Confusione

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Sappiamo ciò che siamo 
Ma non quello che potremmo essere. 
William Shakespeare. 


Sasuke non aveva voglia di lavorare quella mattina. Avrebbe voluto starsene nel suo letto, al caldo, a dormire. Invece doveva star seduto dietro ad una scrivania a lavorare, a bere caffè e a contatto con persone che non aveva voglia di vedere. In più sentiva la voce assillante di Naruto nelle orecchie, nonostante questo non avesse messo piede nel suo ufficio neanche una volta in tutta la mattina. Quel giorno era uscito in edicola il giornale con il suo primo articolo, e da quello che aveva detto Shisui erano già arrivate alcune recensioni che lo commentavano. Sentiva gli altri colleghi fargli i complimenti mentre il biondo rispondeva con voce squillante e felice. Ma Sasuke quell'articolo non lo aveva ancora letto, non sapeva neanche di cosa parlava. Aveva avuto altri pensieri per la testa visto i fatti accaduti il pomeriggio precedente, e l'articolo era passato in secondo piano. Nonostante ciò aveva chiamato più volte Naruto nel suo ufficio per complimentarsi con la promessa che lo avrebbe letto la sera tornato a casa, ma il dobe non si era presentato inventandosi una scusa su un'altra. Capì che il biondo lo stava evitando quando nonostante i mille impegni che avrebbe dovuto avere, stava scherzando e ridendo con gli altri colleghi a far nulla. 
Strinse i pugni e chiuse gli occhi quando sentì l'ennesima risata di Naruto provenire da fuori. Si alzò dalla sedia con una lentezza quasi innaturale e raggiunse la porta con la stessa calma apparente. L'aprì silenziosamente per non farsi sentire dai quei nullafacenti e sospirò infuriato quando vide il biondo seduto su una scrivania mentre rideva con gli altri. 

-Naruto. 
Disse con tono duro, rivolgendogli l'occhiata più gelida che fosse capace di fare. Lo vide bloccarsi sul posto mentre gli altri si allontanavano impauriti per raggiungere i loro posti di lavoro. 

-Vieni nell'ufficio. 
Continuò il moro freddo. 

-Veramente io ho da far... 
Provò ad inventare il biondo mentre si alzava dalla scrivania e cercava di guardare qualsiasi cosa che non fosse Sasuke. 

-Ora. 
Lo interruppe il moro, aprendo di più la porta e aspettando che il biondo entrasse. Lo vide sbuffare e dirigersi verso di lui con la schiena ricurva e gli occhi bassi. Lo fissò con sguardo freddo finché non lo vide entrare e sedersi alla sedia di fronte alla sua scrivania. Richiuse la porta e lo raggiunse sedendosi alla sua postazione. 

-Ti sto chiamando da due ore esatte. 
Incominciò Sasuke, cercando di controllare la rabbia. 

-Ero impegnato. 
Ribattè il biondo trovando particolarmente interessante il porta penne sulla scrivania su cui puntava gli occhi. 

-A fare cosa precisamente? Stai da stamattina a ridere qui fuori senza fare nulla. Sono questi i tuoi impegni? 
Alzò un po' il tono di voce il moro che si stava innervosendo ancor di più a vedere l'amico con quella faccia impaurita come se fosse lui la vittima. 

-Io in realtà stavo anda... 
Provò a ribattere senza successo. 

-Tu in realtà mi stavi evitando, idiota. E guardami quando ti parlo... 
Urlò alzandosi dalla sedia nervoso. 

-Io non stavo evitando proprio nessuno. Per cosa poi? 
ribattè Naruto alzandosi a sua volta per fronteggiare il moro. 

-Per quello che hai fatto ieri. Non puoi fare ciò che hai fatto e poi pensare di non andare in contro alle conseguenze. 
Disse Sasuke abbassando un po' la voce e chiudendo gli occhi per calmarsi 

-Non voglio parlarne. Facciamo come in ascensore. Quello successo sotto la scrivania rimane sotto la scrivania. 
Replicò il biondo arrossendo e distogliendo gli occhi dal moro. Si sentiva così stupido per quello che aveva fatto ma una piccola parte di lui non se ne pentiva affatto. Era stata la cosa più eccitante della sua vita. In più tutta la notte era stato ad immaginarsi la faccia di Sasuke mentre lui gli faceva tutte quelle cose e si impose di non pensarci più perché avrebbe rischiato di eccitarsi davanti a un Sasuke arrabbiato. 
-Non dire cazzate e siediti. 
Decretò il moro. Non aveva intenzione di parlare di quell'argomento in quel momento. Avrebbe voluto parlare dell'articolo ma odiava quando Naruto gli mentiva e aveva perso la pazienza. 

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