33)Incidenti spiacevoli

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Claire
Ormai le giornate sono tutte uguali,mi sveglio,mi preparo per la giornata che mi attende e vado a svolgere i miei compiti,sono passati 3 giorni e continuo a ripetermi come potranno essere questi 2 mesi che mi attendono, da quando ho messo piede qui dentro sono successe una marea di cose che non so più neanche spiegare.
Io da ragazza normalissima in una cittadina normalissima e in una scuola altrettanto normale,mi trovo ad affrontare situazioni che non fanno che mettermi tanta confusione,in più penso a come staranno i miei genitori,hanno sempre avuto una "fissa" per me,so che non c'è mai un figlio preferito,ma loro hanno sempre contato su di me,io mi sentivo pesante,come se dovessi trasportare con me un macigno che pesava più di me,mi sentivo addosso la responsabilità di mia sorella più piccola e di tutta la casa,mio fratello c'è sempre stato per me e forse è proprio per questo che non ho avuto tanti problemi nella vita,c'è sempre stato lui che davanti a ogni ostacolo lo superava con me,stringendomi la mano e rassicurandomi sul fatto che sarei stata bene.
Lui è sempre stato forte,almeno così è sempre sembrato a mia sorella,ai miei genitori,ma io quando tornava a casa tardi lo sentivo sempre piangere,ho sempre visto cadere la sua corazza,ma non perché volesse,proprio perché anche i più forti crollano,anche più dei più deboli.
"Driiin"
Sento il suono della sveglia che mi porta a girarmi dall'altro lato,già sono passate settimane e ancora non riesco a gestire la sveglia,è sempre stata un incubo per me.
Decido di alzarmi e spegnere la sveglia prima che la scaraventi al muro,apro le persiane della finestra e noto che oggi non è una bella giornata,chissà cosa succede in queste giornate,abbiamo avuto la fortuna di avere delle belle giornate ma oggi vedo che non abbiamo la stessa fortuna.
Scaccio via questi pensieri e mi dirigo in bagno a fare una doccia,mi vesto con la divisa e metto anche su la felpa perché ho notato che tira un po' di vento e l'ultima cosa che voglio è ammalarmi,prendo il mio zainetto,le chiavi e il telefono ed esco fuori dalla camera,faccio il numero di mio fratello e lo chiamo:
"Ehi Claire,non ti fai sentire da tanto,come va?se c'è qualcosa che non va prendo il primo volo,io lo sapevo che non dovevo lasciarti partire,Claire rispondi va tutto bene?"risponde agitato senza pensare minimamente a quello che sta dicendo.
"Oh,Alec calmati,ti prego,io sto bene,non ho chiamato perché sto avendo tanto da fare,voi piuttosto tutto bene?"
"Ora che ti sento mi sento molto più sollevato,la mamma sta bene,lavora troppo come sempre,mentre tua sorella è con zia Luisa,sai com'è ama il mare"
Mentre parlo al telefono con Alec vado verso il ristorante per fare colazione con gli altri,caspita sto morendo di fame
"Già lo so e tu invece,cosa mi racconti?"chiedo
"Io ho la solita vita,esco con James la sera mentre il pomeriggio aiuto la mamma qui in casa,si sente la tua mancanza,le faccende di casa sono davvero pesanti"
"Ecco vedi?Ora tocca a te farle,mi raccomando controlla la mamma e saluta papà,chiamerò loro stasera per sapere come stanno"
"Va bene Claire,ci sentiamo ti voglio tanto bene"
"Ti voglio bene anche io"rispondo prima di attaccare
Arrivata all'entrata del ristorante intravedo già i miei amici,già amici,ormai posso definirli così vero?
"Ciao a tutti"mi siedo al tavolo e Masha mi sorride rassicurante
"Oh ciao Claire,ci stavamo chiedendo cosa fare visto il tempo"mi dice Lorenzo osservando il tempaccio fuori
"Beh in realtà me lo stavo chiedendo anche io,non ne ho proprio idea"rispondo pensierosa
"Ragazzi vi ho già detto che oggi faremo attività al chiuso,avete visto la zona vero?"risponde Marco,ovviamente,lui sa sempre cosa fare,mi chiedo perché non penso alle cose come fa lui
"Oh Marco quel posto è fantastico,Dio vorrei essere al posto degli ospiti oggi"dichiara Aly con aria sognante,ed ha proprio ragione,chi non vorrebbe rilassarsi per un'intera mattinata,davanti a una bella spa.
"Bene ragazzi finiamo di fare colazione e spighiamoci ad andare,dobbiamo preparare ogni cosa e non abbiamo ancora fatto niente"dice Masha preoccupata come sempre,non so come sia possibile,ma è anche più ansiosa di me.
"Masha calmati,se te lo dico io fidati che è abbastanza grave"ridacchio con il mio ginseng in mano
"Uffa Claire,lasciami liberare,se la tengo dentro prima o poi scoppieró con lei"si alza dalla sedia e va verso il bancone a prendere un'altra spremuta mentre io rido per quello che ha detto.
Dopo aver fatto colazione andiamo tutti insieme verso la sala al chiuso del villaggio,io non ci sono mai stata,ma ho visto dal
depliant che è un'aria grande accogliente,fuori ha un giardinetto con alcuni gnomi intorno,proseguendo verso una stradina in pietra troviamo l'entrata con una grande scritta: "Area al chiuso" mentre sotto ci sono elencate tutte le risorse che offre la struttura e ci sono veramente troppe cose.
Marco tira fuori la chiave e appena apre la porta troviamo un grande corridoio che porta a varie stanze,entriamo nella stanza giochi e troviamo un parquet dove giocare sia a pallavolo che a basket,tennis e calcio,è davvero fantastico riuscire a fare tutte queste cose in un unico posto.
"Marco prendo le attrezzature,le casse le prendi tu?"chiede Masha
"Si sì certo"Marco va verso uno stanzino e prende le casse.
"Manca il computer,oddio,l'ho dimenticato in spiaggia"dichiara Marco sedendosi sulle casse troppi grandi
"Oh,non preoccuparti Marco andrò a prenderlo e tornerò subito"dico avvicinandomi a lui e prendendo la borsa che avevo poggiato sopra le casse
"Oh,grazie Claire,come farei senza di te?Ti adoro"Marco mi abbraccia,anzi mi sta soffocando
"Torno presto"ridacchio uscendo dalla porta e dirigendomi verso l'uscita.
Una volta fuori respiro in aria fresca e umida,un'aria fresca tipica dell'estate,vado verso la spiaggia e una volta arrivata prendo le chiavi dello stanzino sulla spiaggia.
Cerco il computer e una volta trovato urlo per la gioia,sento però la porta sbattere violentemente,sussulto per lo spavento e mi giro verso quella direzione,trovo l'unica persona che non volevo vedere.
"Oh no,ancora tu!"mi accascio a terra e mi strofino le mani al viso.

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