CAPITOLO 11

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È mattina,cerco di rigirarmi nel letto,ma le braccia possenti di Trent mi bloccano.
Piano piano gli sposto le braccia e lui in tutta risposta mugugna e mi stringe di più a se.
<<Trent>>sussurro per farlo svegliare <<mmhm>>brontola
<<puoi allentare un pò la presa?>>
<<NO. Dormi un altro pò>> non posso crederci!
<<Trent,lasciami. Devo andare a controllare Genevieve>>
<<ma è presto>>piagnucola ancora con gli occhi chiusi.
Guardo l'orario e sono le 09.00 a.m.
<<non è presto>> gli dico,ma lui non intende staccarsi dal mio corpo,anzi si appoggia sul mio seno e mi abbraccia.
<<Amore,lo sai che senza di te non dormo bene>> ultimamente me lo confessa spesso,e ogni volta mi faccio fregare lasciandolo dormire appoggiato su di me.
Sconfitta gli dico<<solo 5 minuti>> e lui in risposta mi bacia la clavicola riposandomi un altro pò su di me.

Trent non ne voleva proprio sapere stamattina di lasciarmi andare,anche quando gli ho detto che mi sarei andata a fare il bagno voleva seguirmi,ma sono riuscita a dissuaderlo,e ora è giù con Macchia e Genevieve.
Appoggio il braccio sinistro sul bordo della vasca e mi stendo nell'acqua.
<<Livia,Livia>>mi chiama Trent
Addio pace!
<<sono in bagno>> apre la porta e mi raggiunge inginocchiandosi accanto la vasca.
Mi prende la mano e bacia il palmo <<Tesoro,ancora nella vasca?>>mi chiede continuando ad accarezzarmi.
Il mio corpo al suo tocco vibra e un pò sconnessa gli dico <<s...si>>
<<ma è da troppo tempo>> si alza e prende il telone. <<Alzati amore mio>>
<<perchè?>>domando inarcando le sopracciglie <<perchè l'acqua è fredda e voglio prendermi cura di te>> mi blocco e arrossisco.
<<No, no Trent. 'Vieve potrebbe entrare>>
<<No,è giù con Macchia>>
<<l'hai lasciata da sola?>>urlo in preda al panico
<<si>> l'ansia inizia a farsi posto in me.
<<porca miseria,Trent non puoi lasciare Genevieve sola.
Non capisci che finchè quella pazza è in libertà ho paura>>urlo e lui sembra rimanere spiazzato.
<<Amore,tranquilla. Ora scendo subito giù>>mi schiocca un bacio sulla fronte e corre giù.

<<Mamma,sei bellissima>>esclama 'Vieve sullo stipite della porta in braccio a Trent.
Mi avvicino e le bacio la gancia <<grazie,ma tu sei più bella di me>>le dico.
Sembra una bambola di porcellana.
Le ho messo l'abitino rosso da principessina come piace a lei,e devo dire che questo colore le fa risaltare i suoi lunghi capelli biondi e carnagione chiara.
<<Le mie due principesse sono pronte? Possiamo andare?>> ci chiede Trent e io annuisco.
Dopo aver incappucciato per bene la mia piccola,Trent mi passa il cappotto,e come gesto di accorgimento me lo abbottona lui.
Mi bacia sulla labbra e dice <<sei perfetta>>
<<grazie mille>>dico timidamente. Ad interrompere il nostro momento è Genevieve che mi urla dicendo <<Mamma,ma allora Macchia la possiamo portare dai nonni?>>
<<'Vieve,non penso che i nonni...>>m'interrompe <<Ho chiamato nonno stamattina>>mi dice
<<Che hai fatto?e soprattutto quando?>>chiedo incredula
<<quando ti stavi lavando>>
<<e che gli hai detto?>> <<se petevo portare Macchia>>
<<e nonno cos'ha detto?>>
<<Certo, che lo posso portare>>se anche per papà va bene non posso fare altro che rassegnarmi e dirle <<ok>>

Quando arriviamo a casa dei miei devo sorreggermi a Trent per non cadere a causa della neve,e papà non sembra tanto contento.
Salutiamo tutti e lui prima che mi tolga il cappotto dice <<ti va di andare a fare due chiacchiere solo io e te?>>
<<Certo papà>>
Usciamo in giardino e papà mi prende il braccio sinistro per poi passarlo nel suo.
Quando vede l'anello fa una risata cupa <<te lo ha regalato per farsi perdonare?>>mi chiede
<<No,no. Soltanto che quando mi chiese di sposarlo tra anni fa dimenticò l'anello. >>cerco di giustificarlo. <<Razza di bastardo>>
<<Papà>>lo rimprovero
<<scusa amore,è soltanto che non capisco ancora perché una ragazza così dolce come te dovrebbe stare con uno stronzo del genere>>
<<perchè forse lo amo?Ed è il padre di mia figlia?>>
<<guarda avrei preferito questi problemi nell'età adolescenziale. Invece no, hai deciso di sposarti in fretta>>
<<io con Trent ho cominciato a vivere,prima era soltanto andare avanti e sperare che i giorni non fossero difficili da gestire. È lo sai che non parlo solo dei cambiamenti di città>>gli confesso e lui mi abbraccia.
<<Lo so amore mio,ed è per questo che non lo riesco seriamente ad odiare quel figlio di puttana>>
<<Papà>>urlo
<<Hai ragione,scusami di nuovo. Amore,però devo dirti una cosa>>
<<dimmi>>lo esorto.
<<ricordi Manuel?>>rido al solo pensiero.
Trent è ancora preoccupato che io possa lasciarlo per lui.
<<si , come no. Trent è ancora inqueto. Mi ha fatto promettere che non lo avrei mai lasciato per lui>>dico ancora tra le risate.
<<Bene... Volevo dirti che oggi viene a pranzo da noi>> interrompo la risata e mi raggelo <<come viene a pranzo da noi?Manuel non esiste. Manuel sei tu>>
<<veramente è il nome che ho preso dal contabile in azienda. È spagnolo ed ha 24 anni>>
<<Oggi succederà una guerra lo sai vero?>>dico sispirando sconfitta.
Lui mi bacia sulla guancia <<Oh,tesoro oggi ci sarà da divertirsi. Sei anche più bella del solito con questo tubino nero di pizzo>>arrossisco,ma il suono del campanello mi fa diventare immediatamente aggitata. <<Calma tesoro>>annuisco e rientriamo in casa.

Papà accoglie questo ragazzo spagnolo dai folti capelli castani,che più che un contabile assomiglia ad un modello.
È bellissimo,ma mai quanto mi merito.
<<Manuel,entra>>quando Papà nomina il nome del ragazzo Trent s'irrigidisce e corre vicino a me stringendomi possessivamente la vita.
<<che c'è? >>gli domando facendo finta di non capire il suo comportamento.
<<nulla amore. Ti amo>>dice baciandomi le labbra con ulteriore possesso di fronte a tutti.

Durante tutto il pranzo ogni volta che Genevieve ed io scambiavamo qualche parola con Manuel , Trent si trovava sempre dietro di noi.

Manuel è un ragazzo molto solare, divertente e anche molto sveglio.
Mi ha confessato che papà gli ha raccontato della mia situazione con Trent.
È mi ha detto che qualunque cosa, lui può darmi una mano.
È molto gentile.

Macchia, per non so quale ragione morde la gamba di Manuel. <<Macchia>>urlo togliendolo dalla gamba.
Quando finalmente si stacca la prendo in braccio e le dico <<cattivo cane,non si fa>>lui sembra capirmi e per il dispiacere abbassa le orecchie.
Alzo lo sguardo verso di Manuel e gli dico <<scusami,però non dovrebbe farti tanto male. Ha solo un mese>>dico mortificata
<<non preoccuparti>>
Trent dal divano con un braccio Genevieve ride.
Gli lanciò un' occhiataccia,ma lui non sembra importarsene. Anzi mi manda un bacio volante.
<<Scusami ancora>>
<<Ehy>>mi prende la mano non occupata a tenere il chihuahua.
<<non è successo nulla,davvero.Però ora devo proprio andare>>mi saluta con dei baci sulla guancia e va via.

Ora Trent non ride più,è livido di rabbia.
Durante tutta la serata non ha detto più nulla,ed è sempre stato scuro in volto.

Genevieve si è addormentata,è ora di tornare a casa.
Salutiamo tutti e papà mi sussurra <<se lo è meritato. Non sentirti in colpa>>come mi conosce bene.

Per il percorso di ritorno e casa nessuno dice nulla,e neanche a casa la situaziaone migliore, nel letto io sono girata verso destra e lui verso sinistra.
Questa situazione mi opprime.
Mi giro verso di lui e lo chiamo,lui in risposta dice <<Olivia ho sonno,non mi va di parlare>>
Mi ha chiamato davvero Olivia?
Mi alzo dal letto e accendo la luce.
Si alza con il busto e ancora con la mano sugli occhi mi chiede << che fai?>>
<<la vera domanda è tu che hai?>>
<<io nulla>>
<<ohh , non dirmi le stronzate>> gli dico cercando di non urlare.
Si alza anche lui dal letto e mi cinge la vita
<<Perchè non sei mia?>>dice <<che significa?>>chiedo confusa
<<Ti ho visto con quello spagnolo da quattro soldi oggi>>
<<Trent,tu non sai quello che stai dicendo >>
<<No,io lo so troppo bene. Ti ho visto che ridevi e ti divertivi con lui>>
<<e quindi?>>
<<Io voglio essere la tua gioia>>mi dice oramai timidamente come un bambino impaurito.
Lo faccio sedere sul bordo del letto e gli dico
<<Trent,non farti paranoie che non ci sono. Io ti amo,e sembra che te lo abbia dimostrato tante volte,e la più grande dimostrazione è quella di non averti lasciato dopo il tradimento con quella>>
<<ma io non ti ho tradito veramente>>
<<non voglio discutere di questo>>gli dico al limite della sopportazione.
<<Livia,amore mio io sto cercando di farmi perdonare da te,ma tu devi lasciarti amare da me. Io non ti farò mai più del male >>mi bacia dolcemente e io lo lascio fare.
Mi stendo sul letto mettendosi su di me.
Le sue mani vagano sul mio corpo.
Bacia ogni porzione di me, e io oramai sono creta nelle sue mani.
<<Io ti amo>>mi sussurra ad ogni bacio e movimento che compie.
È io lo credo,stupidamente ho voglia di crederlo anche stavolta.
Il nostro amore è lento,dolce e passionale.
Quando oramai i nostri corpi e la nostra anima sono di nuovo uniti lui mi stringe a se. E per tutta la notte mi giura il suo amore.
<<anche io ti amo>> dico, e dopo sprofondo finalmente in un dolce sonno. Fatto solo da bei sogni.

Noi saremo tutto per noi#3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora