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CAPITOLO DELLA MEMORIA

Il capitano Smith si aggirava sul ponte principale

Lì regnava il caos,ma lui camminava pacato immerso nei sui pensieri

Lui era il capitano della nave ed aveva portato alla morte tantissime persone

Non aveva portato a termine il suo compito

Una donna si avvicinò a lui e gli domandò"Capitano,dove devo andare?Prego dove?"

Solo in quel momento si accorse che la donna portava tra le braccia un neonato

Ma lui non rispose,non riusciva più a parlare a causa del dolore che provava in quel momento cosí di allontanò da quella donna e quel bambino che lo facevano sentire ancora più in colpa

Fece qualche passo finché un marinaio non si avvicinò a lui

"Capitano.Signore"disse porgendogli un salvagente

Il capitano lo guardò torvo,non accettò il salvagente e fece esattamente come con la donna,andò avanti lasciando il marinaio senza risposta

Quel salvagente poteva benissimo andare a qualche innocente che lui aveva portato alla morte

Andò verso la sala comandi,che era ormai per metà allagata

Si fermò qualche istante a guardarla ed infine si ritirò nella sua postazione chiuse la porta a chiave dietro di sé così poteva morire indisturbato come un vero capitano

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I musicisti finirono di suonare l'ultima melodia,avevano suonato ininterrottamente fino a quel momento e per loro era arrivato il momento di cercasi una scialuppa

"Bene,basta così"li interruppe Wallace
Lui aveva deciso di rimanere a suonare, di morire facendo quello che amava fare

Gli altri musicisti si affrettarono a salutarlo

"Addio Wallace" "Buona fortuna Wallace" "Addio Wallace" "Arrivederci"

Wallace strinse il suo violino e se lo portò alla guancia per suonare l'ultima melodia ed iniziò ad intonare Nearer My God To Thee

I musicisti suoi compagni si bloccarono ed uno ad uno andarono a suonare con lui

*Nearer My God To Thee-Titanic*

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Il Signor Andrews guardò il suo orologio da taschino e sistemò l'ora dell'orologio infisso sul camino

Tutto attorno a lui scivolava a terra

Si appoggiò con le mani sul camino e prima di morire pensò alla sua famiglia,la sua amata moglie e la sua adorata figlia,quanto gli sarebbero mancate

La sua però era una scelta,la scelta giusta,aveva deciso di cadere insieme alla sua nave

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Ida e Isidor si stringevano sul letto della loro camera

L'acqua gli iniziava a bagnare le coperte

Ida piangeva e baciava la mano del marito che la teneva tra le braccia

Lei aveva deciso di cedere il suo posto ad un ragazzo giovane,l'aveva fatto salire con la sua fidanzata,lei voleva rimanere con Isidor

Insieme avevano passato una vita e non lo avrebbe di certo lasciato

Così insieme avevano deciso di tornare nella loro suite e morire insieme uno affianco all'altro

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La madre accarezzava i volti dei suoi bambini

Le guardie non avevano aperto i cancelli cosí lei invece che cercare un'altra via d'uscita aveva deciso di portare i suoi bambini a letto per farli dormire quando l'acqua li avrebbe divorati

Gli raccontò una storia per farli addormentare,la loro preferita

"... e così vissero insieme felici e contenti per trecento anni, nella terra di Tir na nOg, la terra dell'eterna giovinezza e bellezza..."narrava tra le lacrime parlando dei suoi bambini

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La nave stava affondando,non c'era più tempo da perdere a piangere sul cadavere di Tommy

Fabrizio gli sfilò velocemente il giubbotto di salvataggio e lo indossò

Si alzò in piedi e tirò fuori il suo coltellino svizzero

Si avvicinò alla scialuppa che non erano ancora riusciti a buttare in mare ed iniziò a tagliare le corde

La nave veniva risucchiata sempre più in profondità se non si sbrigavano la scialuppa non ce l'avrebbe fatta

Caledon intanto prese la bambina che lo aveva salvato e la diede alla donna che prima lo aveva aiutato

Si avvicinò al bordo della scialuppa che si stava per ribaltare a causa del grande numero di persone che cercava di salirci

Intanto la situazione nel salone grande stava peggiorando drasticamente

La nave era per metà sommersa dall'acqua,non c'era più via d'uscita



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