Capitolo 18

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Il rumore del telefono che vibrava sul comodino mi fece svegliare, lo presi e guardai l'ora, erano le undici e un quarto e mio fratello mi stava chiamando, chiusi la chiama e mi preparai alla velocità della luce, chiusi la valigia e diedi un bacio Jack.
«Dove vai?» mugugnò mezzo addormentato
«Da nessuna parte, vado a farmi la doccia» dissi sperando che fosse abbastanza addormentato da non accorgersi del fatto che stessi mentendo, poi tolsi la collana e la misi sul suo comodino. Non appena mi girai per andarmene Jack mi prese per il polso
«Ti amo» sussurrò mentre le sue palpebre si richiudevano.
«Ti amo anch'io» bisbigliai, ed era vero, lo amavo, non avevo mai smesso di amarlo e forse mai l'avrei fatto; ma non l'avrei perdonato così facilmente, lui non si era fidato di me e anche io avevo perso la fiducia in lui. E che cos'è un rapporto senza fiducia? Niente, non esiste e se esistesse non avrebbe alcun senso.

«Buongiorno dormigliona, sempre puntuale» scherzò Toby, vedendomi arrivare, sorrisi forzatamente, non avevo nessuna voglia di battute, scherzi o conversazioni allegre, mi disse che papà era rimasto a casa per aiutare mia madre in cucina, ma non mi importava molto, la mia testa era occupata da alte pensieri, perché nonostante non fosse più con me, c'era ancora Jack a tormentarmi: non avrei dovuto lasciarlo così, senza dirgli niente, mentendogli spudoratamente.
«Eri con Jack?» mi domandò freddo, con gli occhi puntati sulla strada.
«No» mentii, non avevo nessuna voglia di parlare di lui, soprattutto non con Toby.
«Non mentirmi, ho visto la sua macchina» disse a denti stretti continuando a non guardarmi.
«Sarà stata una macchina uguale alla sua, io non l'ho visto» dissi con nonchalance sperando che la smettesse di fare domande.
«E con chi eri?» chiese continuando il terzo grado, lo odiavo quando faceva così.
«Ero con Jasper» dissi dicendo un nome a caso, il primo che mi venne in mente, anzi il secondo, il primo era ovviamente Jack.
«Avery, è da quando sei salita in macchina che fissi lo schermo del telefono aspettando una notifica e le lacrime minacciano di scendere dai tuoi occhi. Ti ho vista solo un'altra volta così, ed era per colpa sua» disse Toby, ma si sbagliava, la colpa non era di Jack, non tutta almeno, la colpa era mia, lo amavo ma lo avevo lasciato, lo avevo lasciato per la seconda volta; stare senza di lui mi faceva stare male, mi sentii uno schifo, ero scappata di nuovo, non facevo altro che scappare quando la situazione iniziava a complicarsi.

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