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Lodovica Casali

Osservo dal vetro del mio ufficio che da sul campo i ragazzi che si allenano. Vedo Simeone che lancia qualche urlo perchè questa mattina sembrano tutti piuttosto nulla facenti. Sorrido nel vedere Carrasco e Gameiro che fanno i cretini e di sdraiano sul prato verde.

Sento dei rumori in corridoio e mi volto verso i vetri per vedere se quei terremoti stanno ancora facendo allenamento, ma essendo quasi ora di pranzo è vuoto. Mi alzo e sistemo il mio vestito a pipistrello. Intanto Torres, Gabi, Grizi e Carrasco entrano nel mio ufficio.

"Come stai?" Chiedono in coro come dei bambini delle elementari, ed io scoppio in una risata.
"Non è di certo un po' di mal di testa ed un raffreddore a mettere KO Lodovica." Sospiro, abbracciandoli.
"Se continui ad andare in giro mezza nuda poi si che ti ammali." Mi avvisa Antoine, con una nota di fastidio nella voce, ma che probabilmente ho intuito soltanto io.
"Sembri mio padre!" Affermo roteando gli occhi, mentre invito gli altri ad uscire, così da recarci in mensa "Ed in qualunque caso non sono mezza nuda. Sono meravigliosa con questo vestito." Faccio una giravolta per poi scoppiare a ridere con il diretto interessato.
"Per me tu sei sempre meravigliosa." Conclude.

Il mio cuore fa decisamente troppe capriole considerato che è un complimento di un ragazzo che mi vede come un'amica. Molto probabilmente sarebbe meglio lasciar perdere questi pensieri prima che diventino qualcosa di eccessivamente grandi per essere superati. Meglio prevenire che curare, in qualunque caso. Non voglio che per i miei pensieri, spesso condizionati dal mio essere una sognatrice, si sviluppino oltre la realtà, perchè di certo non sono qui per trovare un ragazzo, ma bensì per lavorare.

Quando finisco di lavorare, la mia testa non ce la fa più: è da mezz'ora che pulsa in continuazione. Così, una volta arrivata in stanza decido di ingoiare un'aspirina sciolta nell'acqua. Per essere una ragazza con il metabolismo forte, qui sto prendo pastiglia troppo frequentante.
Siccome sono molto stanca, mi voglio rilassare. Vado in bagno e riempio la vasca di acqua, diluendola poi con un sapone alla vaniglia. Slego i capelli e mi svesto con cautela, siccome ho anche dei piccoli giramenti e basta un attimo per perdere l'equilibrio.

Finalmente il mio corpo è riscaldato e, soltanto quando vedo sullo scaffale del bagno la trousse di Christina, mi chiedo dove sia. Insomma, sta passando più tempo con i ragazzi che con me. Inoltre domani parte, quindi vorrei restare con la mia migliore amica per un po' stasera. Un film e la pizza come ai vecchi tempi non ce la toglie nessuno. I vecchi tempi, quanti ricordi. Mi vengono in mente i tempi del liceo, quando c'era Riccardo Esposito che sembrava venuto in quella scuola per rompervi le scatole. Quando dopo la mia prima sbronza, ho dovuto limonarlo per obbligo. Grazie a dio non ne ho nessun ricordo, ma quando me lo ha raccontato Chris inizialmente pensavo fosse uno scherzo.
Dopo un rewind piuttosto esilarante della mia adolescenza, decido di uscire dalla vasca e di vestirmi. Infilo dei leggins ed una felpa gigante prestatami da Koke. Mi asciugo i capelli e data la mia pigrizia, non passo la piastra.

Abbraccio la mia migliore amica che sta seduta sul divano insieme ai soliti rompi pelle della squadra.
"Chris stasera facciamo una serata tutta nostra!" La avviso sedendomi su di lei.
"Non ci invitate?" Mi chiede Grizi con un faccino dolcissimo.
"Nah, ve la state tenendo più voi che io!" Sbotto stringendo le braccia al collo della mia amica, poi d'un tratto le dico a quel che stavo pensando precedentemente
"Non sai cosa mi sono ricordata!" Inizio divertita e lei con gli occhi mi invita a preseguire "Il limone con Esposito, oppure la mia prima relazione, oppure quando hai inventato con quel povero di Simone che eravamo lesbiche perchè io con lui non ci volevo ballare..." Lei inizia a ridere come un scema, continuando a ripetere che non ce la fa.
"Quindi la segretaria del nostro cuore era molto ambita dai ragazzi?" Chiede Torres aggiungendo il classico movimento con le sopracciglia.
"Io sono tutt'ora ambita dai ragazzi!" Scherzo per poi ridere di nuovo.
"Sì ma li friendzonava tutti." Conclude disperata Chris.
"Friend che?" Chiede Antoine con una faccia allibita. Io e la mia migliore amica sbuffiamo, facendomi scappare dei commenti alle facce degli altri, anche piuttosto perplesse.
"Ad esempio, noi siamo amici ed io ti interesso, quindi tu decidi di dirmelo, io peró non provo la stessa cosa e quindi ti metto nella zona degli amici, cioè nella friendzone." Spiego rivolgendomi ad Antoine. Lui punta i suoi occhi azzurro ghiaccio nei miei e risponde con sguardi di sfida: "Ma è impossibile che tu non ricambi." Esita "Io sono Antoine Griezmann." Conclude passando mai la lingua sul labbro, per inumidirlo.

È così dannatamente attraente, dio mio.

"Quindi? Io sono Lodovica Casali e proprio perchè sei Antoine Griezmann non ricambio." Sorrido anche io in modo strafottente, mentre ricambio lo sguardo.

"Ti ha spento, amico!" Comincia ad applaudire Koke, per poi congratularsi con me, come se avessi fatto chissà che cosa.

Mentre Carrasco e Griezmann caricano nell'auto la valigia giallo limone di Chris, lei è in camera a cercare il suo caricatore. I calciatori hanno insistito per portarci in aeroporto con l'auto del numero 7. Questa notte la mi migliore amica torna a Firenze ad immergersi nei libri e già so che mi mancherà moltissimo. Il suo viso compare davanti a me dopo un'assenza esagerata, lei si giustifica dicendo che ha salutato nuovamente tutta la squadra. Saliamo finalmente in auto e dopo un viaggio non troppo lungo, dove hanno avuto luogo dei concerti meravigliosi con me e Christina come protagoniste sulle note di la solitudine e varie canzoni di jovanotti. Il francese ed il belga erano piuttosto confusi, ma comunque ridevano.

Dopo una lunga raccomandazione alla ragazza rossa, decido di lasciarla andare, anche obbligata da Carrasco e Grizi, perchè se fosse stato per me l'avrei abbracciata ancora per un po'. Successivamente lei va ed io e i due torniamo alla macchina, dato che io ho preso una mattina di permesso solo per accompagnarla. Quanto amore.

"Grazie ragazzi, se avessi avuto la patente non vi avrei fatto scomodare." Ringrazio i ragazzi quando siamo quasi arrivati.
"Non ti preoccupare segretaria." Mi rassicura il moro.
"Non hai la patente?" Domanda invece Antoine.
Rispondo negativamente, subito dopo lui mi fa l'occhiolino dicendomi: "Considerami il tuo nuovo insegnante di guida."
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Ciaao belle 👸🏻 ditemi che non ci sono errori hahaha!
Spero vi piaccia, come vedete fino ad ora il capitolo dove parla Antoine è uno soltanto, infatti nella storia cerco di mantere Lodo come protagonista, perchè poi pare che sia uno che l'altro abbiano lo stesso modo di ragionare.. Capite? HAHAH non riesco a spiegarmi
Comunque oggi Grizi ha fatto gol hihi, è tornato! 😈
Baci, Anto 💋

SFIORARSI || Antoine GriezmannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora