Marinette sbuffò, sedendosi sulla sedia girevole e allargando le braccia, osservando la kwami che ridacchiava, seduta sulla scrivania: «Stanca?» le domandò Tikki, volando fino alla testa della giovane e iniziando a frizionare, per quanto poteva, l'asciugamano sui capelli bagnati: «Questi ultimi giorni sono stati parecchio spossanti...»
«Già.» sospirò la ragazza, gettando indietro la testa e sorridendo alla kwami: «Però adesso Parigi ha un pericolo in meno.»
«Ricordati di Coeur Noir.»
«Sì, sì.» sospirò la giovane, portandosi le mani al capo e iniziando a strofinare con forza l'asciugamano, cercando di togliere l'umido dai capelli: «Secondo te, Tikki, ci darà qualche giorno di tregua o tornerà subito alla carica?»
La kwami sospirò, fluttuando nell'aria e osservandola: «Non lo so. Alla fine, Mogui era il suo guerriero più forte quindi...» si fermò, scuotendo il capino rosso: «Può darsi che si dia una calmata per qualche giorno, magari dovrà pensare a una nuova strategia. Non so, Marinette.»
La ragazza sorrise, gettando l'asciugamano sulla sedia e scuotendo la capigliatura scura: «Non mi dispiacerebbe...» mormorò, andando alla ricerca del phon nell'armadio, ma fermandosi quando avvertì un rumore provenire dal terrazzino sopra la sua camera: «Un po' di pace.» sospirò, scambiandosi un'occhiata con Tikki: «Abbiamo visite! Il mio adorabile fidanzato e...beh, tuo marito.»
«Non è mio marito.»
«Non è quello che ha detto Plagg.» dichiarò Marinette, ridacchiando quando Tikki gonfiò le guance e la superò velocemente, trapassando la botola; la ragazza scosse il capo, salendo velocemente le scale e aprendo l'oblò, notando immediatamente Chat Noir, con le braccia cariche di regali, e la piccola kwami che lo fissava male e con le braccia conserte: «E' Natale, per caso?»
«No, my lady.» sentenziò Chat, avvicinandosi al tavolino di legno e lasciando cadere i pacchetti lì: «Solo che, con tutta la storia di Mogui, mi ero dimenticato della nostra scommessa.»
«Giusto!» esclamò la ragazza, battendo le mani e osservando incuriosita i pacchetti finemente incartati: «Devi farmi un regalo al giorno, per un mese!»
«Esattamente.» dichiarò Chat, inchinandosi in modo plateale: «Parlando d'altro, perché Tikki mi sta guardando male?»
«Tiralo fuori!» sentenziò la kwami, volando davanti al muso di Chat e punzecchiandogli il naso: «Togliti l'anello e fallo uscire, quella bocca larga che parla sempre a sproposito!»
«Che cosa...?»
«L'ho solo presa in giro con la storia di Plagg che dice che sono sposati.» dichiarò Marinette, alzando le spalle e poi indicando i regali: «Posso aprirli?»
«Sì.» sospirò Chat Noir, togliendosi l'anello e riprendendo le sembianze di Adrien, mentre il piccolo kwami nero veniva espulso dal gioiello: «Io sono passato in secondo piano, eh?»
«Poi ti saluto.» lo liquidò velocemente la ragazza, prendendo i pacchetti e sistemandosi sulla sdraio, posandosi tutto fra le gambe: «Comunque me ne ero dimenticata anch'io della nostra scommessa.»
«Oh. Bene. Potevo far finta di niente!» esclamò Adrien, accomodandosi per terra al suo fianco e poggiandole la testa contro la coscia: «Su, che aspetti...»
«Tu! Maledetto linguaccione!» la voce acuta di Tikki li distrasse entrambi e si voltarono, osservando lo spettacolo della kwami rossa che stava picchiando il compagno sulla testa, sbraitando a più non posso.
«Vai, Tikki! Fagli vedere chi sei!»
«Tu dovresti tifare per me, ingrato!»
«Certo, certo.» annuì il biondo, spostando lo sguardo sulla ragazza che aveva iniziato a scartare i primi pacchetti: la luce gioiosa negli occhi di Marinette lo fece sorridere, mentre lei toglieva la carta da regalo dall'album da disegno e poi dal set di pantoni: «Ho pensato ti avrebbero fatto comodo...» mormorò, alzandosi e picchiettandole sulla spalla: Marinette scivolò più avanti e lui si sistemò dietro di lei, passandole le mani attorno alla vita e stringendola: «Dici sempre che li finisci subito.»
«In effetti è vero!» esclamò la ragazza, allungando un braccio indietro e carezzandogli i capelli: «Grazie.» mormorò, gettando la testa indietro e dando l'occasione al giovane di baciarla: «E ora gli altri!»
Marinette riprese a scartare, ritrovandosi velocemente fra le mani una catenina con un pendente a forma di chiave, il nuovo cd di Jagged Stone, due biglietti per il cinema, un portafogli nuovo con una coccinella dipinta sopra e una borsa con la litografia di un noto locale parigino: «Le Chat Noir?» domandò la ragazza, voltandosi e osservando Adrien fare spallucce.
«Mi sembrava carino.» dichiarò il biondo, osservandola mettere mano all'ultimo pacchetto: «Ehm. Quello forse è meglio se lo apri quando sarai sola...»
«Perché?»
«Perché? Mh. Bella domanda...»
Marinette assottigliò lo sguardo celeste, fissando attentamente il volto e il sorriso imbarazzato di Adrien, voltandosi poi e scartando velocemente l'ultimo pacchetto: «Adrien!» strillò la ragazza, osservando imbarazzata il completo intimo nero che aveva in mano: il sopra era formato da una fascia ampia su cui faceva bella mostra di sé un oblò a forma di testa di gatto, mentre il pezzo inferiore aveva due piccole puntine che ricordavano le orecchie del felino e due graziosi fiocchetti ai lati.
«Io l'avevo detto che era meglio se lo aprivi da sola.» sbuffò il giovane, scivolando giù dalla sdraio e mettendo le mani davanti al viso, pronto a parare qualsiasi colpa: «A mia discolpa posso dire che mi era sembrato uno scherzo carino e immaginarti con quello addosso...»
«Ah!» strillò la ragazza, con la stoffa nera stretta in mano e il volto rosso come un peperone; Adrien la vide accucciarsi e portarsi le mani al volto, quasi come se così si potesse nascondere da lui.
«Marinette, ecco io...» Adrien si chinò davanti a lei, posando le mani su quelle della ragazza e invitandola ad abbassarle: «Era solo uno scherzo.» le spiegò, incontrando lo sguardo celeste; lasciò andare una mano, carezzandole la guancia rossa e calda: «Davvero. Ok, ammetto che ho una certa fantasia con te che indossi questo ma...»
«Adrien!»
«Sono un sano ragazzo, dopotutto! Insomma, è normale che io...» si bloccò, chinando lo sguardo e arrossendo leggermente anche lui: «Beh, faccio fantasie. Tante fantasie su di te.»
«Tu si che sei di aiuto quando una è imbarazzata.» sbottò Marinette, incrociando le braccia e accorgendosi di avere ancora il completino fra le dita, ridendo leggermente.
«Sono solo sincero, my lady.» sentenziò Adrien, facendole l'occhiolino: «Tu non hai fantasie su di me?» le domandò, osservandola arrossire ancora di più e si trovò a sorridere: «Oh. Oh. No. Va bene. Io devo saperle, Marinette.»
«Tu non saprai niente da me.» sentenziò la ragazza, recuperando i suoi regali e correndo verso la botola, tallonata dal biondo: «Assolutamente niente.»
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Miraculous Heroes {Completata}
FanficSono passati quattro anni da quando Ladybug e Chat Noir hanno sconfitto Papillon, riportandolo dalla parte del bene. Ma una nuova minaccia giunge a Parigi e i due eroi non sanno se stavolta riusciranno a fermarla... *Questa storia (o per megli...