Capitolo 18

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Sascha's pow

Era ormai passata una settimana da quando Stefano mi aveva visto con Sabrina. Avevo provato in tutti i modi a spiegargli come fosse andata la situazione, ma lui, in quel momento, preso dalla rabbia, non volle sentire ragione. D'altronde ha ragione. Se fossi stato io al suo posto non so come avrei reagito vedendolo a letto con un'altra. Soprattutto se è una tua ex. Ho sbagliato. Ne sono consapevole. Mi ero sempre detto che non avrei mai fatto del male a Stefano e, invece.
Meno male che non bevevi tanto.
Sempre utile tu, coscienza. Però come posso darti torto in momenti del genere. Mi sono lasciato andare, ma spinto da lei. Sabrina. Quella troia. Ricordo vagamente quella serata, solo la memoria di quella sera resta intatta. Le lacrime minacciano di uscire ancora, quando penso a questo evento. Il giorno più brutto della mia vita. Lei mi disse di avere dei problemi con Manu, e che aveva anche iniziato a provare interesse per qualcuno che conosceva. Che fossi io?
Probabile.
Ma che sei intelligente.
Simpatica.
Ero steso sul letto a pensare, quando il rumore incessante della sveglia mi fece tornare alla realtà.
Stesi una mano sul comodino, spegnendola.
Sbloccai il cellulare e aprii Instagram. Mi comparve subita la sua foto. Potevo riconoscerlo benissimo. Stefano. Sorrideva. Ma io sapevo che dietro quel sorriso c'era tanta amarezza. Lo conoscevo troppo bene. La cosa che mi colpì fu la descrizione sotto l'immagine.
"Avete presente la sensazione di amare qualcuno che invece pensate di odiare?"
Che cosa stava a significare?
Mi amava?
Non so. Io sapevo solo di amare lui alla follia. Il nostro distacco mi aveva fatto capire ancora di più quello che provavo per lui.
Mi alzai dal letto, strofinando gli occhi, poi mi diressi in cucina per fare colazione. Mentre il caffè era sul fornello Giuseppe mi chiamò.
"Ciao Giuse, buongiorno"
"Buongiorno anche a te Sascha, ti ho chiamato per ricordarti gli eventi di questa settimana, sabato e domenica in fiera e venerdì nel centro commerciale a Bologna."
"Grazie per avermelo ricordato, l'avevo già scordato."
"Sei sempre il solito"
"Ma..."-mi bloccai.
"Si, Stefano viene."
Come aveva fatto a sapere quello che pensavo?
"Ciao e grazie ancora"
"Ciao Sà"
Chiusi ma telefonata e versai il caffè nella tazza. Lo zuccherai e lo bevvi. Domani avrei rivisto Stefano. Ero emozionato. Gli avrei chiesto scusa. Saremmo tornati insieme. O forse avremmo rotto definitivamente. Avremmo chiuso. Per sempre. L'unica consolazione erano quei baci che i fan ci chiedevano ogni volta.
Andai in camera per vestirmi. Quando mi avvicinai alla panca, dove c'erano i vestiti, notai la scatoletta vellutata. La aprii, piangendo. Dentro c'era l'anello che Stefano mi aveva lanciato sopra quel dannatissimo giorno. Ripresi la situazione in mano, misi la felpa rossa dei Mates, dei jeans e uscii di casa.

[...]

Arrivati davanti l'edificio salii le scale. Quando arrivai all'appartamento e suonai il campanello, mi venne ad aprire Salvatore.
"Oh, ciao Sà"-disse lui, sorpreso di vedermi.
"Sembra che hai visto un fantasma, tutto bene?"-chiesi, abbracciandolo.
"Si, tranquillo"-mi fece entrare,posare il computer e il cappotto.
Quando entrai in cucina notai Claudia che parlava con un ragazzo, dai capelli scuri e poco ordinati.
"Ciao Sascha"-disse Claudia, che mi venne incontro, abbracciandomi. Quando mi staccai vidi il ragazzo che si era girato.
"S-stefano"-balbettai, avevo il cuore a mille in quel momento.
"Sascha"-disse lui, porgendo freddamente la mano. Aveva lo sguardo basso sulle nostre mani, che si strinsero, per poi staccarsi velocemente.
"Ora se mi scusate devo andare"-sospirò, andando a prendere il suo giubbotto. Stava per avvicinarsi all'uscita quando lo fermai per un braccio, facendolo girare.
"Dobbiamo parlare"-esclamai, facendo incastrare i nostri occhi.
"Non ora"-ribatté lui.
"E quando allora Stefano? È troppo tempo che non parliamo"
"Sascha, ora no"
Lo baciai, d'istinto, facendolo urtare contro la porta. Lui si staccò subito, mi guardò. Era arrossato. Io gli sorrisi. Lui aprì la porta e andò via.
Che avevo fatto?
Avevo rovinato tutto?
Ho peggiorato le cose vero coscienza?
Sei un coglione Burci.
Lo so, lo so.
Cazzo.
Tornai in cucina, Salvatore e la sua ragazza si stavano guardando. Io scossi la testa.
"Allora andiamo a registrare?"-proposi.
Lui annuii.

[...]

Finito di registrare, notai che si era fatta sera. Restai a mangiare da loro. La sera tornai a casa. Il giorno dopo saremmo dovuti andare al centro commerciale.

[...]

La mattina mi svegliai presto, feci colazione e mi vestii. Misi qualcosa nella valigia. Sarei dovuto andare in fiera il giorno seguente.
Al cento commerciale la giornata andò come il solito. Foto, autografi e qualche bacio con Stefano. Non parlavamo. La cosa preoccupante è che il giorno dopo saremmo dovuti andare in fiera e dormire tutti e due nella stessa camera. Con Salvatore e Giuseppe però. La sera mangiammo in un ristorante e la notte viaggiamo fino al luogo in cui avremmo dormito. Faceva caldo, per essere solo a Marzo. Stefano dormiva in maglietta e mutande, ed era altamente provocatorio per me. Io dormivo in pigiama invece. Ma non potevo smettere di fissarlo, e lui ogni tanto lo notava, giarandosi, sedendosi o arrossendo. Ero felice di fare comunque quell'effetto su di lui. La notte passo velocemente.
La mattina dopo sentii una mano scuotere la mia spalla.
"Svegliati Sascha"-disse Stefano.
"Buongiorno"-dissi, con la voce impastata dal sonno.
"Anche a te"-mi sorrise.
Ci vestimmo e casualità della sorte, avevamo uno la felpa del colore dell'altro. Salvatore quando lo seppe si mise a ridere.

[...]

I giorni di fiera passarono velocemente e io e Stefano avevamo scambiato qualche chiacchiera, su cose inutili però, non toccando mai l'argomento della nostra relazione, apparentemente finita.
Ero da Salvatore per registrare.
"Ma Stefano vive ancora a Milano?"-chiesi.
"Non posso dirtelo Sascha, mi ha chiesto lui di tenerlo nascosto."
"CAZZO SAL PERÒ DEVO SAPERE DOVE ABITA."
"Allora non contare su di me, mi dispiace."
"Dio mio".
Avrei fatto una sorpresa a Stefano. Al costo di dover girare tutta l'Italia.
Ti troverò amore della mia vita. Lo farò. Ti darò un bacio che non dimenticheremo. Anche a costo che sia l'ultimo.

FINE CAPITOLO
LO SO CHE È UN CAPITOLO COSÌ E COSÌ MA MI SERVIVA SIA PER FARVI CAPIRE COSA PENSA SASCHOLO E SIA PER L'ULTIMO CAPITOLO, CHE POTETE ASPETTARE NEI PROSSIMO GIONRI. VI AGGIORNERÒ IN SEGUITO.
BYEE
EMANUELE

True love❣-Saschefano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora