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Lodovica Casali

Un lungo giorno è passato da quando sono stata rinchiusa in questa stanza. Stare qui da sola è di una noia tremenda per una come me, che quando ha una tabella di marcia da seguire, non si permette di sgarrare. Sono una persona che prima di rilassarmi deve aver svolto tutti i suoi compiti, altrimenti viene assalita dall'ansia. Era così a scuola con i compiti e lo è anche ora.

Amore, ti va se ti chiamiamo su skype oppure non ti senti?

Leggo il messaggio di mia madre con la sua voce piena d'amore. Rispondo positivamente, scosto le coperte e mi alzo per prendere il Mac .
Non appena mi connetto mi ritrovo mia mamma e dietro di lei mio fratello più grande. Mi chiedono come sto e si preoccupano, poi provano anche a distrarmi e mi fanno chiacchierare con i miei fratellini.

"Vedi ma', ci sono loro che mi servono come una regina." Sorrido quando vedo Carrasco, Torres e Grizi che entrano con un vassoio, con quella che dovrebbe essere la mia cena.
"Loro sono.." Inizio io dopo che i tre ragazzi si vicino seduti vicino a me.
"Fernando Torres, Antoine Griezmann e Yannick Ferreira Carrasco." Conclude mio fratello.
"Bravo cuore." Lo guardo e noto che ha gli occhi che brillano alla vista dei calciatori di fianco a me "Un giorno vieni e te li faccio conoscere."

La chiamata termina piuttosto velocemente, perchè mia mamma dice che mi lascia mangiare un po'. Averle rivelato che non ho mangiato tutto il giorno non è stata una grande mossa.

Durante la cena i ragazzi cercano di intrattenermi nonostante il mal di testa che tormenta la mia testa, guardiamo un film che fa ridere e mi supplicano per dargli lezioni di italiano. Li insulto un pochino e loro ripetono ridendo, pensando di dire chissà che frase. Faccio un video che finisce sul mio Snapchat.

"Grazie perchè dopo una giornata così siete venuti qui, stanchi per l'allenamento, solo per farmi compagnia. Non avrei mai pensato di trovarmi così bene con voi capre. Poi mi trattate come una sorella minore e vi prendete cura di me come se mi conosceste da una vita, mentre é circa un mese che lavoro qua. Mi fate sentire a casa. Vi voglio bene." Li ringrazio per tutto ciò che fanno per me e sorrido, quasi con gli occhi lucidi. Loro mi abbracciano forte, cosÌ da cadermi addosso e sovrastarmi.
"Criceto noi lo facciamo con immenso piacere.. e poi tu sei di famiglia ormai." Dice Carrasco nell'abbraccio.

Dopo qualche minuto di cazzeggio, mi ritrovo Yannick che con una scusa a dir poco pietosa, dopo qualche spinta ad un Nando piuttosto contrariato, che richiude la porta della mia stanza, lasciandomi sola con Antoine.

"Non cambieranno mai.." Sento che borbotta "Vieni qui." Si rivolge poi a me con sguardo dolce. Mi fa segno di mettermi tra le sue gambe, io non attendo altro tempo e appoggio la schiena sul suo busto, appoggiato ai cuscini color salmone.

"Hai freddo?" Mi chiede. Io annuisco. Ogni volta che mi avvicino a lui, inizialmente non riesco a parlare, mi limito ad annuire o scuotere il viso. È l'effetto che mi fa lui, mai con nessuno l'avevo provato. Forse perché é un ragazzo più grande di me o forse perché provo qualcosa di importante.

Lui prende la trapunta che sta ai piedi del letto e ci copre fino a metà busto.

"Non capisco perché continui a stare con me anche se potresti ammalarti."
"Non mi importa di ammalarmi, la mia priorità é stare con te."

Sorrido a quell'affermazione tanto semplice quanto dolce e credo che le mie gote siano diventate leggermente rosse dato che lo sento ridacchiare proprio vicino al mio orecchio. Sento poi che vi posa un bacio dolce. Credo che non potrò resistere ancora per molto, non riuscirò a farlo uscire dai miei pensieri prima che sia troppo tardi, se spesso rimaniamo soli. Quando lo siamo, la mia parte razionale va completamente a farsi fottere e il mio cervello viene archiviato, lasciando spazio a quel che prova il mio povero cuore, che in queste situazioni viene strapazzato per bene per i troppi battiti. D'un tratto mi vengono i brividi. Non so dire se sono dovuti alla forte influenza oppure ai pensieri che la sua presenza mi porta.

"Ti sta salendo di nuovo la febbre, girati che ti abbraccio per bene." Annuisco per poi voltarmi e ritrovarmi a cavalcioni su di lui, veramente molto vicina la suo viso. Inspiro ed espiro leggermente per regolarizzare i battiti, posiziono le mie dita fredde al suo collo e lo sento sbuffare per il contatto poi avverto le sue che si intrufolano sotto i tre strati di vestiti che indosso e che si fermano sulla schiena bassa. Io nascondo poi il viso nell'incavo del suo collo, dove sbuffo e poi lascio un bacio.

"Cherie, come mai ti nascondi?" Chiede accarezzandomi i capelli neri e arruffati a seguito di una giornata nel letto.
"Mi metti in soggezione." Rispondo tornando a guardarlo per sembrare almeno un po'matura ed in grado di affrontare la situazione, anche se non lo sono.
"Cosa ti mette in soggezione?" Replica lui, intenzionato ad approfondire il discorso.
"Penso i tuoi occhi. Quando li guardo la parte razionale di me scompare completamente, lasciando spazio solamente la cuore." Mi libero tutto d'un fiato, almeno in parte.
"E cosa ti dice il cuore?"
"Mi dice che vorrei passare altre mille giornate qui con te."
"Anche a me dice questo."

"Quindi ieri criceto? Almeno un limone?" Mi sussurra Yan all'orecchio durante la colazione: oggi per fortuna mi sento meno debole e sono riuscita almeno a venire qui.
"Sei un cretino! Non é accaduto nulla di rilevante.." Replico divertita.
"Sarà, ma sorridi troppo stamattina, quasi diabetica.." Si lamenta guardandomi con una faccia buffamente disgustata.
"Invece di farti i cavolacci miei, impara ad inventare delle scuse più credibili.. Proprio non si era capito che volevi lasciarci soli.." Lo avviso ricordando la terribile scena.
"Che ingrata, dovresti soltanto ringraziarmi!" Sbuffa sorseggiando il suo caffè.
"Mh, sisi! Piuttosto, che avete organizzato per Grizi?" Mi informo per i compleanno che si terrà tra qualche giorno.
"Sabato sera facciamo una festa qui, nulla di troppo impegnativo perché domenica poi abbiamo la partita, niente alcol, ma ho chiesto al mister e possiamo mangiare la torta noi sportivi.. Ci sarà anche suo fratello, l'ho già contattato e non vede l'ora. Poi verso le undici, non troppo tardi sempre per la partita, arriveranno le spogliarelliste.." Mi spiega.
"Devo trovarmi un'amica femmina in questo posto." Borbotto.
"Scherzo criceto non ci sarà nessuna spogliarellista.. Lo sai che l'unica che Grizi vorrebbe vedere spogliarsi sei tu." Per poco non mi strozzo con il caffellatte per la cretinata appena sparata dal belga. Lui se la ride a vedermi quasi morta.
"Io non ti sopporto quando fai così Yan!" Sbuffo.
"Che fai alla mia cherie, Carrasco?" Chiede lui, quando spunta dietro di noi per poi lasciami un bacio in fronte e salutare il suo compagno. Il numero venuto mi fa la solita mossa con le sopracciglia e dopo un'occhiata omicida, torno a guardare quanto é bello anche appena sveglio.
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Mi sono troppo divertita a scrivere l'ultima parte, vi giuro HAHAHAH! vabeh scherzi a parte, devo fare i compiti di mate e non ho voglia 😭
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Baci, Anto💋

SFIORARSI || Antoine GriezmannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora