Rivolto a te

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La tua virtù mi rassicura:
non è mai notte quando vedo il tuo volto;
perciò ora a me non sembra che sia notte,
nè che il bosco sia spopolato e solitario,
perchè tu per me sei il mondo intero;
chi potrà dunque dire che io sono sola
se il mondo è qui a guardarmi?
William Shakespeare

 

Naruto doveva scrivere il nuovo articolo ma non era ben sicuro dell'argomento di cui parlare. La settimana precedente aveva deciso di parlare dell'amor proprio perché per lui era fondamentale. Doveva essere una premessa prima di parlare delle altre emozioni, sottolineare che nessuna di esse era giusta senza amarsi prima da soli. Ci teneva perché lui lo sapeva bene. Era cresciuto con la consapevolezza di amare Sasuke più di se stesso rischiando di sottomettersi a lui e perdersi. Ma il moro era stato bravo evitandogli tutto ciò. La loro vita insieme era sempre stata una sfida e se Sasuke diceva di essere il migliore in qualcosa, allora lui doveva dimostrare il contrario. Così aveva imparato ad amare i suoi capelli e i suoi occhi così diversi dalle reali caratteristiche dei giapponesi, lui era cosa rara; aveva imparato ad amare il suo essere gioioso e testardo, il suo modo d'essere, che sapeva piacere a Sasuke; amava anche il fatto che fosse gay, perché suo padre gli diceva sempre che era stato fortunato a non doversela vedere con le donne.
Sorrise a quel pensiero ricordandosi tutti i rimproveri che il povero padre subiva da sua mamma.

-Perché sorridi da solo?
Chiese Sasuke dalla sua scrivania.
Era martedì mattina e l'azienda era in uno strano silenzio che trasmetteva tranquillità. Il moro stava ordinando alcuni documenti mentre ogni tanto lanciava qualche occhiata al biondo tutto concentrato.

-nulla, pensavo a mio padre e a tutto quello che subisce da mamma.
Rispose sorridendo.

-Oh beh...fanno decisamente ridere. Amo Kushina quando diventa autoritaria.

-anche io, fin quando la sua ira non è rivolta a me. In caso contrario fa un pò paura.
Rabbrividí il biondo.

-che Dobe fifone.
Sbuffò

-come sta andando l'articolo?
Continuò il moro.

-male. Deve essere pronto entro domani e non so di che parlare. Ho buttato già decine di fogli e idee.
Sospirò stanco.

-puoi chiedere una mano a Shisui.
Propose Sasuke un pò preoccupato. Sapeva che Naruto sarebbe riuscito a consegnare tutto in tempo, ma non voleva che scrivesse qualcosa che non sentisse adatto al momento.

-No, non voglio farmi condizionare dai pensieri altrui. Mi verrà in mente qualcosa. Però adesso ho bisogno di mangiare, andiamo?
Chiese massaggiandosi la pancia.

-no, io penso che mangerò qualcosa qui. Vai tu tranquillo.
Rispose calmo.

-ok, ci vediamo dopo allora.
Disse e uscì non dopo essersi avvicinato e lasciato un bacio sulla guancia.
Un'altra cosa che Naruto aveva imparato ad amare era la sua malizia: faceva arrossire Sasuke.

#######

La pausa pranzo era terminata da un pezzo e Naruto non era ancora ritornato. In un primo momento Sasuke aveva pensato fosse andato da Shisui per farsi consigliare ma quest'ultimo gli aveva espressamente detto di non averci parlato affatto. Sicuramente si trovava in qualche altro reparto ma il moro non riusciva a star tranquillo. Si alzò dalla sedia per andare nell'ufficio del fratello che era finalmente tornato a lavoro. Nel tragitto provò a vedere una zazzera bionda ma di Naruto non c'era traccia.

-Ehi hai visto Naruto?
Chiese ad Itachi dopo avergli dato i documenti da conservare.

-L'ho visto entrare nella cronaca.
Rispose senza dargli troppa attenzione.

Scrivo di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora