5)Un buon arrivo

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Claire
Ed eccomi qua,in questo aereoporto pronta per prendere il primo volo per la Sardegna.

Non vedo l'ora che questi mesi passino in fretta,perchè sono sicura che mi mancherà davvero tanto la mia famiglia.

Mio padre interrompe i miei pensieri abbracciandomi perchè hanno chiamato il mio volo.

"Stai attenta e chiamami ogni sera,buon viaggio Claire"dice mio padre,lui si è sempre preoccupato molto per me,è molto protettivo e questo mi fa capire che ci tiene davvero tanto a me.

Poi arriva il turno di mia madre che inizia a farmi i suoi soliti monologhi su come si ci comporta,soprattutto per la gente che troverò lì ma dopo un po' si ferma dicendo: "Oh Claire perdonami per aver insistito così tanto di trovarti un lavoro per realizzare il tuo sogno,ma cerca di capire quando sarai più grande noi non ci saremo più e dovrai gestire tutto sola senza il nostro aiuto quindi ho pensato che questo ti aiuterà so che può sembrare un gesto egoista ma....."
Già quanto tempo ho pensato a rimuginare sul fatto che lei non volesse che io realizzassi i miei sogni,quante notti a pensare cosa avrei dovuto fare realmente,quante giornate passate a litigare per farle capire che non ce l'avrei fatta a stare via tre mesi,ma dopo ho capito,ho capito che lei è la persona che più vuole che io esprima i miei desideri e so per certo che mi sosterrà sempre.

"Non sei egoista mamma,sai io ci ho pesato molto e ho capito che hai ragione,è un mio sogno e di conseguenza devo realizzarlo con i miei sacrifici non ti preoccupare mamma"le rivolgo un sorriso caloroso,per farle veramente capire che ha fatto la cosa giusta

"Forse ma guarda per colpa mia non stai più con il tuo ragazzo"mi risponde prontamente,già Federico,lo avevo già rimosso dalla mia memoria,ma non perché io sia cattiva o perché non ci tenessi,ma quando le persone mi fanno torti,almeno così grandi io proprio non riesco a perdonare,è più forte di me

"Niente forse mamma,tu hai ragione e se quello che doveva essere il mio ragazzo non ha saputo comportarsi da tale me ne farò una ragione"può sembrare crudele un pensiero così ma la penso esattamente in questo modo.

Quando devo salutare mio fratello e mia sorella una lacrima minaccia di uscire,devo resistere,abbraccio mia sorella e lei non sembra volersi staccare da quell'abbraccio.

"Chiamami ogni volta che potrai me lo prometti?"sembra un cucciolo smarrito,ed è questa la cosa che mi fa più male,vederla così.

"Te lo prometto Katia,te lo prometto.Mi mancherai"la stringo forte a me asciugando le lacrime nel suo viso

"Ah, un ultima cosa"mi dice a bassa voce alzandosi per raggiungere il mio orecchio

"Cosa?"sussurro

"Trovati un ragazzo carino"mi fa l'occhiolino e dopo di che ridiamo per questa affermazione

"Cosa state dicendo voi due"vedo Alec che ci sta raggiungendo con due caffè in mano,me ne porge uno e gli sorrido

"Niente di che"sorseggio il mio ginseng,come si fa a non amarlo,è così dolce,lo berrei ogni secondo della giornata

"Faccio finta di crederci"Alec si sistema la sua giacca di pelle per questo leggero vento che tira oggi e sorride affettuosamente entrambe,dopo di che Katia va dai miei genitori lasciando del tempo a me e a Alec.
Ci abbracciamo e io mi sento a casa in quelle braccia,penso che altre braccia non mi faranno mai sentire a casa come queste,è una sensazione che solo chi ha un fratello può conoscere.

"Chiamami ogni sera,stai attenta ai ragazzi se qualcuno ti fa qualcosa chiama"mi stringe ancora più forte a lui,lo so che vorrebbe in fondo dirmi di restare qua con lui,ma non lo farà mai.

"Starò attenta Alec.
Ti voglio bene"lo stringo a me e respingo questo profumo così familiare a me

"Anche io"mi spettina i capelli e mi posa un bacio sulla nuca,come fa sempre.

Gli lascio un bacio sulla guancia e vado verso i controlli deposito le valigie e salgo sull'aereo che sta per partire.

Decido di prendere un libro e leggere,ho portato il mio preferito,mi manca poco alla fine e voglio finirlo.
Guardò fuori dall'aereo e inizio a pensare,non riuscirò proprio a finire questo libro,decido di prendere le cuffiette nel mio zaino e ascolto un po' di musica così mi rilasso e cado in un sonno profondo.

Sento parlare qualcuno dicendo che siamo arrivati così scaccio la cintura prendo il mio zaino e mi diriggo all'uscita,appena arrivo all'esterno l'aria fresca mi sfiora la pelle,così prendo la mia giacca dallo zaino e la indosso,prendo la valigia e aspetto un taxi,entro dentro dopo aver sistemato le valigie nel bagagliaio e trovo alla guida una signora buffa,con un cappello e dei guanti neri.

"Dove andiamo signorina?"mi chiede tutta allegra,non lo farà mica con tutti?

"Al villaggio hotel Dolphins,ad Alghero per favore"le rivolgo un sorriso gentile e si mette alla guida

"Bel posto;si trova lì per vacanza?"chiede curiosa dopo vari minuti di silenzio

"No,vado lì per lavorare nelle vacanze estive come animatrice"

Mi piacciono le persone curiose,non quando chiedono della vita privata o troppo privata,ma quando fanno queste domande si anche perchè anche io faccio parte del gruppo delle persone curiose.

Dopo un po' di tempo passato ad ascoltare della musica nel taxi prende parola la signora.

"Siamo quasi arrivati"mi informa, ed infatti è proprio così dopo pochi minuti mi trovo davanti all'entrata del villaggio.

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