Lodovica Casali
Sistemo il giacchetto nella borsa, prendo la valigia e mi dirigo di fronte alle porte scorrevoli, che si aprono proprio davanti a me. Mi guardo in giro alla ricerca dei calciatori: a destra delle panchine grigie, vedo una folla agitata, attorno a qualcuno. Vado verso questa e attendo che la gente affluisca, siccome non mi va di togliere a queste persone la gioia di una foto o un autografo del loro giocatore preferito. Cinque minuti dopo, riesco a scorgere Koke, che mi saluta e termina di apporre la sua firma ad un'ultima persona, per poi rivolgersi a me.
"Ciao Lodo." Dice calorosamente abbracciandomi. Io ricambio e lui si informa su come ha reagito mio fratello al regalo. Poco dopo vengo sovrastata da Yan che mi abbraccia e mi strapazza, continuando a ripetere che gli sono mancata. La mia espressione si storce un po' quando non vedo nessun altro. Dov'é Antoine? Non ne abbiamo parlato negli scorsi giorni, ma credevo che sarebbe venuto all'aeroporto
"Antoine?" Chiedo, mentre ci incamminiamo verso l'auto.
"Oggi aveva uno shooting, sai ormai é così figo che le pubblicità le fanno fare soltanto a lui." Scherza Carrasco, facendoci ridere. Annuisco e poi ci dirigiamo verso la sua auto nera. Durante il viaggio, ascolto un po' di musica per conto mio, non deliziando i passeggeri con le mie abilità canore. Questa settimana è volata, un paio di sere sono uscita con Chris, altrimenti sono rimasta a godermi la mia famiglia, proprio come accadeva fino ad un anno fa. Quando ho accennato ad Antoine, senza rivelare l'identità, ho detto che mi frequentavo con una persona ma non era nulla di serio e che non volevo coinvolgerli in una cosa che non sarebbe durata.Vado nella sala comune, dalla mia nuova famiglia e li saluto tutti, ma vedo che il numero sette ancora non è tornato. Tutti mi chiedono com'è andata ed io sorrido, replicando che è andato tutto bene e che mi sono mancati, perché è effettivamente stato così. Sono sempre a contatto con loro e sono gli unici con cui passo il poco tempo libero qui a Madrid. Mi congedo per andare a fare una doccia rilassante.
Immergo il mio corpo nell'acqua calda e slego i capelli dalla treccia francese. Ci rimango per una buona mezz'ora e poi decido di uscire, prima che la mia pelle diventi simile a quella di una vecchietta. Mi asciugo e infilo velocemente l'intimo, per poi mettere la crema e vestirmi comoda, dopo una viaggio in aereo.
"È tornata la mia cherie?" Sento la sua voce provenire dalla porta e giro la testa per guardarlo, mi sorride ed è appena tornato dalla shooting, lo capisco dai jeans blu e la maglia bianca della Nike. Mi avvicino a gattoni al bordo del letto per potermi alzare e andargli incontro, dato che mi sta raggiungendo. Lo abbraccio e sento il suo profumo che mi è mancato moltissimo e stringo per bene le braccia suo collo. Scosto il viso per cercare le sue labbra che no si fanno attendere, per un bacio dolce e casto.
"Ciao." Gli sorrido "Mi sei mancato un po'."
"Solo un po'?" Chiede lui, ricambiando ed illuminandomi con il suo sorriso.
"Tanto." Sussurro abbracciandolo ancora, mentre lui si sdraia sul letto portandomi con sé.
Mi sistemo meglio , dimoro da guardarlo negli occhi.
"Com'è andata?" Mi domanda accarezzandomi i capelli sotto il collo.
"Benissimo, sono stata davvero felice. Mio fratello ha adorato la maglietta e con questo pretesto mi ha detto chiaro e tondo che sa che non io e te non siamo amici." Rido, seguita da lui che vuole sapere come ha fatto, allora gli spiego il modo diretto con il quale me l'ha chiesto e lui ride ancor di più, dicendomi che ho un fratello che è un mito.
Prende la mia mano, ci gioca e la stringe, ed io son completamente rapita dai suoi gesti.
"Anche tu mi sei mancata un sacco." Sussurra rifugiando la testa nel mio collo e lasciandoci dei piccoli baci. Incastro le mie gambe nelle sue e gli accarezzo la schiena, fino a che lui no mi da un bacino sul naso e riprende la posizione precedente, facendomi appoggiare la testa sul suo petto. Sembra tutto tranquillo e starei qui tutto il giorno. In realtà io starei con lui sempre, comunque e in qualunque circostanza. Noto però una strana macchia rosa su un lembo di stoffa del collo della sua maglia e apro maggiormente gli occhi per capire di cosa si tratta. Quando me ne rendo conto mi metto velocemente seduta e lo osservo con uno sguardo allibito. Lui mi fissa confuso e si siede come me. Mi incita a parlare con gli occhi ed io ricambio con uno sguardo di fuoco."Che hai sulla maglia?" Chiedo solamente, attendendo sia lui a dirmi cos'ha combinato. Sono proprio curiosa di sapere con quale scusa uscirà da questa sgradevole situazione.
"Dove?" Chiede spostando la maglia più e più volte, sembrando che davvero capisce poco e nulla.
"Sul collo hai rossetto rosa." Sussurro indagandolo con lo sguardo e in attesa di una risposta soddisfacente. I suoi occhi si illuminano e si rimpiccioliscono e le labbra si incurvano all'insù, dopo un breve momento di esitazione.
"Cherie, é per lo spot pubblicitario. Dovevo giocare ad un videogioco e far finta che neppure una ragazza che mi stuzzicava mi avrebbe istigato a smetterla." I miei tratti duri si rilassano e sbuffo per eliminare tutti i brutti presentimenti che prima aleggiavano dentro di me.
"Stavo già per sclerare e ti avrei preso violentemente a cazzotti se la giustificazione non fosse stata più che convincente." Sorrido, vedendolo con un ghigno divertito sul volto.
"Come sei aggressiva! Avresti rischiato di sfigurare questo bellissimo viso angelico!"Afferma, mentre mi fa mettere nuovamente comoda attaccata a lui.
"Si però questa maglietta cambiala, mi da fastidio vederlo." Sbotto, dopo una pausa di silenzio. Lui si alza lamentandosi e si toglie la maglia, prendendo quella che qualche giorno fa ha lasciato qui. I suoi muscoli in tensione e la sua pelle chiara rapiscono il mio sguardo portandomi a restare con gli occhi puntati a questi, che continuano a contrarsi e poi rilassarsi mentre si veste."Lodo, chiudi la bocca e smettila di sbavare." Mi prende in giro, mentre io mi risveglio dal mio stato di trance e scuoto la testa per tornare nel mondo reale. Sorrido imbarazzata dal fatto chimi abbia beccata contemplarlo come una quindicenne. Lui si avvicina e mi alza il mento, siccome lui è in piedi ed io seduta.
"Sei bellissima con queste guanciotte rosse. Anzi, tu sei sempre bellissima." E con questa frase non fa altro che farmi sciogliere e addolcire, nonostante io non lo sia davvero granché. Lui mi bacia, facendomi capire davvero quanto gli sono mancata ed io ricambio facendogli capire quanto lui è mancato a me.
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Heeeey💫 come state?
Non so che scrivere ma non mi va di pubblicare senza spazio autrice, quindi nulla sto scrivendo qualche cazzata, hihi
Bacio, Anto 💋

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SFIORARSI || Antoine Griezmann
FanficÈ una relazione che non ha un'identità. Sono loro e questo basta. Lei la vive in modo spensierato ma allo stesso tempo le dà un grande valore. Lui invece non è sincero con lei. «Mi ero fidata dei nostri momenti, invece ora non era rimasto nulla.» Pr...