capitolo 13

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poi vidi Harry avvicinarsi alla sua "gang di scalmanati". Non mi.interessava più di tanto. Proseguii.

Tornai a casa

buttai lo zaino sul divano stanca di tutto e di tutti, non ne potevo più.

A casa non c'era nessuno, mi era passata la fame, così decisi di fare in fretta i compiti che per fortuna erano pochissimi. Alle quattro e qualcosa uscii di casa.

Andai al parco e anche qui non potevano mancare coppie di piccioncini.

Dovevo scappare in qualunque modo possibile da quella casa che mi ricordava tutto di Harry... d'altronde la maggior parte delle cose tra me e lui sono avvenute qui: il primo bacio, gli addobbi... poche ma sembravano tantissime.

Mi sentivo sola, molto sola.

Quel pomeriggio non faceva molto freddo ma decisi comunque di uscire coperta perché era umido.

Avevo una felpa di lana abbastanza calda blu con sotto una maglia bianca dai i disegni intonati alla felpa e alle timberland giallastre e un jeans né troppo chiaro né troppo scuro. Per coprire la gola usai una sciarpa blu.

Telefono in mano.

Camminavo tranquillamente sul marcapiede della città.

Avevo inviato un messaggio a mia madre per sapere di Nonno Louis, tra qualche giorno lo avrebbero dimesso. Stava meglio. Mi ero tolta già un peso dal cuore... non volevo che mi lasciasse.

ma  un pezzo del mio cuore era vuoto.

Ero sicurissima che non era per Nonno.

Era per Harry, mi mancava da matti. Mi mancavano le sue labbra, i suoi baci, le sue mani giganti, le sue carezze, i suoi modi di fare,i suoi abbracci , le sue sorprese, i suoi occhi, i suoi sguardi... TUTTO

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