❖Capitolo 7

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Suono rapidamente il campanello, ancora assonnata a causa della dormita che ho fatto in aereo.
Da quello che è successo in macchina, non abbiamo proferito parola. Neanche uno sguardo, per quanto lo riguarda.
Per quanto riguarda me invece, ogni secondo, gli lanciavo occhiatine speranzose di sentire uno di quei suoi sadici interventi su quanto sarebbe entusiasmante saltare giù da lì privi di un paracadute.
"Arrivo" esclama la voce di mia madre dall'interno dell'appartamento, mentre il clown digrigna i denti.
Che si sia pentito di esser venuto?
Oh, basta con queste paranoie.
Faccio un lungo sospiro prima di sorridere falsamente felice, seguita da lui che intreccia la sua mano con la mia, mentre lo guardo interrogativa.
"Ciaaao!" ci saluta entusiasmata spalancando la porta e abbbracciandomi velocemente, per poi pararsi davanti a J e stringergli la mano.
"Tu devi essere Jack!" commenta cantilenando, ma riesco a percepire un filo di delusione nei suoi occhi.
Forse aveva delle aspettative troppo alte. Pazienza.
"Piacere" dice semplicemente sorridendo e stringendole la mano.
"Ha le labbra un po' arrossate e ha patito l'aereo" intervengo notando che lo sta scrutando.
"Il mio amore è un po' debole di stomaco" termino stringendomi a lui e appoggiando la testa sulla sua spalla, mentre avvolge il braccio dietro la mia schiena.
"Oooh, come siete carini. Venite, entrate su" ci invita lei voltandosi per entrare.
Immediatamente mi separo da lui alzando gli occhi al cielo e successivamente guardandolo sorridendo vittoriosa nel notare la sua espressione confusa e sorpresa.
Probabilmente non si aspettava che mi scostassi così, ma forse non ha capito che tentare di uccidermi non mi renderà più apprensiva nei suoi confronti.
"Ciao Melissa" la saluto velocemente guardandola, ma lei è troppo impegnata a fissare in modo eccessivamente ammirevole J, il quale ovviamente non si tira indietro a quello scambio di sguardi.
"Amore, andiamo a vedere la nostra camera" lo incito mentre sorrido a mia sorella, prendendolo per mano e trascinandolo letteralmente su per le scale dove ci aspetta mia madre.
"È gelosia quella?" mi domanda sorridendo lievemente.
"No" lo contrario. Sto mentendo? Forse addirittura a me stessa.
"Ora puoi smetterla di tenermi per mano" afferma ridacchiando e alludendo al fatto che la sto ancora stringendo con la mia.
Velocemente la lascio e gli lancio un'occhiataccia, per poi proseguire a salire le scale.
"Questa sarà la vostra stanza" ci spiega mentre apre la porta degli ospiti.
Anche se non vengo qui molto spesso, in occasioni più uniche che rare, ricordo perfettamente la casa.
Da quando papà è morto, è tutto rimasto uguale a com'era prima.
"Vi lascio soli" afferma sorridendo e tornando al piano di sotto dal quale Melissa la sta chiamando.
"Prima di tutto, sia chiaro, tu dormi per terra" affermo dirigendomi verso l'armadio per prendere le coperte che si trovano al suo interno.
"Oh no, forse non hai capito bene. Io non dormo sul pavimento" mi contraria facendo il suo ingresso nella stanza per osservarla meglio.
"È solo per una notte, amore mio" dico scherzosamente mentre lo guardo con aria fintamente apprensiva.
"Bambolina" comincia a dire avvicinandosi lentamente alla mia figura che sta cercando di prendere le coperte riposte nel ripiano in alto.
Bensì io sia alta, questo armadio sembra esserlo più di me.
"O tu dormi per terra..." continua afferrando le lenzuola mentre io appoggio le mani sui fianchi e lo guardo alzando un sopracciglio.
"... o dormiamo insieme" conclude porgendomi bruscamente le coperte.
"Va bene Mister J" approvo mentre applico la coperta sopra le lenzuola, in caso avessimo freddo.
"Dormiremo insieme allora" aggiungo una volta aver finito.
"Come una vera coppietta felice" termino irritata mentre prendo dalla mia valigia la borsetta con i trucchi.
"Vieni qui" lo invito facendogli cenno di raggiungermi.
"Cos'è quel coso" mi domanda interrogativo, indicando il correttore che ho in mano.
"Serve a farti sembrare meno un cadavere" gli rispondo infastidita mentre agito il tubetto.
"E con la cipria sembrerai quasi normale" termino aprendolo e avvicinandomi al suo viso per applicarlo.
"Io non me la metto quella roba in faccia" afferma contrariato indietreggiando immediatamente.
"Oh dovrai invece" rispondo allungando la mano per cercare di far finire il prodotto sulla sua pelle lattea.
"Poca" mi impone afferrando saldamente il mio polso.
"Un sottilissimo strato come la brina sulle foglie" rispondo improvvisandomi poeta e ridendo lievemente, seguita a ruota da lui.

"Che te ne pare?" gli domando dirigendolo davanti allo specchio per permettergli di guardare la sua immagine riflessa.
"Mi preferivo prima" commenta sfiorandosi una guancia.
"Lo prendo come un complimento per le mie innate capacità da truccatrice" intervengo sorridendo soddisfatta.
"Come vuoi"
"Prima di andare giù..." lo fermo prendendolo per mano mentre è intento ad uscire dalla stanza.
"... vedi di non fare gli occhietti dolci a Melissa" gli impongo seria.
"Oppure?" controbatte accennando un sorrisino di sfida.
"Meglio che tu non lo sappia" rispondo alzando gli occhi al cielo.
"Così mi sproni a farlo.. sono curioso" afferma alzando un sopracciglio.
"Beh non ti conviene" sbuffo incrociando le braccia e sorpassandolo per uscire dalla camera.
"Harleen" mi chiama avvolgendo velocemente le braccia intorno al mio busto, stranamente in modo delicato.
"Siamo una coppia, niente rancore prima di scendere" conclude sussurrando al mio orecchio.
"Per mascherare tutto il rancore che ho nei tuoi confronti mi ci vorrebbero ere geologiche" rispondo roteando gli occhi e successivamente girandomi verso di lui.
"Ma ci proverò" sussurro a pochi centimetri dalla sua bocca, mentre siamo pericolosamente vicini.
Riesco a percepire il suo respiro caldo che si infrange sul mio viso.
Gli lascio un rapido bacio sul naso per poi srotolarmi dalla sua presa che si era fatta ancora più lieve e dirigermi sorridente al piano inferiore.
È sbagliato sperare che la prossima volta io sbagli la mira e che finisca inevitabilmente sulle sue labbra?
Si, incredibilmente sbagliato. Ma le cose sbagliate alla fine sono quelle più entusiasmanti. Le fai senza pensarci troppo, sono direttamente il frutto del tuo pensiero primordiale.
Sono le cose più corrette da fare.
Che paradosso, gli sbagli che sono corretti, ma senza gli sbagli non capiremmo cosa c'è che va migliorato.
Da dove sono partita? Ah giusto, il clown. Harleen smettila di pensarci.

🦄SPAZIO UNICORNOSO ME🦄
Hi Puddins!
Visto che brava? Non sto facendo passare ere geologiche da un aggiornamento all'altro
UUUH, CI SONO BACI SUL NASO, ATTENZIONE, PROGRESSI
Aaahh, quanto li amo💋
MI RACCOMANDO FATEMI SAPERE NEI COMMENTI COSA NE PENSARE E ATTRAVERSO LE STELLINE SE IL CAPITOLO VI È PIACIUTO, CI VEDIAMO AL PROSSIMO AGGIORNAMENTOO❤🦄🦄❤

My heart scares you? ~Harleen&JokerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora