6. Quiete

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"...e furono felici per sempre".
Calò il silenzio, l'unico rumore era lo scoppiettio allegro del fuoco.
I ragazzi si erano addormentati e anche Hermione accocolata sulla poltrona aveva gli occhi chiusi.
Severus la osservava da alcuni minuti quando lei sospirò e un sorriso le si dipinse sul volto "Me la racconti un'altra volta" aveva gli occhi ancora chiusi.
"È tardi e i bambini a quest'ora dormono" ghigno' sottovoce.
Pigramente si alzò "Mmmmh...li svegliamo?".
"No, li portiamo su"
"Ok, prendo la bacchetta"
"No, li porto io" si alzò lentamente dal divano.
Hermione lo guardò: "Non sono più bambini, sicuro di farcela?".
Le lanciò un'occhiataccia: "Ancora non sono decrepito" disse sarcastico "E poi proprio perché non sono più piccoli, probabilmente questa è l'ultima volta che potrò farlo".
A Hermione brillarono gli occhi, non disse nulla limitandosi a guardarlo mentre portava in camera prima Jordan e poi Kathryn, posandoli delicatamente nei loro letti e sfiorandogli la fronte con un bacio.
Quando la raggiunse nella loro stanza gli andò incontro e lo abbracciò: "Lo sai che Ti amo".
Lui la strinse di più contro il proprio petto, sentendosi riscaldato dal calore del suo corpo: "E tu sai che sei tutta la mia vita". Fra loro c'era una complicità rara, un sentimento tutto speciale.
"Lo so" sussurrò attirandolo sul letto e iniziando a coprirgli il volto di piccoli baci.
"Se fai così non riesco a trattenermi dall'accarezzarti, sei troppo bella" le disse con voce roca prima di iniziare a baciarla lentamente. E mentre la baciava con le mani si mise dolcemente ad accarezzarle il seno, e poi il dorso, e il ventre. E quando la strinse più forte a sé, fra quelle braccia salde, ed Hermione si accorse di essere rimasta senza fiato, la baciò di nuovo, appassionatamente.
"Colloportus" disse ridacchiando poi gemette piano mentre Severus le abbassava i pantaloni e vi insinuava una mano, e poi glieli abbassava a poco a poco fino a sfilarli, a quel punto le mani cominciarono a esplorarle le gambe, i fianchi, le cosce, e più su.
E mentre l'accarezzava a questo modo, Hermione cominciò a spogliarlo e, nel giro di pochi minuti, si ritrovarono nudi nella loro stanza accogliente, si misero sotto le coperte, il fuoco scoppiettava nel camino e Severus la sfiorò con le labbra dalla testa ai piedi. Le baciò il seno e poi lasciò che la sua lingua scendesse piano verso il basso ventre mentre lei si inarcava sotto quel tocco, e infine si allungò con tutto il corpo su di lei.
"Ti voglio" supplico' affondandogli le mani nei capelli corvini, le entrò dentro e si lasciarono sfuggire insieme un lungo gemito sommesso che rivelava tutto il loro desiderio.
Si mossero insieme a lungo, mentre le fiamme scoppiettavano nel camino e, di tanto in tanto, se ne staccava qualche favilla; poi improvvisamente lui proruppe in un grido ed Hermione fu colta da un brivido mentre raggiungevano insieme l'estasi. E poi rimasero in silenzio, l'uno fra le braccia dell'altra.
Era stato l'ennesimo incanto, quello che vivevano ormai da 18 anni, nei quali erano cresciuti insieme come due alberi, le foglie e i rami intrecciati, le radici che lentamente diventavano una sola impedendogli di restare separati.
"È stato meraviglioso" Hermione gli rivolse un lento e pigro sorriso mentre lui la baciava di nuovo; poi mentre era ancora dentro di lei, la strinse più forte a sé: "Considerato che poco fa mi hai dato del vecchio".
Lei rise spingendolo via per poi sdraiarsi sopra di lui intrecciando le mani con le sue: "Mmmmh come siamo permalosi".
Severus le fece la sua espressione arcigna e lei rise di nuovo, adorava vederla ridere.
"È stata una bellissima serata" si accoccolo' ancora abbracciata a lui: "Qui è tutto perfetto".
Lui le passava una mano fra i capelli: "Sì, è finalmente tornata la pace, non si sa per quanto però".
"Le ho parlato, dice che è tutto a posto. Spero che si deciderà ad aprirsi con noi".
"Mi consola il fatto che Jordan si sia perfettamente ambientato, ero preoccupato. È così simile a me, temevo che una volta ad Hogwarts si isolasse e subisse...beh lo sai" tagliò corto, ancora adesso non parlava volentieri delle sue schermaglie coi malandrini.
Hermione si mise a sedere e lo guardò penetrante: "Pensi davvero quello che hai detto?".
Lui la fissò interrogativo.
"La somiglianza fra te e Jordan si limita al lato fisico per il resto è identico a me. Kathryn è la tua copia identica" sentenzio'.
Lo aveva spiazzato: "Ma cosa dici?".
Hermione si alzò cercando il pigiama a terra e infilandoselo mentre rispondeva: "Lei è introversa, chiusa, finge sempre che non le importi di niente per nascondere i suoi sentimenti".
"Eppure sembra sempre a suo agio, ha tanti amici".
"È il personaggio che si è costruita intorno, i suoi amici si limitano alla ristretta cerchia di quanto era piccola, il resto lo fa il fatto che è la figlia del preside e di conseguenza immune dall'essere infastidita" terminò infilandosi di nuovo a letto.
"Non credevo di essere così ottuso. Mi hai appena detto che non conosco i miei figli".
"Sei un uomo e poi la mamma è la mamma" gli disse stringendosi a lui, poco dopo già dormiva mentre Severus attese il sonno quasi fino all'alba.

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