Capitolo 27

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Capitolo 27

Sto raccontando a mamma la mia giornata con Niall, ma nello stesso tempo penso se dovrei dirle di Harry e come.

Sento un peso sullo stomaco che voglio togliermi il più presto possibile, non le mento spesso perché non mi piace dire cazzate alle persone.

Finiamo di parlare e c’è un silenzio a dir poco imbarazzante per noi. Anzi, per me. Non so se parlare o stare zitta e filarmela in camera come al solito.

Rifletto sul da farsi.

Sta cucinando. Con il rumore della cappa non mi sentirà e sicuramente mi chiederà di ripetergli ciò che ho detto, il che mi da solo problemi.

Voglio Harry qui ora. Solo lui saprebbe come aiutarmi, ma non è qui con me. Mi sento sola e ho bisogno di un abbraccio, ma non  no qualunque … un suo abbraccio, quelli che ti trasmettono così tanta sicurezza che pensi di poterti buttare da un grattacielo senza morire.

Dopo vari tentativi buttati all’aria di aprire bocca e emettere del semplice fiato, decido di parlare come una persona normale.

“Mamma ma quando si capisce di essere innamorati?”

“beh, è quando provi una marea di emozioni contemporaneamente. Ti manca già dopo un minuto che non vi vedete … è come se ti sentissi parte di quella persona e altre cose così … Perché me lo chiedi?”

Abbasso li occhi imbarazzata, nego con il capo e faccio spallucce. Ciò che ha detto è praticamente quello che provo verso Harry.

La vedo avvicinarsi e sedersi accanto a me.

“c’è qualcosa che mi devi dire? “ dice sfoggiando un mega sorriso.

Mi dice di dirle sempre tutto su di me in modo che possa darmi buoni consigli, ma ho sempre paura che lo possa dire a papà il che mi irriterebbe molto.

Insomma , una mamma come la mia farebbe mai gioco sporco con suo marito per sua figlia?

Non lo so. Ormai però glie lo devo dire, non posso arrendermi.

“beh, lo so … sembra che stia dicendo un’enorme cavolata … ma credo di essermi innamorata e dalla tua definizione posso capire che non è una semplice cotta da 14enni, mamma.”

Sento il mio stomaco molto più leggero rispetto a prima, ma ho paura che la prenda male.

Dico guardando il vapore che fuoriesce dalle pentole.

Lei guarda in basso. Evidentemente ha capito che mi sento in imbarazzo.

Dopo un po’ dice abbozzando un sorriso:

“bene sono contenta, come si chiama?”

Lei sapeva che Harry mi prendeva in giro, ma non sa che è cambiato del tutto.

Inghiottisco rumorosamente

“è Harry”

La guardo per avere una sua risposta il più presto possibile.

Sembra che non abbia capito ciò che ho detto o meglio non vuole capire.

“chi?” ha un espressione che è un misto tra furia e incomprensione.

“quello che ti ha preso in giro fino ad ora? Ma state insieme?” continua con lo stesso sguardo.

Annuisco abbassando la testa.

“ma come ti è saltato in mente? Hai solo 14 anni, lui ne ha 16! Vuoi per caso essere ancora umiliata di fronte a tutti? Ma come fai a fidarti di uno così, non pensi ti stia prendendo in giro? Io non so come fai ad essere così immatura su certi argomenti! Sei troppo ingenua Veronica, troppo!” urla.

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