1.Tacchi a spillo

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“Ecco,inclina un po’ più la testa a destra e poggia la mano sul collo! Dai,Sely,un ultimo paio di scatti e poi per oggi abbiamo finito!”

Odio quando mi chiamano Sely,mi chiamo Selene,una sillaba in più per caso si paga? E poi
magari mi sta bene Sele,ma Sely mi ricorda...No,mi irrita.Faccio un altro paio di espressioni
fintamente intense e finalmente questa noiosa giornata di shooting fotografico è finita.
Rientro nel mio camerino e tolto quello striminzito bikini di scena provo la gioia di indossare i miei comodi jeans strappati con una maglia larga e le mie amate Converse.

Ho 21 anni e faccio la modella per pagarmi gli studi.Avrei potuto fare altro,ma giocando col
mio bel faccino ed il mio corpo riesco a racimolare un bel gruzzoletto che oltre a pagare le tasse accademiche mi permette di concedermi anche qualche sfizio.E quindi sopporto anche queste estenuanti sessioni di foto e cambi di trucco e parrucco continui.Sfilare invece mi
piace,quello sì,adoro muovermi sinuosamente su un tacco minimo 12 e sentire gli occhi di tanta gente addosso sapendo di essere ammirata per ciò che indosso e per come lo
faccio,nutre la mia vanità.
Credo che ogni donna dovrebbe calcare una passerella almeno
una volta nella vita,dà una botta d’autostima non indifferente.

Mentre sorrido al pensiero di quanto fossero lontane tali convinzioni dalla me più ingenua ed insicura di un tempo,una delle mie colleghe del servizio di oggi dopo aver bussato affaccia la testa dentro il mio camerino.

“Pronta? Allora andiamo a fare questo aperitivo o no? I Navigli ci aspettano,baby!”

“Ma non dovremmo essere a dieta,essendo modelle?” - rido.

“Ma proprio tu che sei curvy parli? Dai che ci aspettano un po’ di meritate vacanze,lo strappo alla regola ci sta eccome!”

“Guarda che a Salsomaggiore mi hanno inserito in quella categoria solo per la quarta di seno,eh!”

“Ahahah! Permalosa! “ - e mi fa una linguaccia.

“Comunque va bene,ma giuro che questa è l’ultima volta per un bel po’,da domani devo studiare seriamente per i miei esami! Ho dei cartamodelli da finire,oppure il pratico non lo passerò mai!”

“Tranquilla,saremo tutte tra Ibiza e Formentera dal prossimo week-end fino ad agosto,nessuno ti sottrarrà al tuo studio,piccola futura stilista! Adesso muovi quelle gambe
affusolate e andiamo!”

Mentre ad un tavolino di uno dei più noti pub sui Navigli gioco con l’oliva del mio Spritz l’argomento principe che anima la tavolata continuano ad essere le vacanze che si avvicinano.Io le ascolto distrattamente,sono intenta a ripromettermi mentalmente di non bere troppo.Ma chissà perché sento che il mio proposito non andrà a buon fine.

“Allora Sele,tu dopo gli esami dove vai?”

“Ve l’ho già detto ragazze,torno a casa.Sono mesi che non vedo i miei.”

“Ma sei sicura che non vuoi raggiungerci? Guarda che noi siamo sull’isola fino a fine agosto ed abbiamo preso una casa enorme,puoi fare un salto quando vuoi.”

“Vi ringrazio ma non credo di farcela,voglio godermi il mare della mia Sicilia,che non ha
niente da invidiare a nessun altro posto.Per ricaricare le pile mi serve solo casa,la mia famiglia e gli amici.Però voi siete molto carine,davvero,magari un’altra volta mi unirò a voi.”

Come faccio a dirgli che il loro genere di vacanze non è ciò che mi alletta?
A loro servono solo il mare,il sole sotto il quale stendersi per ore come melanzane alla griglia,i locali in cui
ubriacarsi ed il rimorchio libero.
Insomma,tutto ciò che ci si aspetta da delle modelle.
Dal canto mio non mi considero più intelligente di loro solo perché studio e non vedo questo lavoro come quello
della vita,anche perché non si può mai sapere e magari lo sarà per davvero.
Nè tantomeno posso dire di essere meglio di loro in quanto a <<castità e serietà>>,perché negli ultimi
tempi ammetto di essermi data da fare parecchio anch'io con la spensieratezza.È semplicemente che il sole di casa mia mi riscalda più il cuore,gli alcolici nella mia città costano meno e le bravate
con gli amici di sempre riescono meglio,tutto qui.

***

Alle due passate finalmente metto piede a casa dopo una passeggiata in Piazza Duomo passata a ridere ebbramente tra noi dei tipi più improbabili che hanno tentato di abbordarci,veramente privi di qualsiasi caratteristica in grado di azionare gli ormoni della sottoscritta,ma non di una di
noi,la ucraina Alina,che un moretto più ubriaco di lei se l’è trascinato a casa abbandonandoci subito dopo avergli infilato la lingua in bocca senza troppi fronzoli.

Mi dirigo spedita in bagno,dove faccio pipì e mi lavo i denti.Mi strucco e poi indosso il mio striminzito pigiama.
È inizio giugno eppure qui a Milano fa già un caldo appiccicoso.
Quando due anni fa ho lasciato la mia Marsala per studiare a Milano perché questa è la città della moda ed io,che ora sfilo sulle passerelle,sogno di fare la stilista e starne esattamente dietro,non avrei immaginato che anche a grigiolandia,come la chiamo
scherzosamente,potesse fare questo caldo asfissiante!

Appena poggio la testa sul guanciale del mio enorme lettone sento le tempie pulsarmi terribilmente.Dubito che domani riuscirò ad alzarmi presto per concentrarmi sullo studio.
Reggo meglio ore sui tacchi che un po’,troppo in realtà,di alcool.
Maledetta me!



Ma buonaseraaa! Niente,volevo aspettare un altro po' ma non ce l'ho fatta,spero siate contente di rileggermi da queste parti.
Questa è una storiella molto breve e con poche pretese che ho scritto di getto,ma spero vi possa far distrarre un po' dal tram tram quotidiano.E poi l'orso Bosch meritava la sua attenzione! 😉
Mi auguro di ritrovare le lettrici della prima storia e magari anche qualcuna nuova,se vi piacerà godetevela e fatemi sapere commentando,mi raccomando!
PS.Penso di postare un paio di volte a settimana.
Baci baci,
MissRossonera

Non sono come tu mi vuoi [Il Volo/I.B.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora