"Ho sognato un posto per te e me
nessuno sa che noi siamo lì,
tutto quello che voglio è dare la mia vita solo a te
ho sognato spesso di non poter più sognare,
corriamo via ti porterò lì"
Ho paura.
Paura di quello che deve succedere, paura di me stesso.
Hannibal Lecter è l' oscurità, è il diavolo.
Eppure, quel diavolo, è la cosa più vicina ad una famiglia che io abbia mai avuto.
Quell' oscurità, l' unica casa che io abbia mai avuto.
C' è quasi pace, in essa.
Se solo il prezzo da pagare non fosse così alto...
Passo la giornata nel mio letto, immerso nei miei pensieri, con un nodo alla gola e una morsa allo stomaco che non mi lasciano respirare.
Manca poco ormai... Troppo poco.
Tra il sonno e la veglia, mi rigiro nel letto in preda ad incubi lucidi.
Poi arriva quella chiamata, e la voce di Alana sconvolge tutto.
"C' è un mandato di cattura su di te. Presto verranno a prenderti, e dopo andranno da lui."
Tutto si stà muovendo in fretta, troppo in fretta.
Ho bisogno di più tempo, non riesco a pensare con questo peso sul petto, mi manca l' aria.
Le pareti si stringono intorno a me, soffocandomi.
Inizio a sentire le sirene in lontananza.
Non può finire così... Non sono ancora pronto a dirgli addio.
Prendo il telefono, mentre le dita tremano copiosamente, al punto che mi riesce difficile comporre il numero.
"Lo sanno." Gli dico, poi riaggancio. Prendo la giacca e la pistola, e scappo.
Una parte di me vorrebbe tornare indietro, farsi catturare, mettere la parola fine a quest' incubo.
Ma non ci riesco, riesco solo a correre.
Dio, abbi pietà della mia anima...
Piove a dirotto, quando arrivo davanti alla sua casa.
C' è Alana a terra. Ansima sofferente, trema in preda agli spasmi.
La soccorro come posso, poi chiamo un' ambulanza.
Non volevo che tutto questo la coinvolgesse, avrei voluto che almeno lei fosse al sicuro dal mio incubo.
Ma non ho tempo per questo, entro in casa, attraversando i lunghi corridoi, fino ad arrivare alla cucina.
Dalla porta del ripostiglio, fuoriesce del sangue. Tanto sangue.
Jack?
Vorrei aprirla, aiutarlo, salvarlo.
Ma ecco apparire lei, come un fantasma che arriva a svegliarmi dal mio incubo.
"Abigail?"
"Mi dispiace..." Dice quasi in un sussurro.
Prima che abbia il tempo di avvicinarmi a lei, arriva Hannibal.
Accade tutto così in fretta, che ho a malapena il tempo di rendermi conto di ciò che stà accadendo intorno a me.
"Tu saresti dovuto andare via..." Gli dico con la voce spezzata.
"Non potevamo partire senza di te..."
Così dicendo si avvicina a me, accarezzandomi la guancia con tenerezza.
Ma nel suo sguardo, c'è un buio profondo, che mi gela il sangue nelle vene.
Poi lo sento, il dolore.
Il coltello che lacera la mia carne, strappando i muscoli.
Il sangue caldo che mi cola sul ventre, il freddo nelle ossa.
Lui mi abbraccia, mi accarezza la testa, mentre una sottile lacrima gli riga il viso.
E' così bello in questo momento, come un angelo caduto.
"C' era un posto per tutti noi, insieme. Volevo sorprenderti, ma tu volevi sorprendere me...
Ti ho permesso di conoscermi, di vedermi. Ti ho fatto un dono raro, ma tu non l' hai voluto..."
"Ti sbagli, io volevo te... Ti volevo al punto da rinunciare alla mia anima..."
Lui mi accarezza ancora, con lo sguardo spezzato dal dolore, e la mano che incerta avvicina ancora il pugnale al mio corpo.
"Volevi negarmi la vita..."
"No Hannibal..."
"La libertà allora! Volevi portarmela via. Credevi di poter cambiare me, come io ho cambiato te..."
"L' ho già fatto, ancora non te ne sei reso conto?"
La sua mano si avvicina ancora, il coltello mi sfiora la pelle, senza riuscire ad andare oltre.
"Può esserci ancora quel posto, per me e per te... Possiamo essere felici Hannibal, possiamo portare Abigail con noi, essere una famiglia."
"Perché mi dici queste cose? Non vedi che mi spezzi il cuore? Lo credevo davvero, ma tu mi hai tradito!"
"Si, l' ho fatto. Eppure, ancora sono qui con te... Perché ti amo, anche se mi odio per questo."
Lui chiude un momento gli occhi, mordendosi il labbro, quasi non volesse far uscire le parole.
Sento il coltello che entra piano nel mio corpo, ed in quel momento lo bacio.
"Uccidimi, non m' importa... Almeno andrò incontro alla morte con un tuo bacio. Ti aspetterò all' inferno, amore mio!"
La sua mano si ferma. I suoi occhi si aprono.
Leggo la sofferenza nel suo sguardo.
"Io ti perdono Will... Tu puoi perdonarmi?"
Annuisco, appoggiando la fronte contro la sua, stringendolo più forte.
"Puoi far sparire tutto. Butta indietro la testa, chiudi gli occhi, e immergiti nella quiete del fiume."
Three month after
Mi sveglio accanto ad Hannibal, immergendomi nei suoi occhi azzurri e sereni.
I nostri corpi nudi avvinghiati l' un l' altro, si scaldano con i raggi del primo sole, che lentamente si alzano su di noi, filtrando dalla finestra.
Un cielo limpido e montagne verdi, sono il paesaggio dall' altra parte.
C' è silenzio qui, solo il leggero canto degli uccelli, l' allegro abbaiare dei miei cani, un rumore di piatti e pentole che si scontrano in cucina, il dolce canticchiare di Abigail.
Una volta scesi, ci saluta con un radioso sorriso, ed il profumo di caffè e pancakes mi riempie di sensazioni positive.
Ridiamo intorno alla tavola imbandita, mentre Hannibal ci racconta delle vecchie storie.
A volte penso che tutto questo sia solo un sogno, ma se è così, voglio restare addormentato per sempre.
Più tardi andiamo a pesca, nel torrente vicino a casa.
Nessuno ci conosce qui, nessuno sa chi siamo, e quali orribili peccati ci portiamo appresso.
Per i tranquilli abitanti di questo sperduto paesino, non siamo che una famiglia che viene dalla città, e che ha bisogno di un po' di pace.
Il sole è alto su di noi, il ruscello canta, le fronde degli alberi ondeggiano placide, scosse dal venticello.
Abigail ride, cercando di non inciampare nei sassi.
Hannibal l' aiuta, insegnandole a tenere ben salda la canna da pesca, ad essere paziente e silenziosa, in attesa che la preda abbocchi all' amo.
C'è una calma surreale, in questa tiepida giornata di primavera.
Niente sembra in grado di scuoterla, trascorre tranquilla, come i giorni che l' hanno preceduta, e per la prima volta in vita mia, sento di essere finalmente completo, a casa.
Se solo avessi saputo che sotto i nostri piedi, giacevano teschi e ossa, che prima del nostro arrivo, erano persone tranquille, che trascorrevano giornate come le nostre, in queste stesse acque.
Ma questa, questa è un' altra storia.
"Dimentichiamo questa vita
vieni con me
non guardare indietro tu sei salvo adesso
apri il tuo cuore
piangi la tua difesa
nessuno è qui per fermarti
noi saremo a metà strada per dovunque
dove l'amor è molto più che solo il tuo nome"
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The quiet of the stream
FanficWill Graham è diviso in due. Da una parte, quell' uragano di emozioni chiamato Hannibal Lecter. La travolgente passione che si è scatenata tra di loro, i sentimenti intrappolati dietro la maschera di normalità che portano. Dall' altra parte, Jack Cr...