11.Milan l'è un gran Milan

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Sono appena tornata a Milano dopo avere trascorso l'ultima settimana nelle Cinque Terre per un servizio fotografico.Scorci mozzafiato a strapiombo sul mare,casette pittoresche in paesini ospitali e dal sapore deliziosamente medievale,un albergo di lusso dotato di ogni comfort e ottimo cibo,il tutto a spese della produzione:di più non avrei potuto chiedere! È una zona che visitavo per la prima volta e ne sono rimasta davvero piacevolmente colpita,da consigliare assolutamente!

Ovviamente tornare a Milano dopo più di un mese al mare è un duro colpo:riabituarsi al grigio della città è difficilissimo,ma devo dire che la vecchia cara Milano sa farsi amare in un modo o nell'altro.

Oggi per esempio mi ha offerto una mostra fotografica sulla moda anni '50 che ho letteralmente adorato e per la quale avevo prenotato il biglietto da tempo.Avrei potuto andarci con qualche mia collega tra le modelle,ma io sono fatta così:le cose che davvero mi piacciono preferisco gustarmele in
solitudine se l'alternativa è una compagnia che non mi soddisfa a pieno.Non che abbia nulla contro di loro,semplicemente preferisco così in generale per tutte le esperienze per cui ritengo che valga la pena.Sono una tipa a volte solitaria e lunatica.
Sono strana,è vero.

Ero così presa da quel mondo meraviglioso che sono rimasta a guardare a lungo ogni singola foto,che fascino la moda di quel tempo!

Esco dalla galleria fotografica al tramonto,il sole sta calando su Porta Venezia e mi regala uno scorcio di luce che sfuma dal rosso al rosa molto suggestivo ed emozionante.
Mentre sul ciglio del marciapiede mi soffermo ad ammirare tale spettacolo della natura e ad immortalarlo con la fotocamera del cellulare,sento uno stridìo di freni alle mie spalle.
Mi volto di scatto e vedo una Audi Q5 nera inchiodare sull'asfalto davanti a me,mentre io non ho il tempo di realizzare né di muovere un muscolo.Ripresami dallo shock mi avvicino e sbraito all'incosciente conducente:

"Guarda dove vai! Ma sai guidare?Grandissimo pezzo di..."

Il guidatore abbassa il finestrino oscurato e mi trovo davanti un volto che non vedo da anni ma che non ho alcuna difficoltà a riconoscere subito.

"...Piero!"

Al suo fianco l'onnipresente orso bruno mio concittadino.Ti pareva che la fortuna mi sorridesse una volta!

Piero accosta l'auto poco più in là ed i due scendono.

"Seleneee! Che bello vederti,chi si fatta bedda!"

E mi abbraccia forte.
È sempre bello il suo abbraccio profumato,ricordo che la sensazione che mi dava da piccola era di pace e dolcezza.Ed in effetti lui era quello che,seppur casinista,faceva sempre da paciere tra gli altri due scalmanati,chissà se è ancora così.

P:"Scusami tantissimo,è che stu scimunito mi dava a parlare e quando mi sono accorto che volevi attraversare mi sono fermato di botto per la paura!"

I:"Ora macari a curpa è mia,viri ch'è bedda chista (vedi che è bella questa)!"

"In realtà non stavo ancora attraversando perché mi ero soffermata sul marciapiede,ma mi hai fatto prendere un bello spavento lo stesso.Mizzica che rumore,quella sgommata!"

P:"L'ho notato dalla reazione!"

I:"Cu idda a stari attentu (con lei devi stare attento),fidati."

Ride,mentre io fulmino con lo sguardo.Cafone deficiente! Ed io che speravo di non vederlo per un bel po' dopo l'overdose estiva!

P:"Sì,mi ha detto Ignazio che vi siete visti quest'estate e sei bella vispa come sempre!"

Vispa? Gli ha pure raccontato dei nostri incontri,devo supporre. Ok,scavo una buca fino al centro della terra e mi ci ficco dentro! Se l'ha fatto sul serio confermo che è un deficiente.Ma d'altronde quei tre si sono sempre detti tutto,cosa mi aspettavo?

"S-sì,ci siamo incontrati qualche volta...Sai,Marsala non è tanto grande se frequenti gli stessi posti.Penso tu sappia che io vivo qui da un po' di tempo,piuttosto voi che ci fate qui?"

P:"Abbiamo avuto una riunione alla Sony.Mi dispiace che Gian non ci sia,gli avrebbe fatto piacere rivederti.Ma è sceso in Abruzzo perché gli mancava la ragazza.Noi invece avendo tre giorni liberi siamo rimasti qui.Sai,si fa un po' di shopping,si va allo stadio,si fa serata in discoteca:Milano è una bella città,piena di vita! A proposito,stavamo andando a cena.Vieni con noi,è una vita che non ci vediamo io e te!"

"Ora? Ma io veramente-"

P:"Non accetto un no! Vero,Gnà?"

Autoritario come ricordavo! Il suo simpatico amico invece se la ride sotto i baffetti spelacchiati che si ritrova.

I:"Certo che no! Vieni con noi,acchiana (sali) in macchina!"

E mi apre addirittura lo sportello dell'auto.Le mie cosce,ancora scoperte da un paio di shorts di jeans dato il caldo che continua ad esserci,toccano il tessuto scuro della carrozzeria della vettura lussuosa.Si trattano ancora meglio di quanto ricordassi:la fama è aumentata ancora di più grazie a Sanremo,e si vede.Ma loro sono gli stessi di sempre,di questo sono certa.

Dopo qualche chiacchiera poco impegnativa arriviamo in una pizzeria senza troppe pretese in una zona tranquilla,ed io li ringrazio mentalmente di avermi evitato l'imbarazzo di varcare la soglia di un locale alla moda insieme a due cantanti famosi in tenuta giornaliera e col trucco che inizia a risentire delle numerose ore di afa.Devo per forza ripassarlo appena intercetto una toilette!

Mentre Piero si addentra nel parcheggio per cercare posto io ed Ignazio scendiamo davanti l'entrata del locale.Allora approfitto di essere sola con lui per interrogarlo subito.

"Dì la verità,sei rimasto qui apposta per cercarmi?"

"E chi lo sa?" - mi dice retorico con quella faccia da schiaffi che tanto bene gli riesce.

Dopo un attimo di pausa sputa il rospo.

"Sì,in effetti sì.Ti avrei chiamata domani per vederci,ma mi hai facilitato le cose,grazie!"

"Chiamata? Boschetto,forse non ti è chiaro che non ti voglio più tra i piedi,devi cancellarlo,il mio numero! Pensavo che dalla nostra ultima conversazione lo avessi capito,ma evidentemente sei meno perspicace del previsto.Ma poi non eri tu che mi hai detto che ti facevo schifo? Fare pace col cervello ti pare troppo impegnativo?"

"Dici? Io non sono sicuro di esserti troppo antipatico,sai? - si avvicina per soffiarmelo in un orecchio,per poi prendere nuovamente le distanze precedenti - E per quanto mi riguarda sono stato troppo esagerato ed impulsivo,ci ho riflettuto ed avevi ragione:non avevo diritto di dirti quelle cose,e non mi fai schifo sul serio.Ti chiedo scusa per quelle parole eccessive."

"Hai fatto solo il tuo dovere chiedendomi scusa,sia chiaro."

"Ma quindi accetti le scuse?"

"Solo perché sono fin troppo gentile..." -  dico cercando di tirare fuori un tono di voce fermo.

Istintivamente però deglutisco,
tradendo un imbarazzo per questa situazione inaspettata che in questo momento non mi permette di essere così sicura come vorrei dare a vedere.Lui lo nota e ride.

Sarà una lunga serata.




Ed eccomi qui! I due continuano ad incontrarsi,anche se Selene non sembra entusiasta.
Ne approfitto per augurarvi già da adesso buonissime Pasqua e Pasquetta,cerchiamo tutte di non esagerare troppo col cibo (e come si fa?)! 😂😂
Buona serata,
MissR.

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