Capitolo 8

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Pov.Romano

E un'altra giornata di lavoro è finita. Si stava davvero bene oggi in ufficio senza il capo. Mi mancava Arthur però.

Sospiro e mi stendo sul letto.

"Sai qualcosa di Arthur?"
Antonio, non che mio coinquilino e ragazzo da 2 anni, sembra sempre più preoccupato di me quando riguarda Arthur.

"No, ma starà ancora al meeting con il capo."

Siamo molto legati a Arthur, Antonio forse di più. All'inizio della sua carriera, Antonio, non era molto popolare in quell'edificio dove attualmente lavoriamo. Io non ero ancora entrato a far parte di quel gruppo, ma Ivan lo era già da qualche mese. Il capo, che all'ora era un certo Kiku Honda, aveva messo apposta Antonio con Arthur in modo che potesse farsi nuovi amici. Ivan, dice lui, era capitato con un certo Gilbert Beilschmidt, con qui non andava mai d'accordo. Troppo "favoloso". Andando avanti col tempo, Antonio, si era innamorato di Arthur. Ma un bel giorno, fortuna vuole, arrivai io! Come faccio a sapere tutto della carriera di Antonio? Ivan, non che mio compagno di avventure al lavoro, mi racconta sempre, quando può, qualche "curiosità" sui mesi precedenti al mio arrivo. Ivan è uno delle persone che lavora lì da più tempo. Ne ha visti di capi andare e venire. Il primo fu Ludwig, e che sfortuna vuole, sia anche il ragazzo di mio fratello, Feliciano Vargas, che attualmente vive in Italia. Venezia per la precisione. Il secondo fu, appunto, Kiku Honda, uno dei capi, a quanto si dice, più timidi e taci turno di tutta la storia delle aziende. Il terzo è Alfred F. Jones, ovvero, il capo che abbiamo noi adesso. Com'è salito di grado? Semplice botta di culo.

"Prova a chiamarlo."
Propone Antonio, ma non lo ascolto. Mi infilo il pigiama con tutta la calma del mondo e mi stendo, di nuovo, sul letto.

"Romano, parlo con te."

Mi sistemo il cuscino e spengo la luce.

"Romano, Lovino Vargas parlo con te."
Odio quando mi chiama Lovino. Sbuffo e mi siedo sul letto accendendo la luce.

"Hai il numero di Arthur!? Hai un telefono con credito!? CHIAMA TU ALLORA"

Perdo subito la pazienza, come al solito, e inizio a guardarlo male. Mi chiedo se avvolte sia ancora innamorato di Arthur e sta con me solo per cercar di dimenticarlo.

"Sei tu il suo migliore amico, io non voglio parlare con lui adesso. Ho sonno"

E quando mi dice questa frase, perdo ogni dubbio e mi concentro sul fatto che stiamo assieme da 2 anni e non ha mai azzardato a tradirmi. Ci credo, potrei ucciderlo con un solo pugno.

"Solo perché se no non dormi, e se non dormi tu, non riesco a dormire neanche io visto che rompi."

Sbuffo e prendo in mano il telefono, cerco il contato di Arthur e chiamo.

Uno squillo e non risponde.

Normale, chi al primo squillo risponde? Io no, prima che trovo il telefono in tasca o nel borsone ci vuole una vita.

Secondo squillo e non risponde.

Va bene, aspetto Arthur, ma muoviti però, ho sonno.

Terzo squillo.

Arthur risponde sempre al terzo, perché ora non risponde!? Inizio a preoccuparmi e guardo con la punta degli occhi Antonio, che nel frattempo si stava mettendo il pigiama tutto tranquillo.

Quarto squillo.

Non mi piace questa cosa. Inizio ad agitarmi davvero e Antonio se ne accorge.

"Qualcosa che non va?"

Talmente agitato che appena Antonio mi fa la domanda, salto dal letto.

"N-No... c'è... NON LO SO."

Antonio, sconvolto dal mio "non lo so", si siede vicino a me e inizia ad accarezzarmi la testa.

Senza accorgermi di niente, inizio a far tremare le gambe e le mani. MA CHE MAI STARA' FACENDO PER NON RISPONDERMI!?

Il Capo Che Odio Con AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora