"Lei non è un fallito"

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Sono due giorni che sono nella stanza di albergo con Aaron e Jack.
Cameron non si è più fatto vedere e noi oggi torniamo a Miami con o senza di lui.
E arrivati credo che starò da Aaron.
Non voglio vedere mio fratello,ne nessuno che mi fa l'interrogatorio.
Sono le 10 passate e sono molto stanca...sta notte non ho chiuso occhio per tutto quello che è successo.
Poi è due sere che dormo nel letto con Aaron.
Non è che mi dispiaccia io adoro Aaron ma mi sento di tradire Cameron una seconda volta.
In un certo senso non ho avuto scelta,ha voluto dormire jack nel letto singolo.
Il fatto è che ho una certa attrazione verso Aaron.
Tutte le mie prime esperienze sono state con lui...persino il primo bacio.
Si sa il primo bacio e la prima volta non si scordano mai.
Aaron e sempre stato molto buono con me,mentre io avevo occhi solo per Cameron,sarebbe potuto andare tutto diversamente se io...
Smettila...smettila
Cosa?
Smettila di avere rimpianti,Cameron è un ragazzo fantastico e tu lo ami...non ti pentire di quello che hai fatto solo perché ti piace un po' Aaron.
Hai ragione ok.
"Dobbiamo andare claire"dice jack prendendomi a braccetto tirandomi su da terra mentre Aaron porta le mie valigie fuori dalla stanza dell'hotel.
Un ora di viaggio in macchina da tortura.
Un silenzio imbarazzante tremendo che si è spezzato solo ora,interrotto dalla voce dell'hostess sull'aereo.
Sto cercando in qualche modo di contattare Cameron ma non c'è nulla da fare ha spento i telefono.
Quando ci rinuncio appoggio la testa sul sedile e penso a quella che doveva essere la vacanza più bella della mia vita con la persona più importante della mia vita.
Mi scende una lacrima che il pollice di Aaron mi asciuga.
"Tranquilla"sussurra prendendomi tra alle sue braccia.
Lascio che le mie lacrime scendano liberamente e mi sfogo tra le sue braccia.
Dopo un po' che rimaniamo abbracciati mi si chiudono gli occhi così mi addormento tra le braccia di quello che adesso sembra il mio unico eroe.
"È troppo stanca"dice Aaron rifersendosi a jack,credo.
Non mi rendo conto che sto dormendo sull'aereo,così torno nel mondo dei sogni in mezzo secondo.
"Okay dai ci penso io,tu vai a prendere la macchina e portala il più vicino possibile"sussurra.
Mi sento sollevare da quello che era il caldo sedile e vengo trascinata fuori dall'aereo.
Per un momento sento il profumo di Cameron poi di nuovo quello di Aaron.
La portiera di una macchina si apre,poi vengo distesa sui sedili posteriori.
Non voglio svegliarmi.
Mai più però.

"Notizia di oggi...Un Ragazzo ha denunciato un coetaneo per stupro della sua ragazza poi lo ha mandato all'ospedale,vediamo il servizio...
la denuncia,poi,lo ha preso a pugni e ora è ricoverato in gravi condizioni...questo è quello che è successo oggi ha Miami..."
"CLAIRE"urla Aaron.
Mi alzo di colpo.
Aaron corre nella camera e mi prende il polso alzandomi dal letto per poi trascinarmi nel salotto del suo appartamento.
"Ho sentito"dico mettendomi le mani davanti alla bocca.
"Ora sono alla ricerca delle testimonianze della ragazza e di qualcun altro che ha assistito...dovevo salvarla,dice lui."mi lascio cadere sul divano con le mani ancora davanti alla bocca e mi iniziano a scendere le lacrime.
"Adesso qui in diretta alla stazione centrale della polizia di Miami....abbiamo qui Cameron...l'eroe per molte ragazze un assalitore per la giustizia...ma chiediamo a lui cosa è successo...Cameron..puoi spegarci?"chiede la giornalista.
"Cosa è successo mi chiede?è successo che sono qui ammanettato a una panchina della polizia senza motivo,ho solo difeso la mia ragazza e me..."urla muovendo i polsi ammanettati.
Piango ancora e Aaron mi mette il braccio sulla spalla.
"Posso parlarle??"urla.
"Lei dov'è"chiede la giornalista.
Abbassa la testa.
"Lei...lei non è qui."sussurra.
"Dov'è allora?"chiede.
"Noi...eravamo in vacanza alle sey shell...io volevo chiedergli di essere la mia fidanzata e darle questo..."tira fuori a fatica una scatolina nera di velluto dalla giacca e la lancia sul piccolo tavolino posizionato davanti alla panchina.
La giornalista annuisce.
"Ma il giorno prima che succedesse...uno dei miei migliori amici...è morto"dice singhiozzando.
L'espressione della giornalista diventa triste e anche lei abbassa la testa.
"Era lì con alcuni suoi amici,tutti miei compagni del liceo ed è stato travolto da un'auto."inizia a piangere.
"Sono salito in ambulanza con lui...e quando siamo arrivati in ospedale mentre spettavo sue notizie dalla sala operatoria...mi è arrivata una chiamata,da un mio vecchio compagno del liceo...lui è il fratello della mia ex,e per il fatto che l'ho fatta soffrire troppo perché ero uno stronzo,ha rapito la mia ragazza e l'ha violentata...o almeno ci ha provato,sono arrivato in tempo con i miei amici rimasti...e lei...lei era legata, piena di lividi,con il trucco colato,i capelli scompigliati e la maglietta quasi strappata...in quel momento ho visto tutto nero e l'ho massacrato...dopo tutto questo sono tornato in ospedale e...e Matt era morto."adesso piange ancora più forte con la testa appoggiata al tavolo e io risentendo questa storia mi consolo tra le braccia di Aaron.
"Poi io e lei abbiamo litigato...perché un anno fa è andata a letto con il mio migliore amico...successo questo ero troppo arrabbiato per ascoltarla...per capirla e me ne sono tornato a Miami,quando sono arrivato ho visto Brad che rideva e scherzava con una ragazza e li gli sono saltato addosso e l'ho ridotto così come è ora...ma dovrebbe essere lui quello ammanettato qui a spiegarle quello che è successo."conclude tutto d'un fiato.
"Le faccio le mie più sentite condoglianze e spero risolva con la sua ragazza...ma adesso cosa farà se andrà in prigione?"balbetta la giornalista.
"Io...io non lo so...sa signora mi sento un fallito...una persona orribile per tutto quello che ho fatto...ma non me ne pento...non mi pento di aver picchiato quel bastardo,non aveva il diritto di toccarla...sa solo di cosa mi pento?...Di non averla ascoltata,di non aver cercato di capirla e poi di perdonarla...come ha sempre fatto lei..sono un fallito,sul serio...ma io la amo davvero...non ho mai amato nessuno come amo lei..."
La giornalista si asciuga una lacrima e sorride.
"Lei non è un fallito"dice.
Scatto in piedi e mi dirigo verso la porta d'ingresso.
Un fallito?
Mi ha salvata...
"Dove vai?"urla Aaron rincorrendomi.
"Da lui"dico iniziando a correre verso la macchina di Aaron.
"No"urla.
"Cosa?"mi giro di colpo verso di lui.
"Tu non..."Inizia.
"No Aaron...o sei con me o sei contro di me."lo guardò in attesa di una risposta.
Mi prende le chiavi dalle mani e inizia a correre verso la sua macchina trascinandomi con lui..
La mette in moto e accelera dirigendosi alla centrale.
Corro dentro seguita da Aaron e mi blocco quando lo vedo...
Ammanettato alla panchina che sbuffa con ancora il viso bagnato dalle lacrime che guarda il pavimento scrutandolo come se potesse parlarci con gli sguardi.
Mi metto una mano tra i capelli e incomincio a correre verso di lui e quando mi vede gli iniziano a brillare gli occhi e gli scende una lacrima,poi due...
Mi avvicino rallentando ma con la stessa velocità gli prendo il viso e lo bacio.
"Ti amo..."sussurro durante il bacio..
"E mi dispiace"dico ancora.
"No è colpa mia"dice.
"Shhh"sussurro.

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