Are you ready?

1.2K 74 36
                                    

Ma tu chi sei che
avanzando nel buio della notte
inciampi nei miei più segreti pensieri?
William Shakespeare

E poi Sasuke partì.
Dopo quella notte Naruto aveva provato a scusarsi imbarazzato per come si era comportato, ricevendo da Sasuke una risata nervosa, un pacca sulla spalla e un "non preoccuparti". Nonostante ciò aveva evitato per giorni di fare battute maliziose all'amico, con la speranza che niente gli ricordasse quella notte e di conseguenza nulla rovinasse il loro rapporto. E aveva ignorato di proposito il fatto che Sasuke non fosse venuto più a dormire a casa sua, e che si fosse finto malato per non venire alla solita serata del Sabato, organizzata con i suoi amici. Ma furono cose che vennero dimenticate facilmente dal biondo, perché Sasuke era partito e se c'era una cosa che spaventava Naruto più di ogni altra cosa, era non averlo intorno, non poterlo raggiungere facilmente. 
Ma non era l'unico spaventato, tutte le persone a loro più care lo erano. Era risaputo da chiunque che in assenza di Sasuke, il biondo perdeva quel poco di razionalità e combinava grossi guai. Perfino Fugaku Uchiha aveva ordinato Itachi di dargli una settimana di festa dallo stage, in caso avesse iniziato a fare follie. Il moro aveva semplicemente sospirato, ricordandosi di tutte le raccomandazioni che lo stesso Sasuke gli aveva fatto, intimandogli di tenerlo d'occhio e non fargli fare troppi guai.

####
 

Era martedì mattina, e Sasuke era partito da un solo giorno. Naruto era arrivato mezz'ora di ritardo a lavoro perché sapeva non c'era nessuno a rimproverarlo. Si era appisolato sulla sua scrivania non sentendo assolutamente nulla di quello che Itachi gli stava dicendo. Passò la giornata seduto lì, col cellulare in mano nella speranza di qualche chiamata di Sasuke che non arrivò mai, mentre Itachi ordinava agli altri un lavoro che avrebbe dovuto fare lui.

-Naruto? A che pensi?
Sbuffò Itachi vedendo il biondo ancora nella stessa identica posizione di quando era arrivato quella mattina.

-dici a me?

-sì, ci sei solo tu nella stanza.

-pensi che posso chiamare Sasuke?

-no, ha detto che avrebbe chiamato lui appena si liberava.

-ok
Sospirò il biondo, guardando un punto fisso sulla scrivania.

-tranquillo che se chiama sarai il primo a saperlo. Adesso puoi portare queste copie al reparto moda?

Il biondo annuì solamente prendendo le fotocopie e uscendo dalla stanza. Senza Sasuke, pure il suo lavoro era una noia.
 

####
 

La mattina dopo seppe che Sasuke aveva chiamato per avvisare il fratello che stava bene, che gli affari andavano bene, e concludendo di salutargli tutti.
Itachi gli aveva spiegato che era stata una chiamata breve e che gli orari lì erano diversi. Ma quelle notizie non migliorano molto l'umore del biondo, anzi forse l'avevano peggiorato perché Sasuke non aveva chiesto di lui. 
Anche quella giornata passò tra silenzio e pensieri malinconici. Itachi stanco di vederlo così abbattuto gli ordinò di non venire il giorno dopo e svagarsi un po'.
Ritornato a casa, sotto gli sguardi indagatori dei genitori, salì in camera buttandosi a peso morto sul letto e odorando l'odore di Sasuke ancora presente su un cuscino. 
A distrarlo fu la chiamata di Gaara.

-Pronto Gaara?

-Naruto? Stasera ti va di andare a ballare?

-chi viene?

-io, Ino, Choji e forse i miei coinquilini.

-ok, domani faccio festa a lavoro. A che ora passi?

Scrivo di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora