Capitolo 17

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Stefano's pow

"Grazie ragazzi per la cena!"-salutai Sal e Claudia e mi avviai verso la macchina. Mi avevano invitato a cenare, la ragazza del mio amico cucinava in modo divino. Sascha era andato a cena con Sabrina in un pub. Si, a primo impatto il loro incontro mi dava fastidio, ma poi ho metabolizzato il tutto. Sascha ed io siamo fidanzati e, sicuramente, posso fidarmi di lui. Quando scesi le scale del mio ex appartamento, ricordai di aver dimenticato il cellulare di sopra. Andai a prenderlo, ma mi aprii un Salvatore a petto nudo.
"Emh..si Stefano?"-chiese lui, altamente irritato.
"Il telefono"-sorrisi, in imbarazzo.
Lui andò a prenderlo e me lo porse.
"Eccolo, buona serata"
"Buona notte piccioncini"-dissi, strizzando l'occhio.
Scesi e andai verso l'auto, accesi il motore e allacciai la cintura.
Durante il tragitto, accesi la radio e sentii un po' di musica. La casa in cui vivevo adesso, insieme a Sascha, era molto distante da casa di Salvatore. Ci sarebbero voluti venti minuti per arrivare. Mi fermai ad una pizzeria e presi una pizza per me e il mio ragazzo, si, abbiamo fame anche dopo cena. La presi e corsi verso casa, per fare in modo che si mantenesse calda. Arrivato davanti all'edificio parcheggiai, scendendo dall'auto con la pizza in mano. Aprii la porta ed entrai, salendo le due rampe di scale che mi separavano dall'arrivare a casa, stare in maglietta e mutande a mangiare una pizza con la persona che amo. Erano quelli i momenti più bello tra me e Sascha. Di sicuro poi quella serata, che sembra romantica, per noi due, sarebbe sfociata in un'altra notte di passione. Cercai la chiave dell'appartamento e dopo una ricerca per trovarla, la inserii nella toppa e girai. Si sentì un rumore metallico, segno che la porta si era aperta.
"Amore sono a casa!"-urlai, poi lasciai sul divano il cappotto. Sascha non era in cucina. Sentii dei rumori provenire dalla camera da letto e quando fui davanti alla porta non potei credere a ciò che credevo.
Sabrina, in intimo, era sopra Sascha, in mutande e lo stava baciando fogamente mentre le sue mani scendevano sempre più giù sul suo petto, sfiorando i boxer del mio ragazzo, se così si può definire, che gemeva.
Sembrava ubriaco. E penso che lo fosse. Dio. Era proprio ubriaco, ma in quel momento sembrò capire qualcosa.
"Sei solo un brutto stronzo!"-dissi io, facendo cadere a terra il cartone della pizza e lanciandogli l'anello che avevo all'anulare, che lui prese al volo, facendo cadere Sabrina.
"Brutta troia!"-gridò lui.
Lui gli lasciò un ultimo bacio e poi di rivestì subito. Si incamminò verso l'uscita e quando passò affianco a me, che ero a testa bassa e con gli occhi che buttavano fuori le lacrime, sghignazzò.
"È stato bellissimo Sascha, per quello che è stato. Ciao Stè!"-disse e poi uscì di casa.
"COME HAI POTUTO!!BRUTTO STRONZO!!"-urlai contro di lui, che rivestito velocemente venne contro di me, che avevo preso la valigia e ci avevo messo dentro più cose possibili.
"ERO UBRIACO STÈ! NON FAREI MAI UNA COSA DEL GENERE! NON TI TRADIRE!"-mi supplicò, ma io ero troppo concentrato su ciò che avevo visto. Sapevo però, che in fondo, quelle parole erano vere. Ma in quel momento non me ne fregava un cazzo, ero distrutto in tutti i sensi.
"STEFANO ASCOLTAMI, SONO GAY PERCHÉ DOVREI TRADIRTI! LO SAI MEGLIO DI ME"-disse avvicinandosi a me e, sollevandomi la testa.
"Io fatti non mentono Sascha, mi dispiace, ma ho bisogno di un pausa. Ti amo, ma questo non posso sopportarlo!"-dissi io, andando con la valigia a prendere il giubbotto e preparandomi ad uscire.
"De-devo f-fare un'ultima cosa prima d-di andare..."-sospirai, poi mi avvicinai a lui lasciandoli l'ultimo bacio, che durò qualche istante. Aprii la porta e uscii.

[...]

Mi diressi verso casa di Salvatore, piangendo tutto il tragitto e rischiando di sbattere contro le altre auto. Arrivato, presi la valigia e corsi su per le scale.
"CAZZO SAL APRII!"-gridavo, piangendo. Era l'una di notte e non mi importava se qualcuno mi cacciava dall'edificio.
Lui mi aprì, era in mutande.
"S-scusa se ho int-interrotto qu-qualcosa"-dissi abbracciandolo e piangendo su di lui.
Potevo sentire la sua pelle bollente e il cuore a mille, segno che la loro notte era stata di fuoco.
Poco dopo Claudia, con il pigiama venne da noi.
"Vieni Stefano, andiamo a prendere un tè"-mi prese per mano e mi portò in cucina, mettendo a bollire l'acqua. Nel mentre Salvatore andava a vestirsi.

[...]

"Ho trovato Sabrina e Sascha fare..."-mi bloccai, singhiozzando.
"....fare sesso"-continuai, sorseggiando il tè mentre Claudia mi accarezzava la schiena.
"Grazie ragazzi, ci siete sempre"-sospirai.
"Stefano ma almeno Sascha ti ha spiegato la situazione?"-chiese Salvatore.
"Mi ha detto che forse era ubriaco, che non mi tradirebbe mai, ma io so che ho visto!"-gridai.
Il mio telefono in un'ora avrà avuto 126 messaggi di Sascha e 28 telefonate. Io non rispondevo. Ero distrutto. Andai a dormire. Il giorno seguente sarei andato a Firenze, a casa mia, con i miei genitori. Almeno sino a quando non avrei trovato una dimora fissa. Mi addormentai, profondamente.

[...]

"Sascha, Sascha no!"-mi lamentai, poi mi svegliai tutto d'un tratto. Era mattina. Avevo sognato lui. L'amore della mia vita. Non lo avrei più scordato, ma dovevo. Andai a fare colazione, registrai due video e ne editai molti altri, tanto avevo montato una postazione video ottima. Prenotai il treno per casa mia e andai a fare colazione.
"Salvatore se Sascha ti chiede dove sono tu devi dire che non lo sai, capito?"-chiesi.
Lui annuii.

[...]

Nella settimana seguente avrei avuto molti incontri con gli altri Mates. Avrei rivisto lui. Dovevo concentrarmi sul lavoro. Ai fan avevo detto in un video che mi ero allontanato da Sascha per problemi di famiglia. Per ora c'eravamo incontrati solo una volta ad una fiera. Al grido dei fan, entusiasti dall'idea di un nostro bacio, non esitai e baciai Sascha. Lui ricambiò, cercando l'accesso alla bocca che ebbe solo per un'istante, poi mi staccai. Era sempre bello baciarlo.

Io e Sascha non ci vedevamo da un settimana. Nessun evento, nessun messaggio o telefonata. Lo amavo ancora, eccome. E sono sicuro che lui amava me. Lo diceva sempre a Salvatore. E io in questo modo lo amavo sempre di più. Volevo che stessimo insieme, anche ora, anche adesso, subito.

FINE CAPITOLO

ANYWAY SCUSATEMI SE NON HO AGGIORNATO IERI MA ERO IMPEGNATO PERÒ OGGI SUPER CAPITOLO. PENSO CHE ALTRI 2 CAPITOLI E IL TUTTO FINIRÀ. PERÒ TRANQUILLI CHE CI SARÀ UN EPILOGO ABBASTANZA LUNGO E POI FARÒ ALTRE SASCHEFANO, TIPO ONE SHOT E STORIE BREVI (QUELLE CON POCHE FRASI A CAPITOLO)
SUPPORTATE LA FF CON UNA STELLINA E UN COMMENTO.
BYEE.
EMANUELE

True love❣-Saschefano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora