Capitolo 3

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L'ansia inizia a frugare nel mio corpo e sinceramente non so davvero come fare... dare questa brutta notizia ai miei migliori amici è qualcosa di straziante. Dopo qualche minuto di silenzio che c'era tra noi prendo un respiro profondo e comincio "Ragazzi, non so davvero come dirvelo. È qualcosa che mi cambierà la vita... Ieri a scuola mi è arrivato quel sms dove mamma mi chiedeva se potessi andare a casa per parlare con loro e quando sono tornata la notizia che mi hanno dato era a dir poco terrificante..." non so davvero come sputargli in faccia questa cosa. "Avanti, dillo. Sono curiosissima" "Ok, i miei genitori partiranno per New York e io dovrò partire con loro" tutto ad un fiato getto via questo peso che mi schiacciava da giorni. "Davvero? Sono contentissima. Quanti giorni starete li?" chiede Lena, "ragazzi voi non capite. È probabile che io stia lì per qualche annetto se non per SEMPRE.".
Le lacrime minacciano di uscire per rigarmi il volto e prima che potessi controllarmi scoppio in un pianto isterico e con me anche Lena... Blake cinge le braccia intorno al mio bacino e a quello di Lena stringendoci e facendomi salire un brivido che percorre tutto il corpo... Mi mancheranno le sue braccia forti e possenti dove sembra che ti proteggano da ogni pericolo esterno.

Torno a casa accompagnata dai miei amici che fino alla morte non oseranno mandarmi in giro da sola quando è buio nonostante i miei diciassette anni. Quando sono davanti il cancello li saluto malinconicamente ed entro in casa.

"Ascolta mamma, fidati di me. Posso rimanere a casa degli zii oppure da Lena o da Blake,no?"
"No,Sophia, non se ne parla assolutamente. Sai benissimo che, un anno fa, fidarmi di te è stato un grosso errore"
"Avanti... quella era una festa e farsi una piccola tirata ad una canna non è malvagio. Inoltre tu mi hai sempre insegnato che le cose non bisogna legarsele al dito" anni fa è successo che ero alla festa di Blake e dal taschino ha cacciato una piccola è minuscola canna e ho fatto un tirata
ma mamma se ne accorse perché riesce a distinguere da chilometri e chilometri quando si tratta di sigaretta o canna.
Salgo in camera e mi metto difronte al mio adorato Pc ma il sonno si impossessa di me così vado in un sonno profondo.

"Amore,buongiorno è la vigilia di natale e dobbiamo cucinare un bel po di cose per sta sera perché ci saranno anche i fratelli di tuo padre con la loro famiglia" bellissimo, l'unica sfigata della mia età che festeggia il natale con un gruppo di persone che superano i quarant'anni. Questo natale non poteva andare peggio di così.
...
"Auguri zio George, auguri zia Margaret". Almeno per stasera cercherò di essere più cordiale possibile e cercherò di nascondere la mia acidità perenne.

"Ah,mamma il cibo era buonissimo ma sono stanchissima e voglio andare a letto... Buonanotte a tutti"
Apro le lenzuola e mi ci ficco dentro come un fagottino.
...

"Mamma,concedimi di passare il mio ultimo natale qui con i miei amici altrimenti non ti rivolgerò più la parola è farò di tutto per non venire con voi a New York" ricatto mia madre in questo modo quando non vuole farmi fare quello che voglio io... si ok, devo ammettere che per certi versi posso sembrare un po' viziata ma non lo sono del tutto.

.....

Non so davvero cosa mettere per stasera. Sono riuscita a convincere mamma facendo anche gli occhi dolci.
Quasi sicuramente metterò un vestito rosso con la parte alta stretta e la gonna a giro che arriva fin sopra il ginocchio, delle calzamaglie nere un po' trasparenti e un paio di tacchi neri accompagnati da una giacca nera che arriva alla vita.

"Ciao Blake, buon natale, dov'è Lena?"
"Deve ancora arrivare, ha deciso di essere bellissima almeno per questa sera, e buon natale anche a te Sophia"
Ah giusto ho dimenticato che Lena è una ragazza poco elegante che porta solo jeans strappati e felpe TUMBLR. "Va bene,vuol dire che aspetteremo la solita ritardataria"

"Ragazzi,ho cercato in tutti i modi di convincere mamma a non farmi partire ma non si fida a lasciarmi con voi dopo la canna che ci siamo fatti l'anno scorso" ricordo ancora quei bei momenti con loro e sarà difficilissimo stare senza il miglior sostegno che si possa avere, cioè i miei amici.
"Vabbè verremo comunque a trovarti"
"Si ma è diverso non averla con noi tutti i giorni, ci mancherà il suo sorriso contagioso" dice Lena con aria più triste della mia.
"Ah non parlare così,finirai per farmi piangere" prima ancora di finire la frase una lacrima riga il mio volto che asciugo subito prima ancora che Lena possa accorgersene altrimenti scoppierà anche lei dopo di me.
Dopodomani dovrò partire. Che angoscia... È possibile che la mia vita debba per forza essere uno schifo totale? Sono una ragazzina di diciassette anni che dovrebbe godersi la vita con le persone a cui tiene e non dovrebbe mai affrontare situazione del genere. Lasciare tutto,la scuola, gli amici, la palestra... TUTTO

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