CAPITOLO 8 - THE PHANTOM OF THE OPERA
In sleep he sang to me,
In dreams he came.
That voice which calls to me,
And speaks my name.
The Phantom of the Opera is here,
Inside my mind.
Il profumo del vino rosso, mischiato al fumo delle candele, rende tutto inebriante e sfumato,
come se fossimo avvolti da una nebbia porpora.
Le mie mani tremano, il mio corpo brucia.
La mia mente è... Assente.
Che ne hai fatto della mia mente, dottor Lecter?
Perchè non sento altro che la tua voce?
Mentre dormo, mentre sono sveglio, è solo la tua voce che riesco a sentire.
"Fallo." Sussurra lui.
Rigoli di un sangue acceso danzano sul suo petto nudo.
La musica sta ancora suonando.
La pioggia batte contro il vetro appannato.
Sul pavimento, piatti in frantumi e bicchieri in pezzi.
"Fallo." Sussurra di nuovo.
L' angelo urla, squarciando la notte.
La mano scende lesta contro la carne, squarciandola.
Lui geme, trattiene un urlo, ma mantiene il sorriso.
I suoi occhi sono carboni ardenti sulla cenere spenta.
Le sue mani afferrano la mia vita, spingendomi con forza su di lui.
Un silenzioso invito a penetrarlo, ancora una volta.
Affondo il cristallo nel suo torace, traendo un contorto piacere dalla sua sofferenza.
"Potrei farla finita. Ora. Potrei ridurti in mille piccoli pezzi, e darti in pasto ai miei cani per colazione."
"Sappiamo entrambi che non lo farai."
La sua arroganza è la cosa che più mi fà perdere il controllo, in tutti i sensi.
Avvicino la bocca al suo petto, leccandone il capezzolo, mentre affondo il cristallo nelle sue viscere.
Lo mordo.
"Ne sei sicuro, Hannibal?" Sussurro al suo orecchio,
entrando con le dita nella sua carne.Sing once again with me,
Our strange duet.
My power over you,
Grows stronger yet.
The Phantom of the Opera is there,
Inside your mind.
Lui lecca il mio collo, affondando i denti nella pelle.
Stringe la mia vita, strappa via la mia camicia, graffia la mia schiena.
Dolore e piacere si mischiano insieme, in questa lotta brutale ed animalesca.
"Così come il cane maltrattato mostra i denti ma non morde il suo padrone, così sei tu.
Così come il padrone è crudele con la sua bestia, nonostante la ami, così sono io.
L' uno non può esistere senza l' altro."
Sorride.
Poi, con un unico scatto, si libera dalla mia presa, contringendomi con le mie braccia dietro la schiena.
"Né con l' altro."
Mi bacia, mentre io cerco di divincolarmi, di nuovo in trappola.
La sua lingua nella mia bocca.
La sua mente nella mia.
Posso sentirlo, cercare di annullare la mia volontà.
Distruggerla, al fine di ricostruirne una plasmata dalla sua.
Riesco a sentire il suo potere su di me crescere,
sento la sua eccitazione contro la mia,
il suo corpo ferito che cerca il mio, avido di piacere.
Sarebbe così semplice, lasciarsi andare.
Smettere di pensare, di ribellarsi.
Ma non posso cedere... Non questa volta.
Faccio forza sulle gambe, spingendolo a terra, e ritrovandomi sopra di lui.
Le mie braccia sono ancora in balia delle sue, ma il suo corpo lo è del mio.
Those who have seen your face,
Draw back in fear.
I' am the mask you wear,
It's me they hear.
"Cosa vuoi fare, Will?"
"Vorrei saperlo anche io... Ma quello che so, è che non mi fai paura.
Non ti lascerò impunito ancora una volta."
Lui sorride maliziosamente, i suoi occhi brillano.
"Vuoi forse punirmi?"
"Non desidero altro... Devo solo decidere come preferisco farlo."
Sento il suo petto alzarsi e abbassarsi sotto il mio, bagnandomi con il suo sangue.
Ma sopratutto, sento la sua erezione crescere contro la mia.
"Forse potrei suggerirti un modo... Credo che lo troveresti molto...
Stimolante."
"E' uno dei tuoi soliti trucchi, Hannibal?"
"Oh no di certo. Si tratta solo di un modo per espiare la mia colpa. Riconosco che sono stato davvero terribile, ad ingannarti in quel modo."
"E ti aspetti che ti creda? Da quando ti ho conosciuto non hai fatto altro che mentirmi, ingannarmi e manipolarmi!"
"Eppure, se non lo avessi fatto, ora non saresti qui.
Non saresti in grado di giocare a questo gioco, se io non te lo avessi insegnato."
"Dovrei ringraziarti?"
"Credevo volessi punirmi."
"Infatti è quello che voglio!"
"Molto bene. Allora vai in camera mia, apri l' armadio a destra, c'è un doppio fondo, troverai alcuni oggetti particolari all' interno, scegliene uno per me."
"E tu cosa farai nel frattempo?"
"Mi sdraierò sul letto, e aspetterò la mia punizione."
In all your fantasies
You always knew,
That man and mystery
Were both in you.
Non so cosa mi spinga a credere alle sue parole, ma lo faccio.
Mi alzo, ancora un po' stordito dalla lotta.
Mi incammino lentamente verso la sua stanza, seguito da Hannibal; che con una mano preme contro la ferita, e con l' altra si sistema i ciuffi ribelli dietro l' orecchio.
C'è un atmosfera surreale intorno a noi, come se la realtà e il sogno si fossero uniti per dare forma ad una dimensione solo per noi.
Una dimensione dove niente conta e niente è per sempre.
Solo il ricordo del dolore.
Una volta entrato nella sua camera, riconosco il grande letto dove ho dormito.
Non mi soffermo sui particolari della stanza, porto gli occhi dritti verso l' armadio in mogano dietro di me.
Lo apro delicatamente, quasi mi aspettassi di trovarci una bomba dentro.
Scosto i completi di Hannibal, finchè in fondo, intravedo un' apertura.
Passo le dita sulla fessura che divide il pubblico dal segreto.
E' eccitante, poter varcare quella soglia.
Mi volto a guardarlo, prima di aprire il vaso di pandora.
E' sdraiato sul letto, le braccia incrociate dietro la testa, l' espressione divertita.
Il petto nudo, grondante sudore e sangue, è un invito al peccato.
I pantaloni leggermente slacciati, lasciano intravedere l' intimo nero.
Sospiro, scrutando quel corpo scolpito nell' odio.
Apro.
Di fronte a me oggetti di piacere, alcuni dei quali mi erano completamente sconosciuti.
Passo le dita su di essi, mentre un brivido di piacere mi percorre la spina dorsale.
Potere.
Ecco cosa sono, non simboli del piacere sessuale, ma del potere.
Tuttavia, avere il totale controllo di un' altra persona, è una forma di piacere.
Lo guardo.
"Avevi ragione, Hannibal. Credo, che troverò molto... Stimolante. Punirti."
"Lo credo anche io..."
Sorrido.
Prendo tre oggetti dall' armadio, tenendoli nelle mani.
Mi volto verso Hannibal.
"E' l'ora della tua punizione, dottor Lecter."
"Sono nelle tue mani, Will. Fà di me quel che vuoi."
And in this labyrinth
Where night is blind
The Phantom of the opera is there/here
Inside your/my mind.
STAI LEGGENDO
The quiet of the stream
FanfictionWill Graham è diviso in due. Da una parte, quell' uragano di emozioni chiamato Hannibal Lecter. La travolgente passione che si è scatenata tra di loro, i sentimenti intrappolati dietro la maschera di normalità che portano. Dall' altra parte, Jack Cr...