Capitolo 15 - Point break

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CAPITOLO 15 - POINT BREAK

I'm bleeding out Said if the last thing that I do Is to bring you down, I'll bleed out for you So I bear my skin And I count my sins And I close my eyes And I take it in And I'm bleeding out for you

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I'm bleeding out
Said if the last thing that I do
Is to bring you down,
I'll bleed out for you
So I bear my skin
And I count my sins
And I close my eyes
And I take it in
And I'm bleeding out for you.


La luna era alta in cielo quella notte, solitaria e ammaliante.
Risplendeva su quel vecchio edificio abbandonato, quasi mi guidasse verso il mio destino.
Con passi silenziosi mi avvicinavo a quel luogo oscuro, seguendo la mia vittima con calma e sicurezza, attendendo.
Entrò dalla porta di metallo grigio, ignaro della sorte che lo attendeva.
Camminò sulle mattonelle sporche e rotte, percorse i corridoi, salendo in cima alle scale.
Lo vidi entrare in una stanza al secondo piano, avvicinarsi alla finestra, in silenzio.
Si accese una sigaretta, restando qualche momento ad osservare il fiume che scorreva oltre il terreno arido che ci circondava.
Restai a studiarlo oltre la porta, volevo assaporare i suoi ultimi istanti di vita, gustare ogni momento che lo avrebbe portato alla sua fine.
Si inginocchiò a terra, poi aprì il mobiletto alla sua destra, ed estrasse una scatola metallica.
Prese una piccola chiave di ottone dalla tasca, poi la aprì.
Mi chiesi che tipo di tesoro nascondesse, in un palazzo così tetro.
Piccole bustine bianche, tra le sue mani.
L' uomo sorrise, ne infilò un paio nella tasca della giacca, appogiandone una sul tavolino vicino a sè.
Una volta richiuso la scatola, si sedette su una vecchia sedia accanto al tavolo, e aprì una delle bustine, creando delle sottili strisce bianche.
E' così è questo che nascondevi, John Farris... Per un attimo mi ero illuso che potessi essere interessante...Ma non temere, mi godrò comunque ogni momento con te.
Andrai incontro alla morte felice, se non altro. Senza nessun pensiero al mondo...
Si potrebbe quasi dire, che sei fortunato John.
Mi avvicinai lentamente a lui, osservandolo mentre aspirava quei bianchi granelli, sottili come la sabbia...
Estrassi il coltello, luccicante sotto la luna, quando lui calò di nuovo la testa in cerca di piacere.
Quello che avvenne dopo, fu questione di attimi.
Udì un rumore sordo dal piano di sotto, e lo udì anche John.
Si voltò verso di me, e la paura lasciò il posto alla rabbia.
Lottammo come furie in quella stanza fatiscente, spingendoci, colpendoci a mani nude, senza pietà.
Affondai la lama nel suo ventre, lui urlò in maniera atroce, ma non si arrese.
L' istinto di sopravvivenza, è più forte della paura o della rabbia, più forte del dolore stesso.
Afferrò la scatola di metallo dal pavimento, mi colpì alla testa con forza, scaraventandomi a terra.
Si riversò su di me come una furia, sferrandomi una serie di pugni al viso mentre urlava in preda al delirio.
Gli diedi un pugno sulla ferita, ci infilai dentro le dita, afferrando le sue viscere.
Lui urlò come un animale, ma il suo viso era quello di un guerriero.
Forse alla fine, sei più interessante di quanto pensassi, John.
Mi diede una testata così forte, che per qualche momento persi coscenza.
Immagini confuse si susseguirono senza sosta: il mio corpo ed il suo che lottano fino all' ultimo respiro, l' intrecciarsi dei nostri corpi lacerati, sanguinanti, ormai allo stremo.
Mi ritrovai sopra di lui, con il coltello che scendeva verso il suo petto.
Era mio, finalmente.
"Fermo!"
Al sentire la sua voce, istintivamente la mia mano si blocca.
Alzando gli occhi lo vedo in piedi davanti a noi, con la pistola tesa verso di me.
"Hannibal! Metti giù il coltello, subito!"
"Will...? Ho forse dimenticato un appuntamento con te? - Gli rispondo cortesemente - Se è così, me ne rammarico."
"Smettila con le tue stronzate Hannibal! E' finita! Mettilo giù oppure..."
"Mi sparerai?"
"Si! Lo farò Hannibal! Devo mettere fine a questa cosa, in un modo o nell' altro... Prima che mi distrugga completamente."
"E hai scelto questo modo...?"
"Tu l' hai scelto! Mi hai costretto a farlo! Non posso più stare a guardare mentre uccidi... Non chiuderò più gli occhi di fronte alla verità."
"Sparagli! - Urla John - Sparagli dannazione!"
Lui lo guarda, senza dire niente.
"E quale sarebbe la verità?" Chiedo io.
Lui rimase qualche istante in silenzio, scrutando nei miei occhi.
"Che sei un mostro, Hannibal. Ed io sono stato un folle, a credere di poterti cambiare... La verità è che tu sei un predatore, e continuerai ad uccidere finchè qualcuno non ucciderà te."
"E' la natura umana, Will, non puoi cambiarla. Nessuno può... Siamo quello che siamo stati creati per essere... Non esiste il bene o il male, solo la nostra concezione di esso. In natura il forte mangia il più debole, perchè qui dovrebbe essere diverso? Perchè ti senti obbligato a fermare tutto questo?"
"Perchè ogni persona che uccidi, ogni vita che spezzi, è una vita che io avrei potuto salvare! Ognuna di quelle persone, avrebbe potuto vivere ancora molti anni, avere una famiglia, essere felice. Ma tu gli hai privati di tutto questo, e con il mio silenzio, ti ho aiutato a farlo. Ma ora basta, non posso più stare a guardare."
"Perciò mi ucciderai, non è vero? Per salvare tutte quelle vite senza nome, tu rinuncerai alla tua... "
"Non deve andare per forza così Hannibal... Getta quel coltello. Salva quell' uomo. Salva te stesso... Salvaci entrambi..." Sussurra, con le mani che tremano sempre di più.


You tell me to hold on
Oh you tell me to hold on
But innocence is gone
And what was right is wrong


"Sparagli porca puttana - Urla di nuovo John, cercando di divincolarsi dalla mia presa - Stava per uccidermi, cosa aspetti? Spara!"
"Ha ragione, Will. Dovresti farlo. Solo così finirà davvero."
"No, ti sbagli. Non sarà mai veramente finita... Qualunque cosa io faccia. Ma ti stò chiedendo, ti stò implorando, di mettere giù quel coltello, e lasciarlo andare..."
Lo guardo, e nei suoi occhi spaventati leggo quello che ho bisogno di sapere.
Se sarà costretto, lo farà.
Guardo John, così pieno di rabbia e di odio... Mi ucciderebbe lui stesso, se ne avesse la possibilità.
Chi sono io per negargli questa possibilità, dopotutto?
"Va bene Will, hai vinto tu questa volta. Mi arrendo."
Lascio cadere il coltello, proprio accanto al petto di John.
Will abbassa la pistola, respirando affannosamente, ma con gli occhi colmi di gioia.
"Grazie... Grazie Hannibal."
Povero Will... Se solo sapessi cosa stai per fare, non mi ringrazieresti.
Guardo John, sorrido. Lui mi guarda colmo di rabbia, poi si volta verso il coltello.
Bravo... Sai cosa devi fare. Devi solo allungare la mano, e prenderlo.
Alzo le braccia, allungandole a mezz' aria. Gli occhi fissi su quelli di Will.
Voglio continuare a guardare lui, voglio osservarlo mentre si rompe in mille pezzi.
Voglio vedere l' innocenza che abbandona i suoi occhi, per sempre...
John si lancia verso il coltello, lo afferra, gli occhi di Will si spalancano per la paura.
Sento la lama affondare nella mia carne, lacerarla.
"No!! Hannibal!" Urla lui alzando nuovamente la pistola.
Ed ora Will? Nel momento della verità, a chi sparerai?
il rumore degli spari rimbomba nella stanza, spaventando delle colombe che spiccano il volo, oltre la finestra.
Due corpi immobili l' uno contro l' altro, illuminati dalla pallida luce della luna.
Gli occhi di John fissi nei miei.
Lentamente, la rabbia, la paura, l' amore, ogni tipo di sentimento che avesse nella sua vita, abbandona i suoi occhi scivolando via insieme alle lacrime.
La vita dentro di lui si spegne, gli ultimi affannosi respiri, prima di lasciare andare tutto.
Il suo corpo cade sul pavimento sudicio, il sangue si infiltra tra le mattonelle, scorrendo per la stanza.
Il suo sguardo sembra rivolgersi a Will, in un' ultima disperata richiesta d' aiuto.
Poi, solo il silenzio.
Ed eccola, l' innocenza che abbandona Will... Lasciando il posto all' oscurità.
La pistola cade a terra, lui la segue crollando in ginocchio poco dopo.
E' così bello, fragile e spezzato...
Estraggo il coltello dal mio corpo, cercando di non lacerare la ferita.
Mi avvicino a carponi verso di lui, sopportando le scariche di dolore.
Lui mi guarda in silenzio, versando lacrime che cadendo a terra si uniscono al sangue versato...
Prendo delicatamente il suo viso tra le mani, cercando di non agitarlo.
E' così fragile in questo momento, che potrebbe rompersi tra le mie mani, se lo stringo troppo.
Lui mi guarda, perso, senza niente ormai a cui aggrapparsi. Niente, tranne me.
Appoggio il viso contro il suo, accarezzando la sua pelle.
Bacio piano le sue labbra, così bisognose di calore e di conforto.
Avvolgo il suo corpo con il mio, rimanendo al suo fianco in quella lunga notte senza stelle nè redenzione...


When the day has come
But I've lost my way around
And the seasons stop and hide beneath the ground
When the sky turns gray
And everything is screaming
I will reach inside
Just to find my heart is beating

The quiet of the streamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora