Chapter 7

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"Perché non racconti la tua storia a Taylor o Cameron?"
"Cameron?!" Ripetei io abbastanza scioccata
"Si"
"Voi due non vi sopportate, se magari glielo racconti lui potrebbe capire perché tu sei quasi sempre di cattivo umore. E magari potreste diventare amici"
"Ok."
"Oddio per una volta mi hai dato ascolto"
"No, lo racconterò a Taylor"
"Era troppo bello per essere vero"
Sorrisi leggermente e poi mi addormentai con le gambe al fresco e il sento del corpo al sole così da potermi abbronzare...non potevo fare scelta più sbagliata
••••

Venni svegliata da bisbigli che messi tutti assieme creavano un tale rumore, aprii un occhio e scorsi delle figure dinanzi a me, allora mi decisi ad aprire anche l'altro e trovai tutti li, che mi guardavano.

Mi tirai su e sentii un bruciore lancinante alla schiena, non realizzai subito l'accaduto ma poi ricordai... mi ero addormentata sotto il sole, dannazione.
Feci una faccia smorfia di dolore e Cameron Jack J e Matt risero.
In questo momento mi sento arrabbiata, cioè ma che cosa c'è di divertente?, però anche delusa, non so perché, forse perché non mi aspettavo questa specie di comportamento da Matt.

"Cosa ti ridi razza di idiota" dissi riferendomi a Cameron.
"Sai, sei davvero una ragazza buffa" disse tra una risata e l'altra.
"Bhe adesso questa 'ragazza buffa' ti farà provare molto dolore" dissi. Lui rise, cercai di avanzare, ma mi bloccai subito per il bruciore che partiva da sopra le spalle e finiva poco sopra il mio fondoschiena.
Non ci diedi tanta importanza e continuai ad avanzare fino ad arrivare davanti a lui "ti conviene smettere di ridere" continui abbastanza arrabbiata
"Se no cosa mi fai?" Mi sfidò lui
"Non mi sfidare Cameron" odiavo quando mi sfidavano, sapevo che poi l'avrei avuta vinta io. Ma mi irritava parecchio.
"Uhh, mi sto spaventando"
"Dovresti"
Dissi prima di tornare vicino all'ombrellone, rivestirmi con tanta fatica e dolore, prendere la mia sacca della Vans e andare via mentre i ragazzi dietro di me continuavano a chiamarmi.

Non potevo tornare a casa, non avevo le chiavi.
Mia madre sarebbe tornata tra cinque giorni, sarebbe rimasta due giorni e poi sarebbe tornata a lavoro con Patrick. Fanno lo stesso lavoro e credo che si siano conosciuti cosi, i Manager, e per cui sono sempre impegnati.

Certo questo porta anche alcuni privilegi, tipo due anni fa ho incontrato Justin Bieber e ho avuto la possibilità di passare con lui tutto giorno, anche se ho rifiutato. Era un momento difficile per me.

Mi ritrovai a girovagare in una via dove non credo essere mai stata, ma che tuttavia mi ricordava qualcosa.

Alla mia destra ci sono dei negozi, mentre alla sinistra delle case, che dall'aspetto penso non siano abitate, da qui non credo di sapere come tornare a casa, ma non ho intenzione di chiamare nessuno per venirmi a prendere, non ne ho bisogno... ovviamente proprio mentre ci pensavo mi squilla il telefono. Jacob.
Ci avrei scommesso anche perché nessuno degli altri ragazzi ha il mio numero.

Non risposi e lo rimisi nella sacca, fortunatamente alla mia destra trovai una farmacia. Non esitai ad entrare per comprarmi una crema per le bruciature.
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Appena uscii mi stupii del fatto che la farmacia era vuota, cioè di solito c'è sempre un mucchio di gente.
Ok, però adesso non mi sembra il caso di pensare alla farmacia, ma piuttosto a come tornare a casa.

Però a dir la verità questo posto non è niente male, c'è un silenzio che ti fa riflettere e lascia spazio ai tuoi pensieri credo che ci riverrò. Ora che ci penso, per tornare a casa potrei percorrere la stessa strada però al contrario, se prima stavo venendo in questa direzione adesso sarei dovuta andare via dall'altra direzione...
No. Infondo sono solo le 18:13 ancora e non è buio.

Camminai ancora, e ancora, finché non mi imbattei in una via buia, non c'era nessuno, ma i miei piedi continuavano ad avanzare come se sapessero già la strada. È molto più buia e deserta di quanto immaginassi. Continuai sempre avanti finché non sbucai in un parco, quel parco, non ci venivo da quando avevo 13 anni, da quando avevo perso due persone importanti, Jacob sa dell'esistenza di questo parco e credo che ci sia anche venuto, però senza di me.

Questo parco lo avevamo trovato noi tre, all'età di 8 anni, quando Emily si era arrabbiata con un bambino perché gli aveva fatto cadere il gelato, sapevamo che in qualche modo lei gliel'avrebbe fatta pagare, ma in quel momento lei non fece nulla, ne una schiaffo, un calcio o un pugno come noi immaginavamo, si era limita a correre senza una meta precisa con gli occhi lucidi. Noi la seguimmo subito e dopo molti minuti passati a correre lei si fermò proprio qui, sotto alla quercia che si trovava e che si trova tutt'ora davanti a una statua...

La verità è che fa male, fa male il suo ricordo, può sembrare una cosa stupida, ma la verità è che nessuno sarebbe riuscito a colmare il vuoto lasciato da quella ragazza che come me non ha mai creduto nell'amore, che odiava farsi chiamare femmina e che sapeva cosa voleva dire crescere soli.

Molte volte Matt ci chiedeva perché non credessimo nell'amore.
Bella Domanda, però la verità è che non c'è una risposta ben precisa. l'amore ti porta ad autodistruggerti, ti porta a dipendere così tanto ad una persona da donargli il tuo cuore, da preferire la sua felicità alla tua, ti porta in un vortice che non finirà mai.
Pensiamo un po' alla frase "e vissero per sempre felici e contenti" ma non insieme, chi ha mai aggiunto la parola "insieme"? Nessuno. Non l'ha mai aggiunta nessuno perché la verità è che tutto prima o poi finisce e l'amore non è per sempre, o almeno, può essere per sempre, però non con la stessa persona...

Pensiamo a tutte quelle persone che pronunciano la parola "ti amo" come se fosse una cosa leggera, una cosa da niente e poi ti abbandonano. Il loro non era amore era semplicemente attrazione, molte persone sono attratte da altre, ma c'è un oceano di mezzo tra l'essere attratto e l'amare. Non è possibile dipendere talmente tanto da una persona da donare la tua stessa vita, non è possibile che esista una persona capace di farti andare in tilt il cervello. Però esistono le persone che ti catturano al primo sguardo, le persone che ti incuriosiscono e ti portano all'essere attratto.
A cosa serve alludere a un'anima gemella? A cosa ci serve sperare di trovare proprio la nostra persona?

Forse non si decide se credere all'amore o no. Forse sono le persone che ti spingono a non crederci.

Emily non credeva nell'amore principale a causa dei suoi genitori, l'hanno abbandonata senza neanche pensare cosa avrebbe passato la loro bambina. L'hanno lasciata, facendola crescere senza affetto, quel sentimento che avvolte ti aiuta a sentirti protetto. Lei mi diceva sempre che l'affetto che le davamo io e Matt era il più bello, quello che la faceva stare bene.

Io non credevo nell'amore a causa di mio padre, che ha abbandonato anni di matrimonio e una figlia che non ha nemmeno visto nascere.
Che ha lasciato sola una donna che sarebbe morta per lui, e una bambina, la sua bambina, facendola crescere senza un padre. Principalmente è anche per questo che non provo proprio scompaia per Patrick, perché non voglio che mia madre si "innamori" e che poi venga delusa nuovamente.

Matt invece ha sempre creduto nell'amore, anche dopo tutto quello che suo padre ha fatto passare a sua madre, lui credeva che li fuori ci fosse qualcuno destinato a conoscere sua madre e farla innamorare di nuovo. Diceva che poi avrebbe vissuto felice e contenta come nei cartoni.

Noi eravamo le tre persone più diverse di questo mondo, ma che allo stesso tempo erano capaci di completarsi.

Mi sedetti sotto quella quercia e poi continuai a pensare...

Mia madre un anno dopo la morte di Emily e l'abbandono di Matt si era arresa, non parlavo con nessuno dell'accaduto che mi aveva segnata a vita, non facevo più amicizie apparte Jacob che sembrava l'unico che almeno cercava di capirmi anche se con scarsi risultati.

Da un due settimane a quella parte decise di farmi andare dalla psicologa. Anche se sapeva che in queste 4 sedute io facevo scena muta.
Mia madre lo sapeva ma diceva sempre, 'ti servirà, e prima o poi parlerai'
Ma tanto sapeva che non ne avrei parlato. Non ci riuscivo, vedere morire Emily era stato troppo straziante per me.

Mi appoggiai alla quercia e scivolai sino a toccare il prato. Mi ero immersa nei miei pensieri non mi accorsi che improvvisamente era iniziato a piovere, il bruciore della mia schiena a contatto con l'acqua che scivolava sulla maglia, che aderiva perfettamente, aumentò e venne incrementato dal contatto con la corteccia dell'albero, la natura mi tranquillizzava. Non mi accorsi inoltre che c'era qualcuno, seduto vicino a me...


Che ne pensate???? Chi potrebbe essere?

Un bacione💋

Tra odio e amore c'è una sottilissima linea, e io sono in mezzo||•Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora