Jack strinse i pugni, i suoi occhi di ghiaccio erano fissi nei miei, non disse niente per alcuni secondi, che mi sembrarono infiniti, e pensai che avesse deciso di abbandonare quell'argomento, ma mi sbagliavo.
«E quando vorresti parlarne? Tu mi hai lasciato con queste esatte parole:"Mi dispiace, ma sei una mina vagante" poi mi hai voltato le spalle e te ne sei andata.» disse alzando il tono di voce, abbassai lo sguardo, non avevo proprio nessuna voglia di parlarne; ma lui continuò «Ti ho chiamata una miriade di volte, non ti ho più rivista da quel momento, ora ti incontro dopo quasi quattro mesi, e tu vorresti non parlarne. Siamo stati insieme due anni tre mesi e venti giorni e tu te ne sei andata senza darmi una spiegazione.» disse, aveva ragione ero stata meschina e gli dovevo una spiegazione.
«Vuoi sapere il perché? Va bene, ti ho lasciato perché negli ultimi mesi non eri più lo stesso, non ti facevi sentire per giorni, non rispondevi alle mie chiamate e quando ti rifacevi vedere eri pieno di lividi, con le labbra spaccate e almeno un occhio nero. Ho passato quegli ultimi mesi a preoccuparmi per te, a sperare che non ti ammazzassero e tu non mi hai mai dato una spiegazione» sbottai, ero stata crudele con lui, ma non poteva scaricare a me tutta la colpa per la fine della nostra relazione, perché se l'avevo lasciato la colpa era soprattutto sua.
~Autrice~
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Insieme per forza
Short StoryAvery è costretta, da una bufera di neve, a condividere la camera con il suo ex. Cosa succederà?
