Capitolo cinque.

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Camila doveva andare verso di loro, non appena i suoi muscoli decisero di mettersi in funzione andò nella loro direzione, ovvero in quel "nascondiglio segreto" che segreto non era.

Non appena andò lì si sedette su un tronco di legno.

Le salutò quasi timidamente.

«Ciao Camila!» disse Ally.
«Ciao, Ally giusto?» era ovvio, quello era il suo nome.
La bassa annuì. «Sì, proprio così, Allyson Brooke Hernandez.» disse rapidamente tutto ad un fiato.

«Okay, Ally.» sorrise Camila, insomma erano simpatiche.
«Come mai qui a Miami?» le chiese Dinah.

«Sono qui da quando ho fatto diciassette anni, insomma, mi sono trasferita in questo posto perché dove vivevo io non faceva più a starci.» spiegò la cubana gesticolando.

«Oh, capisco.» disse Ally annuendo.
«Fumi?» chiese sempre Dinah arrivando dritta al punto.

«No, mai fatto e mai lo farò.» disse lei restando sulla sua idea.
«Nemmeno sigarette?» chiese Ally.
«Nemmeno sigarette.» disse tagliando corto.

Entrambe le ragazze sorrisero e la guardarono con sguardo compiaciuto. «Nemmeno per provare?» chiese Ally ancora
«Insomma, sei una ragazza davvero per bene.» aggiunse Dinah guardandola dalla testa ai piedi.

«Beh, per provare boh... Non saprei.» dissE Camila facendo la vaga, rimanendo nella sua insicurezza.

«Dai, una sigaretta non ti fa male.» aggiunse Allyson.

«E se prendessi il vizio?» parlò sopra la piccola, era già in paranoia.

«Te lo tieni e basta.» concluse Dinah con sguardo serio per poi ridere. Era una stronza per Camila.

Alla fine, risero tutte e tre, non si sa come, Camila nella sua serietà, non ci riuscì.

È come se la stessero comandando, però doveva ammettere che erano piuttosto simpatiche.

«Dai, basta di ridere ora.» disse Ally facendo smettere di ridere Camila e Dinah, facendole rimanere immediatamente serie. «Vuoi provare?»

A quella domanda il cuore di Camila smise di battere.

Doveva pensarci su.

Dinah intanto dal suo pacchetto di carta pieno di scritte, prese una sigaretta, una Marlboro rossa.
Camila fissò la sigaretta, avvicinò un po' la mano ma poi l'allontanò per i sensi di colpa.

«Non ti senti sicura?» chiese Ally sollevando il sopracciglio in senso di interrogazione.
Camila sospirò. «Sta succedendo tutto così in fretta, insomma, nemmeno vi conosco e mi state già chiedendo di fumare.» disse sbottando.

«Beh, la decisione è tua.» disse Dinah facendo spallucce.

Aveva ragione, la scelta era sua.

Avrebbe dovuto mettere della forza di volontà per non farsi venire il vizio, sarebbe stato facile.

Ad un tratto, Camila prese la sigaretta dalle dita di Dinah e se la mise tra le labbra, guardò la più alta come per dire di accendere quella merda che aveva in bocca.
La bionda fece così, prese il suo accendino e le accese la sigaretta, senza troppi giri di parole.

Ci fu una sottospecie di tutorial, visto che Camila sbagliò completamente modo di fumare. Era un vero e proprio disastro.

«Ci sei?» disse Ally ridendo, per poco non le scesero le lacrime dalle troppe risate.
Cabello la fulminò con lo sguardo. «Non c'è nulla da ridere...» disse borbottando, tossendo.
«Eh, invece sì.» concluse ridendo la bassa.

Camila aspirò da quel filtro sull'arancio e non appena prese il fumo come si deve, le andò tutto di traverso, iniziò a tossire e a buttare fuori il fumo dal naso e bocca.

Si pensò addirittura che gliene uscisse pure dalle orecchie. Era una merda, una vera e propria merda per lei. Si chiese cosa ne stesse facendo della sua inutile vita.

Ah sì, la stava buttando nel cesso, pensò.

«Tranquilla Camila, è normale.» disse Ally cercando di rassicurarla.
Camila, dopo essersi ripresa, riprovò ed ebbe del successo; ebbe giusto qualche capogiro, ma tutto normale, o almeno si pensava.

«Eh brava.» disse Dinah, passiva.
Camila fumò finalmente la sua sigaretta, mettendo tutto quello schifo nei suoi polmoni.
Dopo alcuni minuti, finì la sigaretta e buttò il filtrino al suo fianco.

«Come ti è sembrato?» chiese Ally in preda all'eccitazione.

La cubana la guardò. «Nulla di positivo, sicuro, sarà la prima e ultima volta che fumerò, questo è sicuro...» ridacchiò poco. «Ragazze, dove andiamo?» si ritrovò a chiedere.

«Boh, in centro?» chiese Ally con un dolce sorriso. Era davvero tenera scaldava il cuore a tutti. Era un peccato che una ragazza come lei, fumasse tutta quella roba.

Camila si accorse che si era sbagliata sul loro conto, ma doveva stare comunque attenta a chissà a quale guaio, anche se però doveva ammettere che si sarebbe aspettata altro da queste due ragazze.

Ma buono per lei, non si sarebbe annoiata.

«Tu Camila, che ne pensi?» chiese Hernandez.
Scosse la testa tornando sulla terra. «Cosa?» alzò la castana le sopracciglia.
«Andiamo in centro? Magari a farci un giro per i negozi.» propose ora Dinah.

Camila annuì.

Andarono in centro a fare un giro, anche per i negozi, per fortuna aveva dei soldi con sé.
Dinah entrò in un negozio di abbigliamento, acquistando di tutto e di più.

Camila, timida, guardò alcuni maglioni, non c'era molto che le ispirava, forse un maglioncino color rosa pastello.

Carinissimo, perfetto per lei.

Decise di comprarlo, Ally invece si lamentava che pure la taglia S le stava enorme, quella ragazza, secondo Camila, oltre alla marijuana aveva anche altri problemi di testa, ma questi erano dettagli.

Dopo aver svaligiato alcuni negozi, andarono un po' in giro, il telefono squillò a Camila. Con la mano destra prese il cellulare e rispose, era sua madre.

Rispose quasi subito, senza esitare.

«Mamma?» andò lei sul sicuro.
«Ciao Mila, ti stai divertendo?» chiese sua madre, dal suo tono di voce sembrava felice, ed anche tanto. Sicuramente era fiera che Camila avesse cambiato un po' aria.
«Sì, molto.» sorrise lei compiaciuta.

«Che succede?» chiese Dinah mettendosi come il suo solito fare, in mezzo. Quasi Camila detestò quel suo carattere, con la mano fece un gesto come per mettere a tacere la più alta.

«Oh, meglio così... Ti ho chiamato per dirti che alle 08:50 P.M., arrivano le pizze.» disse facendo sorridere la figlia per la buona notizia. «Quindi entro le 08:40 P.M., ti voglio a casa.» concluse.

«Va bene, mamma.» sorrise leggermente, non voleva lasciare le sue nuove amiche. «A dopo.»

«Ciao.» chiuse la telefonata.
«Ciao, ciao.» fece lo stesso.

«Che è successo?» chiese di nuovo Dinah, facendo venire a Camila voglia di strangolarla.
«Beh, nulla di che, mia madre ha chiesto se mi stessi divertendo e poi mi ha detto di tornare a casa alle 08.40 P.M., per cena.» spiegaò rapidamente.

«È molto lontana casa tua da qui?» chiese Ally curiosa.

«Mhmh.» annuì piano.

«Allora andiamo.» disse Dinah sorridendo. Forse era stata la prima volta in cui Camila l'ha vista sorridere di sua spontanea volontà.
«Sì.» sorrise e tornarono a casa.

OH YEYEYEYE

Scrivo questo spazio autrice per informare voi amanti delle camren che ho scritto una nuova storia chiamata 1940.
È un nuovo piano su cui sto sperimentando e spero che vi piaccia! Seguitela se vi va!

-BeingAsAnHurricane.

House Of Balloons Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora