia.
Se la luce è molto forte e accesa gli occhi le diventano quasi, oserei dire, gialli/verdini, se c'è brutto tempo ha delle sfumature grigie intersecate in quel verde luminoso.
"oddio, questa festa è stata esilarante!" esclamò Giulia indicando un'altra foto.
Non so perché ma avevo un ricordo.
"C'era un bambino che mi rompeva il cazzo lanciandomi i coriandoli nel vestito, ad un tratto, mi ero rotta e quindi gli ho lanciato dell'acqua addosso e se ne è andato. Per il resto è stata una bella festa" dichiarò.
"quanti anni avevi qui?" le indicai la medesima foto.
"undici o dodici, perché?" chiese guardandomi.
Scoppiai a ridere.
"perché ridi?" chiese sempre più confusa.
"perché quel bambino ero io" esclamai ridendo come un dissennato.
"Nooo.." rispose incredula lei.
Annuii mentre ancora ridevo.
"Bastardo! ti ho odiato quel giorno!" disse lanciandomi degli schiaffi sul braccio.
"il vostro primo incontro.." disse Davide con un tono sognante, ovviamente prendendoci in giro.
Lo folgorammo con gli sguardi.
"oh e questa?!" esclamai indicando una delle ultime foto.
"oddio che schifo.." disse lei squadrando la foto.
"perché?" chiese Davide.
"facevo davvero schifo" rispose lei con una faccia imbarazzata.
"ma va, quanti anni avevi qui?" le chiesi.
"sedici, era il compleanno dei diciotto di Elisa" spiegò.
"non facevi schifo" le dissi.
"seeee e tu non ti chiamavi Daniele Sodano, dai" la mise sul ridere lei.
"ma perché avresti dovuto far schifo? sentiamo" le domandai.
"quei capelli tagliati a cazzo, corti alla maschietta fatti sono per far incazzare mia madre, vestiti colorati, il sorriso da ebete stampato in faccia, ero una bocia" cercò di farci capire.
"il sorriso da ebete lo hanno tutti quando sorridono, i vestiti colorati mode palloncino li hanno tutti e quel taglio ti stava bene" cercai di sdrammatizzare.
Annuì.
"alla fine tua madre che ti disse?" chiese Davide curioso.
Giulia sospirò.
"quel giorno. Quel giorno Elisa mi aveva accompagnata dalla parrucchiera, tutto all'insaputa di mia madre. Tornai a casa per vedere la sua reazione. Impazzì. Mi urlò addosso cose che non si dovrebbero dire manco a Hitler. Le urla, i gesti..in poche parole mi cacciò di casa" sospirò dinuovo alla fine del discorso.
"mi dispiace" rispose Davide aspettandosi un'altra risposta e sconvolto da quella ricevuta.
"tranquillo, non volevo più vivere con lei. Io ed Elisa saremmo dovute partire e vivere da sole, e così fu." ammiccò un sorriso.
"ah..ora vado, notte ragazzi. Daniè tu che fai?" domandò Davide.
"io resto ancora un po', notte Davide" risposi.
Uscì di casa e mi girai verso Giulia.
"da quanto non vedi i tuoi?" le chiesi.
"tre anni, ma non mi dispiace, non mi fa né caldo né freddo vederli o meno e non mi mancano. Non mi è mai mancato nessuno" rispose normalmente, stava bene, pensavo che il discorso la turbasse, ma mi sbagliavo.
*Giulia's point of view*
Avevo intuito che Daniele pensasse che ero triste o la solita ragazza depressa per via del passato.
Non è così, a me piace la mia vita e il mio passato è stato quel che è stato, niente di triste e niente di tragico.
Stavo bene, sono sempre stata bene.
E lui lo capì.
*La mattina seguente*
Mi svegliai per via della luce che perforava le tende del salotto.
Si, io e Daniele ci eravamo addormentati un'altra volta, ma almeno era mattina.
"Daniè" cercai di svegliarlo.
"Aò" lo scossi leggermente.
Lui si svegliò.
"perché finiamo sempre così?" gli chiesi.
"la prossima volta mi porto il cambio dei vestiti il giorno prima. Anzi oggi andiamo a prenderli e li lascio qua per la prossima volta" ridacchiò lui.
Rideva, ma era serio.
Non ebbi tempo di rispondere che mi squillò il cellulare: Elisa.
"hei" risposi sbadigliando.
"heila" disse lei.
"ti ho svegliato?" chiese subito dopo.
"nono" risposi.
"si" urlò Daniele.
"ma c'è Daniele con te?" sentii la malizia nella voce.
"si, cambiamo argomento, perché mi hai chiamato?" chiesi deviando la domanda.
"volevo dirti che mamma e papà ci saranno al matrimonio e che ti devi portare qualcuno perché non mi va che tu stia sola" disse lei.
"okay vedrò chi portare, ciao Eli" detto ciò riattaccai.
Controllai le notifiche del telefono e trovai due messaggi da parte di Alessandro.
Da Alessandro:
"Buongiorno Giuliet :)"
Da Alessandro:
"Okay stai dormendo. Volevo chiederti se ti andava di vederci oggi? che ne dici? :)"
"chi vuoi che ti accompagni?" domandò Daniele.

Our video || Daniele Sodano #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora