Quando arrivai, dopo aver salutato tutti, andai in camera mia, volevo evitare, o meglio posticipare, un altro terzo grado questa volta di mia madre, ma sicuramente Toby non avrebbe perso l'occasione d'intromettersi e di dire che il mio amico era Jack.
Provai a chiamarlo un paio di volte, ma non rispose, mi presi mentalmente a schiaffi per non avergli risposto prima, avrei dovuto ignorare Toby, me ne sarei dovuta fregare di quello che pensava, infondo, lui non era migliore di me. Andai in soggiorno e mi sedetti sul divano davanti al camino, mi madre, dopo un po', venne e si sedette a fianco a me.
«Beh con chi eri?» chiese subito
«Con Jasper, non credo che tu lo conosca» dissi, sperando che non si accorgesse che stessi mentendo, perché, a quanto pare, ero una pessima bugiarda.
«Era con Jack» urlò mio fratello dalla cucina, probabilmente non aspettava altro.
«Non è vero, è solo Toby che ha tanta immaginazione» dissi, perché doveva mettersi in mezzo? Non poteva farsi gli affari suoi e lasciarmi in pace?
«Oh che peccato, mi è sempre piaciuto quel ragazzo, perché vi siete lasciati?» chiese mia madre, aveva sempre voluto un gran bene a Jack e non le dissi cos'era successo, le avevo solo detto che ci eravamo lasciati in comune accordo perché avevamo entrambi perso interesse per l'altro.
«Perché è uno stronzo» continuò Toby
«Modera il linguaggio, e poi neanche lo conoscevi» lo rimproverò mia madre, e io mi girai verso di lui e gli feci la linguaccia, lui si mise le mani e alzò gli occhi al cielo per l'esasperazione, ma almeno si arrese e stette zitto.
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Insieme per forza
Short StoryAvery è costretta, da una bufera di neve, a condividere la camera con il suo ex. Cosa succederà?