Barcellona!

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BARCELLONA

-Due ore! Due ore su quell’aggeggio infernale a non so quanto da terra! Con una smaterializzazione o una passaporta si sarebbe fatto tutto molto prima e più comodamente- si lamentò Scorpius mentre recuperava il suo zaino.
-E poi lui non è un viziato- sussurrò Rose alla cugina che, ridacchiando, le diede una gomitata.
-Io direi di andare in centro e cercare qualcosa da mangiare o un posto dove mettere la tenda, anche se dubito di trovarlo in centro a Bercellona- disse Lysander.
Insieme i ragazzi si diressero verso la stazione e presero il primo treno per il centro di Barcellona, in poco più di 40 minuti scesero in Plaça de Gaudì, praticamente in fronte alla Sagrada Familia.
-E così questa sarebbe la Sagrada Familia?- chiese Lorcan ammirando l’imponente edificio.
-Oh Godric, è terribile- esclamò Roxanne facendo ridere i compagni.
-Rox, è il capolavoro di uno dei più grandi architetti al mondo! Antoni Gaudì, praticamente Barcellona è famosa grazie a lui. È piena delle sue opere e anche se è morto un secolo fa quest’edificio è ancora incompiuto data la complessità del progetto- spiegò Rose.
-Vedi cosa succede a portarsi dietro una Corvonero?- chiese Scorpius ad Albus.
-Anche se, secondo me, una delle parti più interessanti dell’intero edificio è una targa su una delle facciate principali i cui numeri, che siano essi sommati orizzontalmente, verticalmente o diagonalmente, formano sempre ‘33’, ovvero gli anni di Cristo. Questa è una chiesa cattolica- proseguì Rose fingendo di non aver sentito il commento di Scorpius.
Una volta fatto un brave giro intorno alla cattedrale i ragazzi si fermarono in un ristorantino poco distante e, dopo pranzo, fecero un bus-tour della città per poi raggiungere Plaça de Catalunya e percorrere la Rambla, forse la via più famosa di Barcellona.
Arrivati in fondo alla via Roxanne e Albus erano già carichi di sacchetti.
-Siete incredibili, è appena il primo giorno!- esclamò Rose scioccata.
-Se Barcellona ha dei bellissimi negozi non è colpa nostra- si giustificò Roxanne.
-Sei peggio di una ragazza Al- disse Scorpius.
-Oddio siete d’accordo su qualcosa!- esclamò Lysander scoppiando a ridere.
I diretti interessati sbuffarono e proseguirono la passeggiata sul litorale catalano insieme agli amici che ancora ridacchiavano.
Si fermarono poco dopo ad un chiosco sulla spiaggia per prendere un gelato e decidere cosa fare dopo.
-Allora ragazzi? Dove piazziamo la tenda e cosa facciamo stasera?- chiese Lorcan gustandosi il suo gelato al limone.
-Beh si potrebbe montare sulla spiaggia e qui intorno ci sono un sacco di discoteche dove poter passare una bella serata- propose Albus.
-Albus non ho intenzione di vederti vomitare già la prima sera- disse Rose.
-Ma quando mai mi hai visto vomitare?-
-Dobbiamo fare l’elenco? Mi ci potrebbe volere un po’- le diede man forte Roxanne.
-Come siete noiose! Se non volete venire potete fare come volete, io e Scorpius andiamo a ballare e sono sicuro che anche loro due verranno con noi- disse Albus indicando i gemelli.
-Ci puoi contare!- asserì Lorcan.
-Quindi lasciamo la tenda in spiaggia e poi noi ce ne andiamo? Dovremmo fare qualche incantesimo di protezione, no?- precisò Lysander.
-A meno che le ragazze non vogliano stare a casa…cioè nella tenda- disse Albus.
-Direi che veniamo anche noi, no?- chiese Roxanne alla cugina.
-Per forza, se no chi li tiene d’occhio questi qui?-
-Che simpatica. Allora facciamo così, adesso noi ragazzi ci cerchiamo un angolino di spiaggia dove montare la tenda mentre voi due andate a comprare qualcosa per la cena. Lo cerchiamo qui intorno ma, se ci dovessimo allontanare, uno di noi vi viene a prendere qui tra 45 minuti, un oretta al massimo- decise Albus e i ragazzi si separarono.

Trenta minuti dopo le ragazze tornarono nel punto dove si erano separati e, una volta appurato che non c’era alcuna tenda nelle vicinanze, si accomodarono su una panchina per aspettare i ragazzi.
-Dobbiamo ricordarci di scrivere ai nostri genitori altrimenti ci ritroveremo mio padre alle calcagna- disse Rose.
-Già, sinceramente non mi andrebbe molto a genio essere interrotti da zio Ron furibondo-
-Direi di no, ricordiamoci di farlo-
-Tu credi di resistere due settimane con Scorpius? In meno di ventiquattro ore insieme vi siete già pizzicati almeno dieci volte-
-Non è colpa mia, è lui che è insopportabile. Ogni scusa è buona per lui per infastidirmi-
-A volte però anche tu te la prendi un po’ troppo, in fondo è simpatico-
-Rox se vuoi unirti al fan club devi parlare con Albus, non con me-
-Su, non prendertela. Eccolo che arriva a prenderci-
Ad appena pochi metri di distanza le stava raggiungendo un’inconfondibile chioma platinata che accelerò il passo non appena ebbe riconosciuto le due ragazze.
-Ehi, è molto che aspettate?-
-Non molto- gli rispose Roxanne.
-Abbiamo trovato un posto carino ma è abbastanza lontano da qui…in compenso c’è un bel locale poco distante. Datemi pure le borse- disse Scorpius prendendo la spesa molto cavallerescamente e guidandole fino ad un angolino tranquillo addossato agli scogli.
-Ehi ragazze! Cos’avete preso?- chiese Lysander uscendo dalla tenda con i capelli bagnati e senza maglietta.
-Non tanta roba..della carne e delle patate per stasera, poi latte, tè e biscotti per la colazione di domani. Come mai sei tutto bagnato?-
-Mi sono fatto la doccia, adesso c’è Al a lavarsi e Lorc l’ha già fatta. Mentre noi cuciniamo se la può fare una di voi due, possibilmente quella che ci mette di più, e dopo cena l’altra e Scorpius-
-Rose, ti dispiace se la faccio prima io? Questi capelli ci mettono una vita ad asciugarsi- disse Roxanne seguendo gli altri dentro la tenda e aiutando Scorpius a togliere la spesa dalle buste.
-No tranquilla, quando ha finito Al vai pure. Io aiuto i ragazzi a cucinare-
-Ho finito Rox- disse Al uscendo dal bagno con solo un asciugamano intorno alla vita.
-Albus, per l’amor di Godric, stiamo per mangiare. Mettiti qualcosa addosso- disse Roxanne fingendo un conato di vomito.
-Ma dai, non si vede mica nulla! Comunque, per non urtare la tua delicata sensibilità, vado a vestirmi- rispose lui ridendo e chiudendosi nella camera dei ragazzi.
-E io vado a farmi la doccia, tra quanto è pronta la cena?-
-Direi una quarantina di minuti- rispose Rose.
-Perfetto- disse chiudendosi la porta alle spalle.
-Io e Scorpius peliamo le patate, Rose metti tavola? E Lorc prepara la carne- disse Lysander organizzando la squadra.
Dopo poco meno di tre quarti d’ora, e dopo che Rose ebbe scritto a suo padre, la carne e le patate erano nei piatti e i ragazzi erano tutti riuniti intorno al tavolo.
-Wow ragazzi non credevo di mangiare così bene in questi giorni, mi ero già preparato psicologicamente a due settimane di panini preconfezionati e merendine- disse Albus una volta spazzolato tutto.
-Già, non è così male, no? Ora, visto che non hanno aiutato a cucinare, Rox e Al sparecchiano e lavano i piatti- decise Rose alzandosi e andando nella camera più piccola per prepararsi per la doccia.
Una volta preso tutto l’occorrente uscì dalla camera e, sorridendo alla vista di Albus e Roxanne che, più che lavare i piatti, stavano lavando loro stessi e il pavimento, entrò in bagno chiudendosi la porta alle spalle.
-Posso sapere cosa ci fai qui o chiedo troppo?- disse Scorpius facendo capolino da dietro la tenda e facendola urlare per lo spavento.
-Oddio…oh oddio sei nudo!- gridò lei chiudendo gli occhi e voltandosi dall’altra parte sebbene la maggior parte del corpo di Scorpius fosse coperta dalla tenda.
-Beh di solito ci si spoglia per fare la doccia no? Vuoi restare qui ancora per molto?- chiese il ragazzo ridacchiando.
-No, vado- rispose lei recuperando velocemente la propria roba e uscendo dal bagno.
-Qualcuno poteva anche dirmelo che c’era già Scorpius in bagno!- gridò Rose agli amici, tutti riuniti nel piccolo salottino.
Tutti scoppiarono a ridere e Rose, dopo aver alzato il dito medio, si rifugiò in camera sua per aspettare il suo turno di doccia.
Seduta sul letto che divideva con Roxanne, Rose si mise a guardare la piccola camera.
Era piuttosto spoglia e piccola, occupata solo da un letto matrimoniale e da un piccolo armadio, però era anche calda e confortevole, come il resto della tenda d’altronde.
Sebbene da fuori sembrasse una semplicissima tenda doppia da campeggio, al suo interno era decisamente sorprendente.
Il salottino, costituito solamente da un divanetto e un paio di poltrone, si affacciava sulla piccola cucina mentre dall’altra parte tre porte conducevano alle due camere e al bagno.
-Ehi guardona, ho finito- le disse Scorpius socchiudendo appena la porta.
-Non sono una guardona. Sei tu che ti sei infilato in bagno senza dire nulla a nessuno-
-Tu te ne sei andata in camera tua e non ne sei più uscita quindi io sono andato a lavarmi- si giustificò lui.
-Ora esci da camera mia- gli intimò lei riprendendo il beauty case e l’accappatoio e superandolo per andarsi a fare una doccia.
Uscì dal bagno appena 30 minuti dopo, lavata e asciutta, pronta per vestirsi.
-Abbiamo deciso cosa fare- le disse Roxanne non appena entrata in camera.
-Ovvero? Come devo vestirmi?- le chiese Rose.
-I ragazzi vogliono andare nel locale qui vicino, sai, per non avere troppo da camminare se si dovessero ubriacare-
-Io non ho intenzione di prendermi cura di loro ubriachi- disse Rose aprendo l’armadio per tirare fuori uno dei pochi vestiti mediamente eleganti che si era portata.
-Nemmeno io, anzi se riesco l’unico di cui ho intenzione di prendermi cura stasera è un bel ragazzone spagnolo…muy caliente- disse Rox ridacchiando.
-Roxanne sei una porca- la riprese la cugina ridendo e infilandosi un vestitino a fiori.
-Siete pronte ragazze?- chiese Lysander bussando delicatamente.
-Quasi, arriviamo- urlò di rimando Roxanne truccandosi alla perfezione con un colpo di bacchetta.
-Domi ci ha provato per anni ad insegnarmelo ma non mi viene mai perfetto- si lamentò Rose riferendosi all’incantesimo per il trucco.
-Mettiti le scarpe, al trucco ci penso io-
Dopo pochi minuti le ragazze presero una giacchetta leggera e raggiunsero i ragazzi che, pronti da parecchio, le aspettavano sul divano.
-Finalmente! Ci avete messo un’ora!- disse Albus alzandosi.
-Non è vero e, comunque, adesso andiamo- e con questo i ragazzi uscirono dalla tenda e, una volta effettuati i necessari incantesimi difensivi, si avviarono verso la discoteca.

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