La pace se...

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Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta
e non vacilla mai. 
William Shakespeare
 

Era una domenica mattina fredda e piovosa e Naruto era arrivato in ufficio con mezz'ora di ritardo a causa del traffico che il temporale aveva provocato. In più si era ritrovato con un eccessivo lavoro da svolgere perché Itachi era influenzato ed era rimasto a casa.

-Ehi Shisui, sai dove Itachi mette questi documenti?
Chiese il biondo sbadigliando

-No, chiedi a Sasuke.
Gli rispose il moro troppo impegnato anche solo per guardarlo.

-ok.
Sospirò per poi dirigersi verso la stanza dell'amico sconsolato.
Aveva un po' di timore perché sapeva che Sasuke era tremendamente arrabbiato con lui. Due giorni prima si erano diretti all'aeroporto con gli altri per salutare Gaara, e quest'ultimo l'aveva sorpreso baciandolo appassionatamente davanti a tutti. D'allora il moro non aveva fatto altro che rispondergli a monosillabi o non rispondergli affatto intimorendolo solo con gli sguardi. 
Trovatosi fuori la porta, la aprì senza pensarci due volte trovando un Sasuke totalmente assolto nel suo lavoro.

-Sasuke?
Lo chiamò a voce bassa.

-Mmm

-Sai dove Itachi tiene questi documenti?
Domandò guardandolo stanco.
Lo vide alzare la testa e guardare i fogli che teneva in mano, assottigliare gli occhi e mordersi un labbro mentre cercava di leggere ciò che c'era scritto. A Naruto vennero i brividi. Voleva potergli toccare la bocca e salvare quel labbro dai denti ma sapeva che nel migliore dei casi avrebbe ricevuto un cazzotto come risposta.

-Sì, nel secondo piano dell'armadietto.
Rispose ritornando al suo lavoro.
Il biondo non gli rispose ma si diresse alle sue spalle per posare i documenti dove gli era stato detto. Sospirò quando si sedette alla sua scrivania con la consapevolezza che per quel giorno aveva finito il suo lavoro. Doveva solo aspettare l'ora di pranzo per uscire da quell'inferno e tornare a casa. In realtà doveva iniziare a buttare giù un po' di idee per il nuovo articolo, ma era troppo stanco per pensarci. Decise di passare quell'ultima ora a guardare Sasuke lavorare, mentre appoggiava le braccia sulla scrivania e facendogli cadere la testa sopra. Vide il moro corrugare la fronte mentre scriveva qualcosa su un foglio, lo vide passarsi la lingua tra le labbra e grattarsi la testa come segno di indecisione. Avrebbe voluto alzarsi e baciarlo, toccargli i capelli e farlo rilassare con i suoi tocchi. Dopo quella notte, avevano passato tutta la giornata successiva a sfiorarsi e a sorridersi imbarazzati. Sarebbe andato tutto bene se non fosse stato per il gesto di Gaara. Sbuffò sistemandosi meglio sulla sedia e attirando l'attenzione del moro.

-Che hai da sospirare? Hai finito per oggi?
Chiese il moro, chiudendo le varie cartelline sparse sulla sua scrivania.

-Sì, mi sto riposando.
Rispose guardando ogni movimento delle sue mani.
Sasuke non gli disse più nulla ma continuò a sistemare i documenti.

-Come si sente Itachi? 
Domandò per il semplice piacere di sentirlo parlare ancora.

-Un po' meglio.

-Bene. Dopo torni a casa?
Chiese insofferente

-sì

-vuoi che ti faccio compagnia con Itachi?
Provò con la vana speranza che accettasse.

-no
Rispose categorico.

-ok, vuoi parlare di qualcosa?

-No. 
Gli rispose di nuovo mentre infilava il giubbino pesante.

-Torni già a casa?

-Sì. Vado via prima. Ci si vede.
Disse lasciando Naruto da solo nell'ufficio sconsolato. 
Avrebbe voluto rincorrerlo e picchiarlo per quello che stava facendo, ma si rese ben presto conto che non era il caso dare spettacolo. Sospirò per la milionesima volta in quella giornata sperando che il tempo passasse velocemente. Voleva tornare a casa.

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