Sarah sorrise, mentre versava l'acqua calda nelle tazze e ascoltava distrattamente le chiacchiere di Alex e Mikko; quasi le veniva da ridere, ricordando come la kwami non avesse visto di buon occhio il ragazzo, all'inizio della loro avventura: quando lei aveva ricevuto il Miraculous dell'Ape e la missione di combattere Coeur Noir, le era stato naturale mettere al corrente di tutto Alex.
Lui era il suo migliore e unico amico.
Lui c'era sempre stato, da che lei aveva memoria.
E tenerlo all'oscuro di una parte della sua vita...
Era stato impensabile per Sarah.
All'inizio, Alex non aveva creduto alle sue parole ma, quando poi si era trasformata di fronte ai suoi occhi, era andato completamente fuori di testa, decidendo di aiutarla: ogni supereroe che si rispetti ha una spalla che lo aiuta, le aveva detto con un sorriso; ideando poi un programma per il pc, in modo da aiutarla nel combattere Coeur Noir.
Le doti di hacker di Alex erano state ampiamente utilizzate, permettendo ai due ragazzi di fermare gli attacchi della nemica, finché quest'ultima non era corsa a Parigi.
«Come sta andando?» domandò il ragazzo, sorridendole quando lei gli posò davanti la tazza fumante: «Ah! Vero caffè istantaneo americano!»
«Per ora va.» dichiarò Sarah, sedendosi davanti a lui e sorridendogli: «Qua non sono sola.»
«Cosa?»
«A Parigi lavoravano già due eroi.» spiegò la ragazza, portandosi la tazza alle labbra e bevendo una generosa dose di caffé: «Ladybug e Chat Noir.»
«Ma dai!»
«E non sono i soli, al momento siamo in sette supereroi che proteggono Parigi.»
«C'è un ritrovo all'Avengers, per caso?» domandò Alex, sorridendole: «Io chi faccio? Nick Fury?»
«Scemo.» dichiarò Sarah, scuotendo il capo biondo: «Comunque, oltre ai due che ti ho detto ci sono anche Volpina, Tortoise, Peacock e Papillon.»
«Tutti animali, eh?»
«Tutti possessori di Miraculous.»
Alex annuì, massaggiandosi il mento e sorridendo alle notizie dell'amica: «Quindi vi siete coalizzati contro Coeur?»
«Sì.» dichiarò la ragazza, asserendo con la testa: «A parte Papillon, che si fa vedere ogni tanto, stiamo tutti combattendo le forze della nostra cara amica.»
«Ed io che sono corso qua perché pensavo che avevi bisogno di Mister Hacker.»
«Seriamente, continuo a dire che questo nome fa schifo.»
Alex fece una smorfia, bevendo un po' del suo caffè: «Allora? Li hai già conosciuti tutti? Intendo senza maschera.»
«Ehm. No.»
«E perché?»
«Penso sia il caso di tenere il lato da supereroe nascosto. Sai con Coeur Noir...»
«Sai, con Coeur Noir, forse sarebbe meglio sapere chi sono i tuoi alleati invece di brancolare nel buio.» dichiarò Alex, passandosi una mano fra i capelli scuri: «Ricordati che lei può essere ovunque.»
«Lo so.»
«Quindi facci un pensierino: non sarebbe male avere un gruppo all'Avengers. Questo mondo ha veramente bisogno di gente come voi.»
«Guarda che anche tu hai i poteri.»
«Già. Sono un mago quando si tratta di hackerare.» dichiarò il ragazzo, facendole l'occhiolino: «E tu, Mikko, qual è la tua opinione in merito?»
«Io rispetto le decisioni di Sarah.» dichiarò la kwami che, fino a quel momento, era rimasta in silenzio a mangiare il miele: «Ma non mi dispiacerebbe incontrare i miei vecchi amici.»
«Ecco! Fallo per Mikko! Povera, adesso che potrebbe trovarti altri folletti come lei...»
«Siamo kwami, Alex.»
«Ma non può incontrarli perché tu, egoista!, hai deciso di non dire niente.»
«Ok. Ci penserò!» sbuffò Sarah, alzando gli occhi al cielo: «Quando hai detto che torni a casa?»
«Non l'ho detto. Comunque penso che starò una settimana, forse due: giusto per vedere se le cose sono a posto e poi tornerò a fare la noiosa vita dello studente.»
«I tuoi come stanno?»
«Al solito: mio padre è il solito generale di sempre, mia madre è la solita sclerata di sempre...» dichiarò Alex, sorridendo: «Non ti dico come è andata fuori di testa quando ha saputo che sarei venuto in Europa. Da solo.»
«Posso immaginarlo.»
«Tua madre da quanto non la senti?»
«Ehm. Un po'.»
«Ecco, mi ha detto di dirti: chiama, figlia ingrata!»
«Devo ricordarmi di chiamarla.»
«Brava.»Rafael osservò il posto dove Flaffy l'aveva portato: dietro la porta, sopra cui capeggiava l'insegna Centro Massaggi Cinese Da Fu con Ardore, c'era la persona che gli aveva consegnato il Miraculous del Pavone.
Finalmente avrebbe avuto delle risposte.
Finalmente avrebbe saputo il perché.
Si fermò, osservando la porta aprirsi e la figura di Gabriel Agreste uscire dal locale: perché era lì?, si chiese Rafael, nascondendosi per non essere visto dallo stilista e l'osservò mentre, con il suo solito portamento austero ed elegante, superava il suo nascondiglio e se ne andava tranquillamente per la sua strada.
«Flaffy.» mormorò Rafael, uscendo e notando l'uomo raggiungere la strada principale: «Perché l'uomo per cui sfilo era qui?»
«Ehi, sono un kwami! Mica un veggente!»
«Giusto.» Il ragazzo sospirò, voltandosi verso la porta e annuendo fra sé: «Andiamo.» dichiarò ad alta voce, facendo un passo verso la porta e notandola aprirsi un'altra volta.
Un vecchietto uscì e, dopo averlo visto, gli sorrise affabile: «Ti stavo aspettando, Peacock.»
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Miraculous Heroes {Completata}
FanficSono passati quattro anni da quando Ladybug e Chat Noir hanno sconfitto Papillon, riportandolo dalla parte del bene. Ma una nuova minaccia giunge a Parigi e i due eroi non sanno se stavolta riusciranno a fermarla... *Questa storia (o per megli...