CAPITOLO 18

6.7K 240 13
                                    

E' una settimana che siamo alla ricerca di Trent ed è precisamente una settimana che non riesco più né a dormire né a fare quello che le persone normali fanno . Ho una paura tremenda che gli possa essere successo qualcosa.

Stiamo facendo di tutto per ritrovarlo, mr. Rodríguez sta setacciando in tutta Seattle, ma non lo trova, e la gravidanza in tutto questo non mi aiuta.

Vomito in continuazione, ho continuamente le nausee, e penso che non sia soltanto per la gravidanza, ma anche per la paura di non riuscire a ritrovare mio marito.

non sono agitata solo io, ma anche mio padre e la mia piccola Genevieve che ha sentito tutto passando avanti lo studio di papà.

La mia vita senza mio marito è vuota e come se avessi perso una parte di me. L'ho conosciuto quando non ero neanche maggiore, e quando lo sono diventata ci siamo subito sposati. Io sono cresciuta con lui, sono diventata donna con lui, e anche se ha fatto tanti errori so che Trent è il mio per sempre e questo non potrà mai cambiare.

Guardo la mia fede nuziale e mi viene in mente il mio matrimonio strano, ma felice. Eravamo a Las Vegas, senza nessuno. Solo lui ed io contro il mondo. Una delle mie giornate più felici e più importante dei miei ultimi ventidue anni di vita, e pensare che qualcuno può avermelo portato via, ma soprattutto che gli hanno potuto far del male mi sento morire.

Quando ho avvisato i suoi genitori dell'accaduto anche loro hanno avuto un cedimento. Trent era la felicità della famiglia, Trent era il sole insieme alla nostra bambina, e ora invece c'è soltanto il buio. Nessuno ha più voglia di fare nulla, ma lo dobbiamo fare per cercare Trent.

Mr. Rodríguez è scioccato dall'accaduto. Trent quando è stato rapito era accompagnato da una squadra di uomini della sicurezza ed è stato rapito. Le parole di Alberto mi hanno raggelato l'anima. Lui mi disse queste testuali parole <<se è riuscita a rapire Trent quando era scortato dalla mia squadra, Olivia devi cominciare a temere per il peggio>> ed ecco che da quel giorno non mi do pace e piango in continuazione.

Genevieve in questo momento si trova con Mark a giocare con Federica in camera sua, per farla distrarre un po' da tutti questi avvenimenti inquietanti che stanno accadendo.

Come sempre dopo essermi riposata un po' per la creatura che porto in grembo scendo e mi dirigo nello studio. Quando papà mi vede si alza di scatto dalla sedia e si avvicina a me chiedendomi<<tutto bene?>> <<si>> rispondo come sempre.
Quando ho detto a papà che ero incinta lui ha avuto due tipi di emozioni. La prima è stata quella di stupore, poi è passato alla gioia più assurda per l'arrivo di un o una nuova nipotina, e alla fine guardandomi mi ha detto "giuro che ti riporterò tuo marito sano e salvo". E io ci ho creduto seriamente, perché io mi fido di lui.

<<allora?>>domando come sempre <<avete scoperto qualcosa?>> domando speranzosa e papà annuisce.<<davvero?>> il mio cuore sta per esplodere dalla felicità. <<si, tesoro. Però dobbiamo andarci con i piedi di piombo>> mi avvisa, ma io non lo sento più. Ho soltanto voglia di andarmi a riprendere mio marito. <<Papà, allora cosa aspettiamo ad andare?>> lui inarca le sopracciglia <<cosa aspettiamo ad andare? tu non vieni>>esclama sicuro di se, ma mai quando lo sono io. Non gli permetterò di farmi rimanere ancora lontano da mio marito.

E infatti eccomi qui. Dopo urla e minacce sono in macchina con loro per andare in un vecchio capannone situato in un lontano bosco di Seattle. Spero che si trovi davvero lì!

Ad ogni metro che facciamo lo sento sempre più vicino, e sono abbastanza fiduciosa. Il mio sesto senso non mi hai delusa quando si tratta della mia famiglia.

Siamo giunti finalmente al capannone. <<Fermati>> mi sussurra Alberto quando cerco di correre, <<Non dobbiamo fare cazzate, hai capito? li dentro non sappiamo cosa c'è o chi c'è>> annuisco scossa però poi prendo coraggio <<ma se restiamo qui non sapremo mai se Trent si trova in questo posto>> lui senza darmi retta si avvicina lentamente verso la finestra, e quando impreca capisco che si trova li, ma non so come.<<chiamate immediatamente un'autombulanza e i poliziotti>> ordina << Mr. Rodríguez>> chiamo e lui si volta <<non preoccuparti, è ancora vivo, ma è ridotto seriamente male. Ogni minuto potrebbe essere decisivo>>emetto un suono strozzato dalla paura, ma ora devo essere forte come lo è stato il mio Trent in questa settimana. <<Cosa devo fare?>>chiedo risoluta <<tu, nulla>> dice mio padre <<io non starò qui ad aspettare>> <<e invece lo dovrai fare, oramai sei abbastanza cresciuta per non fare più i capricci>> non so a cosa cerca di arrivare utilizzando queste parole, ma con me non porta a nulla. In questo momento sto solamente pensando a salvare mio marito. <<Io non faccio i capricci, e non li ho mi fatti. E tu lo sai benissimo>> ringhio <<ehi, basta...Livia, ora ti dico quello che devi fare e lo farai, hai capito?>>ci richiama all'ordine Alberto e io posso solo che rispondergli <<certo>> <<Brava ragazza...Allora, metti questo giubbino antiproiettile e indossalo>> <<COSAA?>>urla mio padre <<Carlo pensaci, tua figlia è l'esca perfetta per farci guadagnare del tempo e poi è protetta>> io nel frattempo già ho indossato il giubbino <<eccomi sono pronta>> <<perfetto, allora Livia cerca di prendere più tempo possibile>> annuisco e con passo deciso arrivo di fronte la porta. Prendo un respiro profondo e apro la porta.

Vedo di fronte a me Trent svenuto e legato sulla sedia, e pieno di ferite sul petto. Corro verso di lui senza curarmi di sapere se c'è anche quella pazza <<amore>> gli slego i polsi e lui riapre leggermente gli occhi <<Dio, adesso sento anche le voci?>>dice lui con sorriso amaro. Una volta che gli slego i polsi ritorno di fronte a lui <<No, amore mio sono davvero qui. Sono la tua Livia>> gli dico prendendogli il volto fra le mani. Lui mi guarda per qualche secondo e poi mi dice <<sei tu amore mio?>>mi bacia il palmo della mano e alcune lacrime mi scendono sulla guancia.<<Si, amore sono io. Però ora dobbiamo scappare prima che quella pazza esca da qualche posto>> Lui annuisce e si appoggia a me.

<<Livia, attenta>>urla Trent, ma è tutto così veloce che capisco di ritrovarmi sul pavimento solo una volta caduta. Trent mi ha spintonata per non farmi colpire da Setenay. Lui cerca di combatterla, ma è troppo debole.

Trovo una bottiglia di vetro per terra, la raccolgo e gliela rompo in testa. Setenay cade e anche il piede di porco che aveva per colpirmi va a finire vicino quella specie di caminetto <<Trent, su tieniti a me e scappiamo>> quando stiamo per uscire Setenay mi blocca per i piedi e ci fa cadere di nuovo sul suolo <<LUI E' MIO>>urla e cerca di colpirmi con i piede di porco, ma per la seconda volta a salvarmi è Trent che per proteggermi mi copre con il suo corpo. Urla in modo lancinante, fino a che si accascia su di me. <<Trent>> piango disperata prendendolo fra le mie braccia.

La polizia finalmente entra, ma oramai non m'importa più di nulla se non di mio marito <<Amore, amore sono Livia. Ti prego svegliati fallo per me, Genevieve>>dico tra i singhiozzi, ma nulla. Mi appoggio al suo petto e continuo a piangere <<Amore, svegliati>> l'urlo che ho sentito è stato atroce e solo ora capisco il perché. Cadendo vicino il camino il levachiodi si è infuocato e lo ha bruciato, marchiandolo. Ho paura, Trent non si sveglia <<amore mio fallo per i nostri figli>> provo l'ultima, ma nulla.

<<Signora, si sposti>> sono arrivati i paramedici. Annuisco e mi sposto <<il battito, manca di battito. SUBITO IL DEFIBRILLATORE>>urla, cosa significa manca il battito. Papà mi abbraccia , io mi stringo a lui e piango disperata

<<LIBERA>>e Trent si alza a causa delle scosse <<LIBERA>>scatta di nuovo <<è fuori pericolo>>annuncia il paramedico e io finalmente respiro. Lo mettono sulla barella e io mi precipito accanto a lui.

Dagli occhi di Trent esce una lacrima e io per la gioia piango posandomi di nuovo sul suo petto. <<Amore mio, ti amo>> lo bacio delicatamente sulle labbra e i paramedici lo portano via.

Noi saremo tutto per noi#3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora