Insieme per forza

Capitolo 11

Mi guardava con gli occhi lucidi, segno che il ricordo di quei tempi passati, ma non troppo lontani, non lasciavano indifferente neanche lui.
«Non credi di dovermi delle spiegazioni anche tu?» chiesi, non riuscii a mantenere la freddezza che mi ero ripromessa, la mia voce era incrinata e lottavo per trattenere le lacrime che minacciavano di bagnarmi il viso.
«Io...io ho scoperto di essere stato adottato» balbettò, rimasi spiazzata da quell'affermazione, ma subito dopo la delusione e la rabbia presero il posto dello shock iniziale. Perché non me lo aveva detto? Lo avrei aiutato a superarlo.
«So che te l'avrei dovuto dire, ma non ce l'ho fatta. La mia vita mi sembrava un'intera bugia, le mie certezze erano crollate in un'istante non sapevo più neanche chi fossi. Non avevo il coraggio di dirlo a voce alta» disse distogliendo lo sguardo dai miei occhi; non sapevo cosa fare o dire, avevo pensato un'infinità di volte a cosa potesse essergli successo, non ero mai riuscita a darmi una risposta, ma tutti gli scenari che mi ero immaginata erano ben lontani dalla realtà.
«Ti avrei potuto aiutare a superarlo» dissi, mi sentivo in colpa, forse non avrei dovuto gettare la spugna, una lacrima mi bagnò il viso, ma mi affrettai a ad asciugarla col dorso della mano, in quel momento ringraziai mentalmente chiunque avesse inventato il trucco waterproof, perché se non fosse stato per quel qualcuno, sarei stata molto simile a un panda.
«Non avresti potuto fare niente, e lo sai bene. Non darti colpe che non hai» disse, tenendo la mia mano tra le sue. «Dammi un'altra occasione, Avery ti prego» mi chiese, non sapevo cosa dire, tutte le promesse che mi ero fatta appena l'avevo rivisto stavano velocemente passando nel dimenticatoio, l'unica cosa a cui riuscivo a pensare erano i suoi occhi ghiaccio nei quali si mescolavano una miriade di sentimenti ed emozioni, mentre mi scrutavano attentamente in cerca di un segno, di una risposta.