Capitolo 19

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ULTIMO CAPITOLO

Sascha's pow

Avevo deciso di fare una sorpresa a Stefano. Questa settimana sarebbe stata pienissima. Fiere, eventi vari. Dopo ci saremmo potuti riposare in vista delle vacanze di Pasqua. Qualche giorno fa Salvatore mi aveva detto che Stefano non voleva dire dove fosse andato ad abitare. Avrà avuto i suoi motivi ma io voglio parlargli. Devo parlargli. Devo dirgli che possiamo ricominciare da capo, che farei di tutto per farmi perdonare, che lo amo. Sì. Io amo Stefano. Lo amavo. Lo amo. Lo amerò. Per sempre. Sembra una di quelle storie romantiche da film, ma non è così. Dietro il nostro amore, che non so se si può più definire in questo modo, ci sono mesi di sentimenti nascosti e sofferenza. Non mi dimenticherò mai quel giorno a Miami. La spiaggia, il tramonto. La felicità di quei momenti. Ricordo tutto. Come fosse ieri. Ed invece erano passati mesi. Due mesi per l'esattezza. Due mesi che io e Stefano avevamo vissuto davvero appieno la nostra relazione. Avevamo però anche fatto conciliare la vita privata con il lavoro. Stavamo bene insieme. Eravamo una coppia perfetta. Indistruttibile. Okay, così indistruttibile no. È bastata una sera, una ragazza per dividerci. Sabrina mi ha detto che ha fatto tutto per rabbia, perché non riusciva ad accettare di avermi lasciato. Non so se mentiva o diceva la verità, ma mi ha distrutto. Moralmente e fisicamente. Non ho mangiato per un po', ho caricato meno video ed ero scontroso e scorbutico. Ma tutto mi è passato con uno dei baci dati a Stefano durante una fiera. Ecco perché adoro i fan, e chi ci segue. Stefano mi ha sempre aiutato durante la mia carriera da youtuber, spronandomi a fare video anche quando avrei preferito dormire. Si, sono pigro. Adesso sono qui, a cercare un modo per andare da Stefano durante le vacanze. Vengo distratto dal telefono che squilla. Il nome sul telefono lo conosco.
Stefanino.
Dio. Che sta succedendo?
Perché mi ha chiamato?
Mi faccio coraggio e trascino il dito verso la parte verde dello schermo.
"S-si pronto chi è?"-chiedo io, non sapendo come iniziare la conversazione.
"Sascha, non fare lo scemo, sai che sono io"-disse lui. Sentii una risata dall'altra parte dello schermo. Non ci feci molto caso ma a quella frase sorrisi. Era così naturale sorridere a ciò che Stefano mi diceva.
"Sei ancora lì?"
Effettivamente mi ero perso nei miei pensieri, dominati dalla sua faccia, dal suo corpo, dal suo sorriso, dal suo...
Okay Sascha concentrati.
"Si eccomi, perché hai chiamato?"
"Devi scendere, altrimenti in fiera come ci arriviamo? Sbrigati, ti aspettiamo"
"Arrivo"
Presi la valigia, controllai che tutto fosse apposto e scesi le scale. Quando varcai la soglia del portone, trovai una macchina nera davanti. Salvatore e Giuseppe si erano accomodati dietro. Stefano mi aspettava con il bagagliaio aperto. Sistemai dentro la valigia e gli sorrisi, lui arrossì leggermente entrando di corsa in auto. Io lo seguii, e allacciai la cintura. Partimmo. Dopo qualche ora di viaggio arrivammo nel nostro hotel. Sistemammo al suo interno le valigie e uscimmo di casa per andare a cena. Insieme a noi, nell'appartamento c'erano altri youtubers: Tudor, Sbuci, Snitecs, e si, anche Sabrina. Stefano e lei sembravano andare abbastanza d'accordo. Forse si era scusata con lui.
Sei un fottutissimo genio sai Burci?
Eh già.
La serata passò velocemente. Quando tornai a casa ero effettivamente ubriaco. Barcollavo per la strada sorretto da Stè e Sal. Arrivati mi fecero appoggiare sul letto, ma io nella mia goffaggine feci inciampare il moro e cadere il piccolo. Stefano finì su di me. Non lo riconossi subito, brillo com'ero. Lui fece unire le nostre labbra in un bacio veloce, poi si staccò. Nessuna parola, silenzio. Eravamo al buio. Nessuno ci aveva visto. La mattinata seguente mi svegliai con un grandissimo mal di testa. Gli altri erano già in piedi e Giuseppe mi portò un caffè con una brioche.
"Grazie"-dissi, mezz'addormentato.
"Buongiorno Sà"-disse, io ringraziai con un cenno della testa. Il giorno in fiera passò davvero velocemente. La sera andammo a dormire presto, visto che anche domani saremmo stati impegnati. Il secondo giorno di fiera ebbe un temporaneo blocco, durante la pausa pranzo. Spinte alle transenne e ragazzi che sono stati male. Il casino. Mentre i miei amici mangiavano qualcosa io presi Stefano in disparte.
"Si Sascha, che cosa devi dirmi?"-chiese lui, mordendosi freneticamente il labbro.
"Tranquillo Stè"-dissi, poggiando una mano sulla sua spalla. Lui a quel contatto rabbrividì. Lo presi per la maglietta e lo avvicinai a me, baciandolo con foga. Lui contrasse le labbra sotto la mia pressione. Stava sorridendo, si. Sorrideva.
"Ti devo parlare Stefano."
"Dimmi tutto"-abbassò lo sguardo sulle scarpe.
"Io voglio chiederti scusa per quello che è successo, farò di tutto per te. Ricominciamo dall'inizio. Io ti amo Stefano."
"Sascha vorrei anch'io che si sistemasse tutto così, ma non è possibile."
"Stefano, tu non puoi capire"
"Si che capisco invece. Non sei stato il solo a dannarti per quello che è successo. Ho pianto una settimana intera. Ero distrutto."
"Lo so, è successo anche a me. Scusa."
"Non ti preoccupare, Saschino, è tutto apposto."-disse. Io gli sorrisi.
Lui mi diede un bacio sulla guancia. Io lo abbracciai. Lui ricambiò.
Solo amici?
Era questo che voleva dirmi?
Non lo capisco. Dio mio. Cazzo.
"Sascha, vedremo col tempo. È l'unica soluzione. Tempo al tempo."-mi sussurrò, per poi tornare dai nostri amici.
Il giorno passò lentamente. Come il seguente, e l'altro ancora. Giorni pienissimi. Da una città all'altra, eventi su eventi. Ed un solo pensiero in testa. Quella frase. Quel "tempo al tempo". Il bacio, il sorriso, l'abbraccio.
Pensavo a Stefano mentre ero steso sul letto a scorrere la home di Instagram. Ad un certo punto trovai la sua foto. Riconoscevo quel luogo. Era in Piazza della Signoria a Firenze. Cazzo. Come avevo fatto a non capirlo? Era andato dai suoi parenti. Accesi il computer e comprai subito un biglietto per la mia meta. Presi uno zaino, ci misi dentro sue felpe, due jeans e l'altro mio paio di scarpe, insieme ad altri oggetti utili al viaggio, ad esempio il computer e la scheda di memoria.
Il giorno dopo sarei andato da lui. Dall'amore della mia vita.
Aspettami Stefano, sto arrivando.

Stefano's pow

"Grazie Sbuci"-lo ringraziai per la bella serata passata con i miei vecchi amici al sushi e andai verso l'auto. Allacciai la cintura e mi diressi verso casa. Quando entrai mi stesi sul letto. Quando aprii il cellulare notai una notifica da Whatsapp.
Lessi il nome del contatto.
Sascha❤.
M-mi aveva scritto?
Seriamente?
Oddio mio. Finalmente. Allora ciò che gli ho detto alla fiera ha avuto l'effetto sperato.
Lessi il messaggio.
*in chat*
"Aspettami Stefano, sto arrivando"
"In che senso Sà?"
"Oh niente, tempo al tempo"
"Mi devo preoccupare?"
"No, tranquillo❤"
"Dobbiamo parlare quando ci vediamo"
"Okay, notte"
"Anche a te"
*fine chat*
Stava usando ciò che gli avevo detto io contro di me.
Intelligente il ragazzo.
È per questo che lo amo. Si, mia cara coscienza. Io lo amo. Tranquilla. Lo amo da 8 mesi ormai, quasi nove, o forse dieci. Non lo so più. Non ho mai spesso. Ho solo fatto "l'offeso".
Ma sei uno stronzo! Lo so che mi dirai così e ti dirò che forse hai ragione ma tu non sia come ci si sente. Mi manca tutto di lui, dalla punta dei piedi ai suoi capelli. Mi manca affondare la testa nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla. Mi manca baciarlo tutto il tempo. E si, mi manca Sascha. Sabrina ormai si era scusata con entrambi, e io l'avevo perdonata. Aveva combinato casini, ma io amavo Sascha e se lui l'aveva scusata, l'avrei fatto anch'io. Eravamo due corpi ma legati da sempre. Mi ricorda un'antica leggenda giapponese:

Ogni persona nasce con un filo rosso legato al mignolo, che lo unisce indissolubilmente alla sua anima gemella. Non importa quanto sia lontana la nostra anima gemella, questo filo non si romperà mai.

(N/A:non so da che ff l'ho presa, se leggi dimmelo che ti taggo nei ringraziamenti)

Sascha era la mia anima gemella e io so che quel filo si sarebbe presto accorciato. Andai a dormire. Il giorno dopo quando mi svegliai il rumore che produceva la pioggia urlando contro il vetro era così rilassante. Mi andai a lavare e mi vestii. Una felpa dei Mates e dei jeans. Mi allacciai le convers bianche. Ad un certo punto il telefono squillò. Era Sascha.
"Si?"
"Ehi Stefano, tutto okay?"
"Si,tu?"
"Altrettanto"
"Che volevi dirmi?"
"Tempo al tempo no? Affacciati"
Corsi alla finestra e lo vidi. Sascha stava sotto la porta di casa, in mezzo alla pioggia con una rosa in mano e un scatola di velluto.
"Cazzo Sà, arrivo"
Chiusi la telefonata, buttai il telefono sul letto e scesi di corsa le scale. Aprii la porta del mio condominio e andai di corsa verso Sascha.
Lo baciai, abbracciandolo. Il bacio più bello della mia vita, le lingue che ballavano un dolce valzer, scandito dai nostri cuori che battevano all'unisono e apprezzato dai sorrisi che si formarono su nostri volti quando ci staccammo, dopo istanti.
"Per te"-disse, arrossendo e porgendomi la rosa e infilandomi l'anello all'anulare.
"Ti amo Sascha, scusa per tutto"-dissi, piangendo.
"Ero gia perdonato, ti chiedo scusa io"-disse.
"Ti ho scusato da tanto ormai."
"Ti amo Stefano"
"Ti amo Sascha"
Ci baciammo, di nuovo. La rosa mi scivolò di mano e cadde a terra. Ma non me ne importava. La pioggia cadeva sulle nostre teste ma sembrava non dar nessun fastidio. Era bellissima, tutta la scena. Avevo tirato tutto il filo rosso sino a giungere all'estremità.
Avevo trovato la mia anima gemella.
Ed proprio lì, sotto la pioggia, durante quel bacio, che entrambi capimmo il nostro amore. Si.
Il nostro era amore. Ma non quello dei film o dei libri romantici strappalacrime.
Il nostro era amore.
Vero amore.
True love.

FINE CAPITOLO.
QUESTO ERA L'ULTIMO, CI HO MESSO 2 ORE A SCRIVERLO, MA SONO 1660 PAROLE. NE VALEVA LA PENA. SCRIVERÒ ALTRE STORIE, FORSE UN SEQUEL CHI LO SA MA VI AGGIORNERÒ NEL CAPITOLO DEI RINGRAZIAMENTI, QUANDO RAGGIUNGEREMO LE 1000 VISUALIZZAZIONI E LE 200 STELLE.
GRAZIE A TUTTI.
SUPPORTATE LA FINE DELLA FF CON UNA STELLINA E UN COMMENTO.
CIAO, QUI DA EMANUELE E TUTTO.
BONEE
VI ADORO

True love❣-Saschefano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora