13.Via Montenapoleone is the way

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Quella appena conclusasi è stata una notte di fuoco,ma quasi letteralmente.
Abbiamo dato vita ad una lotta vera e propria:io che non volevo seguire Ignazio,il suo trascinarmi dentro un ascensore di lusso tutto a specchi,il suo baciarmi il collo bloccandomi alla parete mentre io mi divincolavo furiosamente,l’arrivo in una suite enorme che non ho avuto neanche il tempo di osservare bene,il suo spogliarmi veloce e voglioso e la mia
ineluttabile resa all’istinto e al corpo che mi mandava segnali inequivocabili.
E poi il sentirmi bruciare dentro le vene una passione mai sopita,quella che non ho forse mai avuto con
alcuna delle conquiste di questi ultimi tempi.Non abbiamo saputo frenarci e lo abbiamo rifatto più volte,se è possibile con sempre più ardore ad animarci.
È stata una notte da dieci e lode,e devo ammettere che  aveva ragione lui:non mi ha ancora annoiato.

Apro gli occhi e lo ritrovo a dormirmi accanto,con il braccio possente a circondarmi la vita.
Vengo investita subito da una sensazione strana,un misto tra disagio e dolcezza:in questi anni non ho mai concesso a nessuno di dormire con me,l'ho sempre considerata un'azione troppo intima per potergliela permettere.Nessuno dopo...Di lui,lo stesso uomo che riposa sereno al mio fianco in questo momento,accennando anche a russare ogni tanto.
Ma ora è tutto diverso,proviamo una fortissima attrazione fisica,c’è un’intesa unica,ma non c’è nient’altro di più.Non ci deve essere,perché il cuore gliel’ho già donato una volta e me l’ha restituito letteralmente distrutto.

Scosto il suo braccio delicatamente per non svegliarlo,mi rivesto in modo lesto e silenzioso e sgattaiolo via,infilando le scarpe solo in corridoio,mentre mi passa davanti ad un ragazzo del personale sicuramente in servizio notturno di sicurezza,con una divisa di raso lucido e l’aria vagamente schifata,o almeno questa è la mia sensazione.Mi avrà presa per un’escort,visto che il mio cellulare segna le 3.20 e quest’ora bizzarra per uscire da una camera suggerisce poco altro.
Ma non potevo restare a
dormire lì,non ce la faccio.E poi incontrare anche Piero,che dormirà in qualche camera nelle vicinanze, domattina sarebbe stato oltremodo imbarazzante.
Anzi,forse dovrei anche trovare una scusa per non incontrarli nel pomeriggio.Stanotte ci penserò, intanto chiamo un taxi,che arriva in pochi minuti.

Arrivata a casa filo direttamente nel mio letto,togliendo giusto le scarpe.
Finalmente sola!

Mi sveglio a causa del suono insistente della solita canzone che mi ronza in testa,finché non mi
rendo conto che non proviene dal mio sogno ma dal cellulare poggiato sulla scrivania.Mi alzo ancora intontita dal sonno,e lo raggiungo,leggendo sul display il nome di Piero.

“Pronto?”

“Sele,finalmente! Dormivi?”

“Ehm,sì,in realtà sì.”

“Nottata movimentata, immagino.Ignazio non l’ho ancora visto stamattina.”

“Ah…”

Che faccio,ammetto tutto o no? Vabbè, lo verrebbe a sapere comunque,come sa già il resto,per cui conviene che sia io a dirglielo.

“Sì,ecco,a proposito di questo,io ti volevo chiedere scusa per ieri sera,Ignazio mi ha trascinata via all’improvviso e ti abbiamo mollato lì come dei maleducati.Mi dispiace
davvero!”

“Tranquilla.All’inizio mi sono preoccupato,vista l’esperienza di Miami siamo tutti sempre un po' all'erta. - mi si gela il sangue
nelle vene al pensiero dell’angoscia di quei momenti - Ma poi Ignazio mi ha avvisato e mi sono tranquillizzato.Ma è da te?”

“No,no,siamo stati...Lì da voi in hotel,sì.Ma io sono andata via stanotte.”

“Minchia,veramente? Conoscendolo si sarà incazzato sicuro.Ma perché sei scappata?”

Non sono come tu mi vuoi [Il Volo/I.B.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora