3. Luci ed ombre

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Dopo un inizio un po' turbolento settembre trascorse placidamente con le varie attività scolastiche che ripartivano a pieno ritmo.
L'ultimo sabato del mese Severus organizzò,seppur in ritardo, una cena per il quarantesimo  compleanno di Hermione nella loro casa di Chelsea.
La strega non se lo aspettava, lui la convinse con una scusa a tornare a casa e quando aprì la porta ritrovandosi davanti i genitori e tutti i suoi amici più cari non poté fare a meno di cedere alla commozione.
La compagnia era numerosa e allegra, c'era tutto il clan Weasley più la famiglia Potter, Neville e Luna con Gwen, Hagrid, Priscilla e Gregor, e Severus aveva convinto anche Minerva a partecipare nonostante alla sua veneranda età preferiva evitare la confusione.
Mentre gli adulti conversavano e ridevano i ragazzi giocavano e si divertivano fra loro.
Quando sul tavolo apparve la torta Severus si alzò in piedi richiamando l'attenzione dei presenti, si schiari' la voce: "Non sono avezzo a discorsi di questo tipo. Per cui vi prego di non interrompermi così finirò alla svelta" tutti scoppiarono a ridere.
"Sono passati diciassette anni da quando questa donna meravigliosa ha accettato di diventare mia moglie" Hermione lo guardava rapita "ancora oggi mi sveglio la notte e la guardo per assicurarmi che sia lì accanto a me e non sia un sogno perché davvero  non so cosa ho mai fatto per meritarla" le prese la mano continuando il discorso guardandola negli occhi come se nella stanza fossero rimasti soli: "Tu sei il mio desiderio esaudito, mi dai il coraggio di affrontare tutto ciò che accade, è il tuo amore a darmi l'equilibrio che prima di conoscere te non ho mai avuto. Mi hai reso una persona migliore e mi hai donato la ricchezza più grande che un uomo possa avere" cercò con gli occhi Kathryn e Jordan poi alzò il calice "A Hermione, per la quale non ci fu mai, non ci sarà né potrebbe esserci nessun amore più grande di quello che io le porto, ti dono il mio cuore e la mia vita. Per sempre".
"A Hermione" brindarono tutti in coro mentre la festeggiata con le lacrime agli occhi abbracciava il marito e i figli.
Poi a tutti venne servita la torta.
Winifred aveva l'aria sognante con la forchetta a mezz'aria: "Tuo padre è l'uomo più affascinante che esiste" sospirò "I tuoi sono una coppia bellissima, sembrano usciti da una favola".
Kathryn alzò il sopracciglio perplessa: "Tu sei sempre la solita romanticona Win, anche i tuoi sono una bella coppia di innamorati".
Entrambe si voltarono a guardare Ron che divorava la terza fetta di torta e Allyson che allattava l'ultimo arrivato mentre teneva in braccio la piccola di due anni che si stava spalmando il ripieno della torta sui capelli.
"Sì certo. Però diciamo che in una casa con sette bambini e un solo bagno la favola si nota un po' meno" concluse la giovane Weasley ed entrambe scoppiarono a ridere di gusto.

Un pomeriggio di fine ottobre particolarmente assolato Severus decise di fare un giro nel castello.
Era ancora pausa pranzo e i corridoi erano affollati, uscì in cortile, anche lì c'erano molti studenti che si godevano il momento di ricreazione.
Decise di percorrerlo per tutta la lunghezza guardandosi intorno e non poté non notare come fossero cambiate le cose, quando insegnava le poche volte che si avventurava fra gli studenti in ricreazione questi si paralizzavano per fargli strada, calava un silenzio di tomba e i più insolenti lo guardavano in cagnesco perché gli stava rovinando l'intervallo. Ora invece nessuno gli prestava particolare attenzione, si limitavano a salutare senza interrompere le proprie attività. Qualche metro avanti a lui scorse Jordan intento a giocare a gobbliglie con un gruppo di ragazzini appartenenti alle varie case, sembrava stesse vincendo, Gwen alle sue spalle gli bisbigliava qualcosa, ridevano e lui non sbagliava un tiro.
Non riuscì a trattenere un sorriso, gli si era alleggerito il cuore a vederlo così, Jordan gli somigliava come una goccia d'acqua, era solitario, timido, introverso e lui temeva che una volta a Hogwarts si isolasse o peggio venisse tormentato da qualche gruppetto di bulli come era capitato a lui. Tutti gli insegnanti erano molto attenti a monitorare che non si verificassero situazioni spiacevoli ma non potevano essere ovunque, fin'ora grazie al cielo sembrava fosse tutto sotto controllo.
Jordan nel frattempo aveva vinto la partita e i corvonero lo stavano portando in trionfo mentre lui gesticolava in direzione di Gwen che gli mimava la V di vittoria, la ragazzina sembrava brillare sotto la luce coi suoi lunghissimi capelli di un biondo paglierino che accecava, l'iride di un azzurro talmente chiaro che non si vedeva dalla distanza a cui si trovava.
Severus seguiva la scena con attenzione, oltre a essere a parer suo una ragazzina strana la piccola Paciok era una strega albina, e fin dall'antichità i rarissimi  maghi e streghe Albini erano circondati da un alone di mistero.  Si narrava infatti che fossero i custodi della magia bianca, che vedessero le anime dei vivi e dei morti e che potessero percepire il destino delle persone.
Hermione minimizzava ogni volta che lui accennava a fare ricerche più approfondite ma urgeva prendere qualche informazione visto il rapporto sempre più stretto che si stava instaurando con Jordan.
"Zio" venne strappato ai suoi pensieri da Albus che gli si era parato davanti.
"Buongiorno Albus".
"Sabato faccio la selezione  Per diventare cercatore, mi vieni a vedere?" Gli chiese speranzoso.
"Farò il possibile. Contento?" Gli rispose conciso.
Il ragazzo sorrise: "Sì sì, ti aspetto...devi fare il possibile, lo hai promesso".
"D'accordo. Ora vai, le lezioni stanno per ricominciare" lo liquido'.
"Ok. Ciao zio" gli sfiorò il braccio mentre correva via.
Albus era il suo figlioccio ed era indubbio che il ragazzo tra tutti gli innumerevoli zii Weasley preferisse lui che di fatto zio non era anche se considerato tale, questo gli procurava una sensazione strana con non aveva mai condiviso neanche con Hermione, dopo averci riflettuto per anni aveva concluso che era pura soddisfazione data dalla rivalsa nei confronti dell'odiato James Potter che giaceva ormai da 40 anni nella fredda terra mentre lui, Mocciosus, che odiava e derideva quotidianamente  aveva visto crescere suo figlio e godeva dell'ammirazione e dell'affetto di suo nipote. Ringraziava ogni giorno sua moglie per averlo cambiato nel profondo, avrebbe potuto vendicarsi ma l'affetto di Harry e Albus era la vendetta più dolce. Se James, ovunque fosse, l'avesse visto si sarebbe reso conto che lui era un uomo migliore di quello che James fosse mai stato in vita.
Concentrato nei suoi pensieri non notò fra gli studenti che rientravano in classe Kathryn che lo spiava.

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