E cos'altro può essere l'amore
se non una segreta pazzia,
una opprimente amarezza
e una benefica dolcezza.
William ShakespeareSasuke era esausto. Era stata una giornata stressante e pesante ma incredibilmente noiosa. Odiava quasi, quando tutto andava per il verso giusto, perché risolvere problemi era la sua specialità. Invece, aveva dovuto guardarsi i grafici di gradimento di ogni dipartimento e passare negli uffici per congratularsi con il personale. Era una cosa che faceva spesso, perché credeva che tutti lì meritassero i complimenti quando qualcosa andava fatto bene. In fondo se l'azienda Uchiha era una delle più grandi e famose di tutto il Giappone, era sicuramente merito di ogni individuo presente lì dentro. Anche di Karin, il cui unico compito era quello di fare la civetta con tutti gli ospiti seduti in sala d'attesa, pur di non fargli pesare quel tempo che serviva a lui per liberarsi dagli impegni e dedicarsi a loro. Sorrise pensando che quella mattina, l'aveva trovata che ci provava spudoratamente con il suo commercialista. Sperava,in cuor suo, che un giorno di sarebbe sistemata davvero rendendo fiera anche la sua famiglia. Era sempre stata la pecora nera della famiglia Uzumaki ma in fin dei conti era riuscita a guadagnarsi quel lavoro solo con le sue forze.
Sospirò chiudendo il computer portatile e aggiustando un po' la scrivania. Doveva passare dall'ufficio del padre che lo stava aspettando. Gli aveva detto di dover parlare riguardo ad una proposta, anticipandogli che riguardava anche Naruto, ma non aveva capito bene la situazione. Sperava non fosse un altro viaggio di affari perché non aveva la minima voglia di lasciare la città.
Chiuse il suo ufficio a chiave, una volta uscito, e notò come i suoi dipendenti iniziavano a prepararsi per tornare a casa. Intravide anche Naruto parlare animatamente con Shisui, ma li ignorò dirigendosi direttamente verso la stanza del padre.
Bussò alla porta chiusa ed entrò senza aspettare il permesso. Sapeva fosse solo.
-Mh sei tu. Ti stavo aspettando. Siediti.
Cominciò Fugaku massaggiandosi le tempie e togliendosi gli occhiali.
-Di cosa vuoi parlarmi?
Domandò cercando di andare subito al sodo. Era realmente stanco e voleva tornare solamente a casa.
-Bene, in realtà riguarda Naruto. Domani parlerò con lui per spiegargli ogni cosa ma ho ritenuto opportuno che anche tu sapessi tutto.
Disse con tono sicuro e forte.
-è successo qualcosa?
Sasuke cominciava a preoccuparsi un po'. Se il padre aveva pensato fosse meglio parlargli prima di farlo con Naruto, sicuramente c'era una motivazione valida dietro.
-Niente di preoccupante e niente che riguardi l'azienda. Non in primo luogo almeno.
Iniziò prendendo delle carte da un cassetto e passandole al figlio che continuava a capirci ben poco.
-Il mese scorso mi è stato proposto uno scambio dal New York Times. Scambiarci un dipendente per un anno, affinché potessero conoscere nuovi ambienti e ampliare il loro modo di vedere. È inutile dirti che ho accettato. In fondo è probabilmente la più famosa azienda giornalistica di New York. Quello che invece voglio tu sappia, è che ho intenzione di fare il nome di Naruto.
Continuò Fugaku, temendo una reazione del figlio.
-Certo, è una grande opportunità per lui. Penso sia fantastico.
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Scrivo di te
FanfictionNaruto sogna di poter scrivere un libro un giorno, ma nel frattempo si deve accontentare di lavorare nell'azienda giornalistica più grande in Giappone : l'Uchiha News.